Milano non è Milano, si intitola un libro del 2004 di Aldo Nove che come mai nessun altro ha catturato l’essenza di questa città. Resta il libro che meglio descrive Milano e il suo spirito, anche se sono passati parecchi anni da quando è stato scritto e sono cambiate un bel po’ di cose a Milano, soprattutto di recente grazie a e/o in concomitanza con l’Expo che è aperto dal primo maggio al 31 ottobre.
Milano non è Milano diceva, dunque, Aldo Nove ed è il modo più brillante che ci sia per rendere l’idea del continuo cambiamento in atto in questa città, tanto che ogni volta che la si visita non è mai la stessa città vista la volta precedente e soprattutto non corrisponde mai alle aspettative che ci si era fatti a priori. Milano sorprende sempre, in positivo o in negativo. Di sicuro non lascia indifferenti. Milano come un caleidoscopio in continuo movimento che nasconde strati su strati su strati di storia, camuffandosi da città “grigia” agli occhi dei più distratti. Ma quanti cortili e giardini pensili segreti, quante case di ringhiera, quanti artigiani di una volta e quanti piccoli dettagli eleganti si rivelano all’occhio di chi ha voglia di investire un minimo di curiosità andando oltre gli stereotipi. Sì, perché c’è anche chi non la ama per niente, Milano. Generalmente quelli che non l’hanno mai vista o che l’hanno conosciuta solo superficialmente e di fretta.
Ecco, quest’estate è certamente una buona occasione per (ri)scoprire Milano e guardarla con occhi diversi, anche perché di sicuro è molto cambiata rispetto a come la potete ricordare se non la visitate da un po’, e per un po’ vogliamo dire anche semplicemente 6 mesi. Quella che si offre agli occhi dei visitatori quest’estate è una Milano unica e probabilmente irripetibile, tirata a lucido in occasione dell’Expo con talmente tante novità (alcune permanenti, molte altre temporanee, se non addirittura estemporanee, giusto per il tempo dell’Expo) tra nuove fondazioni, nuovi musei, nuovi festival, nuovi mercati, nuove piazze, nuovi monumenti… Insomma tutto è talmente tanto nuovo che nemmeno chi conosce Milano molto bene è esente da un diffuso e prolungato senso di stupore. Si può dire che non solo Milano non è Milano come sosteneva Aldo Nove, ma che Milano è meglio di Milano.
Tutto questo la maggior parte dei visitatori non se lo aspetta perché Milano cambia più in fretta dei pregiudizi che le aleggiano intorno. Milano cambia in fretta in generale e in particolare quest’estate è come una farfalla meravigliosa della cui bellezza è bene cercare di godere subito, perché chissà per quanto ancora durerà una condizione del genere. Fino al 31 ottobre, data in cui finirà l’Expo? Non è dato sapere, anche se l’impressione è che la città abbia avuto ben più di uno stimolo positivo e che molte delle novità di quest’estate resteranno. Ecco una piccola guida per niente esaustiva per tutti quelli che stanno valutando di passare da Milano quest’estate per andare a visitare l’Expo e che si stanno chiedendo se valga la pena fermarsi qualche giorno in più per dare una chance alla “grigia” Milano di scrollarsi di dosso i soliti vecchi stereotipi.
I dubbi di chi sta decidendo se investire parte delle ferie in una città tanto ambigua sono più che comprensibili. Che cosa ci sarà mai da vedere a Milano oltre all’Expo? D’estate poi? Non sarà tutto chiuso? Non saranno tutti in vacanza? Questo no! Milano non si ferma mai in generale e quest’estate in particolare. Il sito di Fare Impresa del Comune di Milano rimanda ad una mappa aggiornata con tutte le attività commerciali aperte durante il mese di agosto. C’è ogni tipo di attività: dai ristoranti ai benzinai, dai parrucchieri agli alimentari, dai veterinari alle tabaccherie. Insomma, non abbiate paura di trovare una città vuota, semplicemente sarà meno affollata e forse anche meno frettolosa e questo è un bene. Per quanto riguarda, invece, le tantissime attività straordinarie che si svolgono in città e che sono correlate all’Expo, potete consultare il portale di Expo in città, a cura del Comune di Milano in collaborazione con la Camera di Commercio.
