Nei prossimi giorni si vedrà chi è lo chef. Perché o il premier dimostrerà di saper imbandire le riforme che servono all’Italia o finirà stracotto lui. Dicono che è già cotto da due anni e sembra che ora vogliano cuocerlo a fuoco lento finché risulti improponibile.
Ma che ne sarà delle zucche di cui si è contornato, una volta che la stagione berlusconiana sarà tramontata? Come in natura, le zucche scoppieranno o verranno spolpate.
Tutti pensano di salvarsi gettando via la pietra dello scandalo, il divo Cesare, ma dove si salveranno? Dobbiamo tenerci uno Scajola o un Tremonti, un Calderoli o un Bossi? Non hanno capito che la loro mancanza di carisma non può essere colmata da una rispettabilità che finora non li ha contraddistinti. Né si toglieranno il berlusconismo, che hanno incollato addosso, così facilmente, perché sono stati gli uomini che con la loro piaggeria hanno fatto di Berlusconi quello che è. L’adulazione crea falsi dei ma anche servi infedeli. E la natura non si sfila via come un vestito.
Il berlusconismo sopravvivrà a Berlusconi e questa sarà la catastrofe della nostra società civile. Né basterà una pioggia, sia pure un diluvio che faccia naufragare il premier, per far ricrescere i valori etici come funghi. E’ già tutto marcio: nel "Partito dell’amore", vagheggiato dal Cavaliere, regna l’odio. E gli insulti riempiono le bocche dei ministri: la Gelmini e la Brambilla si danno della "cagna", Cicchitto dice di Frattini che è un fifone, Tremonti considera un cretino Brunetta… Ma neanche all’asilo succedeva, perché le maestre non lo permettevano. Ora nel Partito della libertà sono tutti liberi di grufolare. Ma che gente ci governa?
Eppure, secondo i sondaggi, il Cavaliere ha ancora in pugno un terzo degli italiani. Un terzo dunque si riconosce in questi miserabili individui.
A sinistra non stanno meglio, quanto a invidia. Vendola dice che "è un errore fare di Steve Jobs un’icona". Ma non si vergogna? Uno che di rispettabile sfoggia solo la lingua che usa per parlare si permette di pontificare su un uomo che ha cambiato la nostra storia e che la mela non l’ha usata per fare sesso. Il Pd è talmente dilaniato da rivalità meschine che non riesce ad esprimere un’alternativa di governo.
Ci libereremmo mai di questi piccoli uomini?
L’astrofisica Margherita Hack ha spiegato che "Berlusconi è come una nana bianca, una stella che ha esaurito tutta la sua energia". Tornerà un nano comune? Abbiamo avuto un premier che non si è reso conto di essere tale e ha fatto il giullare di corte senza che nessuno glielo richiedesse. Ha cercato di divertire tutti i grandi della terra in cambio di un posticino ai loro piedi. E con Ghedaffi, spingendosi a baciargli la mano, dove aveva pensato di sistemarsi? Ma i giullari, benché invisi e odiati, muoiono ricchi. Forse è l’unica cosa che al Nostro interessa davvero. Ognuno si prostituisce come può. Ecco perché ha sempre avuto feeling per le puttane, tanto da portarle anche al governo. Le voleva non tanto alte, affinché non lo sovrastassero in tutti i sensi. Tanto al "partito della gnocca" non si richiede si stare eretto, l’importante è che sia nanocefalo.
La grande accusa a Berlusconi dovrebbe partire dalle donne, da quelle madri che vedono le loro figlie crescere con un insufficiente sviluppo di pensiero, perché le loro zucche sono piene di falsi ideali propagati dai costumi televisivi berlusconiani. E se il principe azzurro viene pugnalato non potranno nemmeno diventare principesse. Chi gli pagherà vestiti e chirurgia plastica? L’Italia si riempirà di zucche e sarà Halloween tutto l’anno.
Scajola in questi giorni ha consigliato Berlusconi a dimettersi. Da che pulpito! E lui no? Non si vergogna di farsi vedere ancora in giro? Lui pensa a un nuovo soggetto politico fatto di vecchi dc. Perché in qualche modo bisogna assicurarsi la pagnotta. Ritiene che gli sia dovuta e in effetti finora gli è piovuta come la manna dal cielo. Ha assicurato il voto di fiducia al premier solo perché temeva che non ci fosse nessun deus ex machina che gliela fabbricasse. Insomma, temeva di rimanere senza incarico perché è ancora un po’ presto per smarcarsi dal Pdl. Idem Bossi che ha però sottolineato che si andrà a elezioni "quando lo decido io".
Finché abbiamo questa razza di avidi nani che non arrivano alle staffe, il Cavaliere rimane in sella.