Mai pensato di percorrere 4.664 miglia (la distanza tra New York City e Mosca) proprio nei mesi che precedono, e durante, le Olimpiadi di Soči? L'iniziativa To Russia With Love – congegnata in supporto ai perseguitati, adolescenti o adulti, da movimenti neonazisti (Occupy Pedofilyaj e Occupy Gerontofilyaj) solo perché omosessuali – rappresenta una delle proposte più accorte che arrivano da tutto il mondo, per far fronte alle azioni di gang russe estremiste, ai pestaggi, al tirassegno, alle umiliazioni.
Il multi-sport club Front Runners New York (FRNY) risponde così ai crimini civili della Russia: una corsa contro l'omofobia, dal 25 gennaio fino alla chiusura dei giochi olimpici. I corridori aderenti all'associazione FRNY dovranno toccare la soglia delle 4.664 miglia cumulative entro il 23 del mese: a scaglioni, in gruppo, per le strade di Manhattan, di notte, di giorno, purché insieme, uniti, si tocchi quella distanza.
Diverse organizzazioni per la difesa dei diritti delle minoranze sessuali hanno unito le forze, partecipando a campagne di sensibilizzazione, domandando di boicottare le Olimpiadi invernali.
E se lo sport lesbico, gay, bisessuale e transgender non bastasse, Luke Montgomery, fondatore di FCKH8.com, ha la carta di riserva: una nuova campagna di sensibilizzazione attraverso cui oltre 10.000 bambini russi riceveranno libri da colorare, pro-gay naturalmente. L'ispirazione, ha fatto sapere Montgomery, è arrivata dal divieto imposto dalla "propaganda anti gay" russa che, tra l'altro, mette al bando capi d'abbigliamento vistosamente LGBT. "I bambini devono sapere che un omosessuale è un uomo comune, normale" ha detto Montgomery. "Picchiare persone o arrestarle soltanto perché appaiono in un modo o perché sono apertamente gay oppure simpatizzanti, è un oltraggio ai diritti umani". In una nota ufficiale, la compagnia ha dichiarato: "Abrogheremo questa legge omofobica e non ci sarà nulla che il governo potrà fare per fermarci".
Nel frattempo, in Russia la "caccia ai gay" sembra non trovare pace: Yelena Klimova, fondatrice di Children 404, sito internet russo creato per aiutare gay, lesbiche e transessuali, è stata costretta a mandare in crash tutto il suo lavoro, in virtù delle leggi che vietano la “propaganda gay” nei riguardi di minori.
A portare avanti la marcia per la libertà, in una lettera aperta, pubblicata sul quotidiano britannico The Independent, si sono uniti inoltre 27 premi Nobel che chiedono al presidente russo Vladimir Putin di abrogare la legge nel territorio della Federazione. Tra i firmatari, scrittori come JM Coetzee e Herta Mueller, la pacifista Mairead Maguire e il chimico Harold Kroto, che insieme al suo ex compagno di scuola, l’attore Ian McKellen, ha ideato la lettera.
Persino Hugh Laurie, il Dottor House nell’omonima serie televisiva, ha dato il via ad un boicottaggio di protesta, questa volta non c'entrano i giochi olimpici ma la vodka. “La vodka russa va bene per pulire il forno. Da bere è molto meglio quella polacca”, ha detto. Intanto, da Manhattan, si corre verso la Russia contro l'omofobia.