Passiamo a scoprire la nostra lista di 15 cose che potrete fare a Milano (e solo a Milano) questo agosto (e non solo ad agosto) e per cui vale la pena visitare la città, oltre, naturalmente, all’Expo.
1. Dormire oltre il concetto di albergo
Partiamo da dove dormire e non solo dormire perché in fondo, ci siamo abituati da troppo tempo ormai al concetto di albergo come luogo di passaggio in cui stare il meno possibile e invece sarebbe bello che anche la struttura in cui si sceglie di stare di base facesse parte del soggiorno a pieno titolo. Ecco, il primo pregiudizio su una vacanza a Milano (sentite come suona strana la parola vacanza associata a Milano? Abbattiamo questo pregiudizio!) è che ci si immagina di trovare soltanto albergoni impersonali in cui transitare. Ormai da anni questo non è più vero, anzi, proprio a Milano si possono fare alcune tra le esperienze “alberghiere” più interessanti che ci siano. Non stiamo parlando soltanto dei grandi alberghi di design con tutte le comodità possibili e immaginabili, parliamo anche e soprattutto di piccole strutture ospitali in cui sentirsi “a casa lontano da casa”. Milano vi sorprenderà per la lista di deliziosi e funzionali b&b che potrete trovare a prezzi più che accessibili. Vorremmo però segnalarvi due realtà davvero particolari.
L’Ostello Bello è anche un punto di riferimento per l’aperitivo milanese, offrendo la possibilità di bere a prezzi più che ragionevoli, magari un mojito realizzato con la menta proveniente dal loro stesso orto, in un’atmosfera conviviale e cosmopolita in pienissimo centro. Chi alloggia all’Ostello Bello può contare su un’atmosfera rilassata e su un ospitalità che va ben oltre quella dei soliti alberghi: drink di benvenuto gratuito (pinta di birra, bicchiere di vino o bibite), wifi e aria condizionata in tutte le stanze e aree comuni (perché dell’ostello ha solo gli aspetti positivi come il mood, ma è tutt’altro che spartano), ricca colazione a buffet gratuita fino all’ora che si preferisce, aperitivo con buffet gratuito dalle 19:00 alle 21:00, strumenti musicali (pianoforte, violino, chitarre e basso), librerie e book crossing, terrazzi con bbq, amache e orto, eventi culturali e tour gratuiti della città. Sarà anche per questo che arrivano clienti da tutto il mondo di tutti i tipi e di tutte le età come la Signora Elizabeth, ottantottenne dalla Nuova Zelanda che ha di recente dormito in una stanza condivisa con altre 5 persone. Se però preferite una stanza solo per voi con il vostro bagno potrete scegliere anche quell’opzione. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. E soprattutto ci sono tante attività pensate per gli ospiti di agosto: la festa di compleanno dell’Ostello il 13 agosto che sarà aperta anche a tutti i milanesi, per il giorno di Ferragosto, invece, è prevista, come ogni anno, una grigliata. Durante tutto il mese, poi, si svolgeranno tornei di calcetto e altri tipi di “olimpiadi” aperte ai locali e agli ospiti.
