Un tempo solo luogo di raccolta, oggi le saline dello Stagnone di Marsala sono sempre più una meta turistica dove non solo si va per ammirare la bellezza dei luoghi e scoprire come si ricava il sale dal mare, ma si può godere di percorsi benessere in vasche a differente salinità e con strati cristallini immacolati su cui poi asciugarsi. Analogamente a quanto successo nel mondo del vino, dove non c’è più cantina che non abbia anche una sua offerta enoturistica, anche il mondo della produzione del sale marino sta andando in questa direzione e oramai si può parlare di un vero e proprio “saleturismo”.
È una delle novità più interessanti del territorio Trapanese, proprio accanto alle spiagge che ormai sono diventati famose in tutto il mondo per il kitesurf, lo sport che consiste nel lasciarsi trainare in velocità su una tavola collegata ad un grande aquilone, grazie ai venti sempre presenti, ideali per allenarsi tutto l’anno, e il basso fondale in specchi d’acqua delimitati che permette la pratica in sicurezza anche ai principianti. Uno sport che piace ai giovanissimi ma che si può iniziare anche a mezz’età ed oltre se in buone condizioni fisiche, e che ha trasformato, negli ultimi dieci anni, i luoghi tutto intorno lo Stagnone facendo moltiplicare le offerte di ristoro e ristorazione e, soprattutto, trasformato le vecchie case semi abbandonate in b&b, creando decine e decine di nuovi posti di lavoro.

Adesso sta per esplodere il saleturismo. Noi siamo stati a Isola Lunga dove si può fare il bagno nelle spettacolari saline rose, sotto le pale a vento di un vecchio mulino. Siamo all’interno della zona di Riserva naturale “Isole dello Stagnone di Marsala” che include quattro isole – Mothia, la più conosciuta, Santa Maria, Schola e Isola Grande, quest’ultima meglio nota anche come Isola Lunga – e nella zona di pre-riserva sono in attività le saline “Ettore e Infersa”. Proprio da qui, il percorso di saleturismo può cominciare visitando il mulino del ‘500 perfettamente recuperato dove pannelli e video spiegano le fasi della “coltivazione del sale” e ne documentano l’attività ieri come oggi. Non è raro assistere dal vivo a qualche fase della lavorazione ed in estate, se si va la sera, anche alla “vendemmia” notturna del sale, assai più agevole per gli operai nelle ore più fresche della notte. Qui, infatti, la raccolta non è ancora del tutto meccanizzata ma si continua a fare a mano, ottenendo un sale di qualità superiore, detto “integrale” dato che l’operaio riesce con la sua pala a non raschiare e a lasciare quindi sul fondo le impurità. Non è dunque necessario quel lavaggio che fa perdere al sale molti minerali preziosi, in particolare il magnesio. Poiché il turismo vuole essere sempre più esperienziale, c’è anche a volte la possibilità di fare, su prenotazione, i “salinai per caso” ed imparare facendo e divertendosi.


Per raggiungere invece Isola Lunga bisogna salire su piccole imbarcazioni adatte al basso fondale dello Stagnone che, al contrario di quello che il nome potrebbe fare pensare, racchiude acque limpidissime e profumate d’alghe. Alcune di queste offrono anche la possibilità di una minicrociera tra tutte le isolette dello Stagnone. Una curiosità: proprio accanto al pontile c’è un bar-ristorante che si chiama “Mamma Caura”, termine con cui i salinai indicano lo strato di sedimenti che ogni anno si accumula nel fondo delle vasche, dette appunto “caure”, rendendole impermeabili. Dopo circa venti minuti di traversata, assai suggestiva da fare anche nel buio della sera, si sbarca davanti ad una pineta selvaggia, con le cicale che fanno da colonna sonora, e da li scegliere tra i percorsi naturalistici o benessere, autonomi o guidati. C’è anche un servizio Safari, solo fotografico ovviamente, con guida che vi porta nei posti migliori per catturare nel proprio obiettivo, se si è fortunati, i famosi e bellissimi fenicotteri rosa che popolano lo Stagnane, magari in volo.
Sull’Isola Lunga si può anche soggiornare, c’è un Salt Resort con poche camere, dove vi si può anche solo prendere un aperitivo o prenotare una cena ammirando le Egadi al tramonto e sotto tante stelle quando cala la notte. La grande attrazione sono però le vasche rosa in cui immergersi: più alta è la concentrazione di sale, meglio si galleggia, anche con pochissima profondità, anche meno di mezzo metro. Bagni di sale che sono altamente purificanti per la pelle e benefici per molte patologie. E stranamente i capelli non si seccano! La colorazione rosa dipende da pigmenti, i carotenoidi, delle alghe naturalmente presenti nelle saline e di cui si nutre un piccolo crostaceo, che a sua volta è mangiato dai fenicotteri rosa, ed ecco spiegato anche il colore delle loro penne.