L’altra realtà decisamente fuori dall’ordinario che vi segnaliamo è Un posto a Milano, presso la Cascina Cuccagna. La Cascina Cuccagna è una delle più antiche cascina agricole milanesi. Esiste dal 1695 ed è stata preservata, in mezzo ai palazzoni di corso Lodi, in zona Porta Romana, da un consorzio di associazioni. La cascina ospita diverse realtà tra cui il mercato agricolo che però nel mese di agosto è sospeso, degli sportelli al servizio dei cittadini, una vera e propria falegnameria aperta tutti i sabati, un’enoteca che dà spazio alle piccole cantine italiane, la Fioreria che è una bottega di fiori di stagione, essenze dimenticate e fiori poco comuni, un’officina del riciclo creativo e tante, tantissime attività per le famiglie e per i bambini. Cascina Cuccagna offre la possibilità di fare una sorta di gita fuori porta senza uscire da Milano. È un’esperienza incredibile e davvero consigliata non solo a chi la scelga come base per dormirci, ma a chiunque voglia passare una giornata all’insegna della natura e dell’eco sostenibilità rilassandosi nell’area del giardino in cui sono a disposizione le “sdraio di tutti”. È il luogo ideale per famiglie e gruppi di amici che potranno svagarsi nell’area giochi allestita con ping pong, biliardino, bocce e giochi da tavola. Un posto a Milano, non è solo una struttura per dormire, ma anche e soprattutto un bar e ristorante in cui tutte le ricette sono realizzate con i migliori prodotti stagionali del territorio, le farine, la verdura e la frutta sono biologiche, pane, pasta e dolci sono fatti in casa e tutti i prodotti sono rintracciabili. Insomma, si tratta di un posto in cui mangiare bene, da ogni punto di vista. Il ristorante e il giardino saranno aperti tutto agosto (rispettando però il normale giorno di chiusura che è il lunedì) e c'è un ricco calendario di eventi in programma. In particolare, segnaliamo l’aperitivo in Cascina del martedì in cui lo chef Nicola Cavallaro propone dei gustosi mini burger di carne o vegetariani abbinati a un calice di vino o birra, il tutto a 7 euro. Il mercoledì, invece, è la serata della birra in collaborazione col Birrificio Poretti. Ogni boccale di birra sarà scontato in proporzione ai gradi centigradi segnalati dal termometro.
Se invece avete un budget molto alto, avrete la possibilità proprio a Milano di provare l’albergo più lussuoso del mondo. È di qualche giorno fa la notizia di Forbes in cui si parla dell’albergo che Michelle Obama ha scelto per il suo soggiorno a Milano, l’unico 7 stelle certificato al mondo, lo dice anche il nome: il Seven Stars Galleria. Nel cuore di Milano, dentro alla Galleria Vittorio Emanuele, potrete provare l’ebbrezza di vivere un lusso sfrenato come nemmeno negli Emirati Arabi. Avrete un maggiordomo, uno chef e un autista a disposizione a qualsiasi ora del giorno e della notte e ogni vostro desiderio sarà realizzato, persino quello di fare una visita privata al Cenacolo (i comuni mortali che si mettono in lista per prenotare visite di gruppo possono ben capire che cosa possa significare).
2. Fare un’abbuffata d'arte in Triennale
Attenzione perché questo è un tip non da poco: la mostra Arts&Foods – Rituali dal 1851 in Triennale è strettamente correlata all’Expo, tanto che è considerata il padiglione di Expo in città ed è bene che sappiate che nel biglietto di ingresso all’Expo (anche in quello da 5 euro di ingresso serale dopo le 19) è inclusa anche la visita a questa mostra. Se non avete mai visto la Triennale, quindi approfittatene! Approfittatene in ogni caso perché è davvero una bella mostra curata da Germano Celant, con l’allestimento dello Studio Italo Rota. Si tratta di un approfondimento della relazione tra arte, design e cibo. La mostra si sviluppa su 7.000 metri quadrati tra spazi interni ed esterni della Triennale e attraverso 2.000 opere che raccontano i linguaggi e i modi in cui arte e design si sono intrecciati con il tema del consumo di cibo a partire dal 1851, data della prima Esposizione Universale tenutasi a Londra per arrivare alla contemporaneità rappresentata dai giorni dell’Expo in corso. C’è di tutto: riproduzioni di ambienti legati a determinati periodi storici, quadri, video arte, fotografie. Si va da Monet, passando per Andy Warhol e arrivando a Cattelan. La storia del cibo attraverso l’arte e vice versa. Una mostra grandiosa che solletica nostalgia e fantasia e da cui si esce con la sensazione di essere sazi.
3. Vedere la nuova Milano passeggiando tra piazza Gae Aulenti e Porta Nuova
Se non vedete Milano da qualche anno e arrivate in città in treno in Stazione Garibaldi, potreste rimanere spaesati per quanto è cambiato lo skyline dal 2010 a oggi tra Porta Nuova, Porta Garibaldi e il quartiere Isola, passando anche per via Melchiorre Gioia: c’è il pluripremiato Bosco Verticale disegnato da Stefano Boeri, c’è la Torre Unicredit che attualmente è il grattacielo più alto d’Italia, c’è il nuovo Palazzo della Lombardia, sede della Regione e non solo, c’è la Torre Diamante completata nel 2012, ma soprattutto c’è la spettacolare piazza Gae Aulenti progettata da Cesar Pelli che è stata inaugurata e dedicata a Gae Aulenti l’8 dicembre 2012, diventando poi in poco tempo uno dei centri più interessanti per quanto riguarda shopping e cultura.
Si tratta di qualcosa da togliere il fiato che merita quantomeno una passeggiata! Noi italiani siamo fatti così, rimaniamo a bocca aperta davanti all’High Line di New York e poi abbiamo a poche ore di treno da casa nostra qualcosa di grandioso e innovativo come i recentissimi risultati del Progetto Porta Nuova e non battiamo ciglio. Ma fidatevi, quella che state per visitare è una nuova avveniristica città dentro alla città e il bello è che si sviluppa armoniosamente in mezzo ai tipici palazzi di ringhiera. Lo spettacolo straordinario del nuovo e del vecchio che si abbracciano e si incastrano perfettamente tra Porta Garibaldi e Porta Nuova è davvero imperdibile!
4. Andare a teatro (e non un teatro qualsiasi…)

La Bohème a La Scala
Quest’estate eccezionalmente Milano non va in vacanza, tant’è vero che anche in pieno agosto si potranno fare le più milanesi delle esperienze: assistere all’opera alla Scala oppure andare al teatro milanese par excellence, il Piccolo. La Scala e il Piccolo, infatti, hanno entrambi adottato dei programmi speciali per il semestre Expo.
La Scala di Milano non resta aperta per l’intera stagione estiva da qualche centinaio di anni: è proprio il caso di approfittarne! E il programma è ricco e per tutti i gusti. Se vi trovate a Milano nel mese di agosto potrete assistere al Barbiere di Siviglia o alla Bohème per quanto riguarda l’opera e a diversi concerti nell’ambito del Festival delle Orchestre Internazionali.
Intenso e interessante anche il programma degli spettacoli speciali per il semestre Expo previsti nelle tre sale del Piccolo e al Chiostro di via Rovello. Se invece al teatro preferite il cinema, sono previste diverse rassegne cinematografiche al Chiostro Nina Vinchi.
A proposito di cinema, quest’estate come sempre AriAnteo gestisce la programmazione dei vari cinema sotto le stelle di Milano.
5. Bere a piazza Duomo come veri milanesi
C’è stato un tempo non molto lontano in cui affezionarsi a Milano era ben più difficile di quanto sia adesso, perché i milanesi avevano la tendenza a non valorizzare per niente quello che avevano di bello. Prendete piazza Duomo, per tanti – troppi – anni non c’è stata nemmeno una terrazza da cui ammirare il Duomo. Certo, è anche vero che per tanti – troppi – anni il Duomo è sempre stato più o meno impacchettato da qualche impalcatura, ma finalmente non lo è più. Fino a una quindicina d’anni fa in piazza del Duomo c’era poco più di uno squallido self service per scolaresche che per fortuna non esiste più e che si trovava esattamente fronte Duomo. Eppure i milanesi sapevano godersela lo stesso, andando al Camparino in Galleria e bevendo al banco (attenzione: al banco, perché altrimenti c’è una bella differenza di prezzo) il più classico degli aperitivi milanesi, lo Zucca, 3 euro e 50 per bere da bicchieri unici un sorso di storia di Milano a base di rabarbaro e selz dentro a un bar tempestato di mosaici.
Ora c’è ben più di un modo per godersi la piazza e soprattutto non c’è solo il Duomo da visitare. Dal 2010, infatti, il palazzo dell’Arengario ospita il magnifico Museo del Novecento che è assolutamente da vedere e da vivere. Al Museo del Novecento si possono vedere alcune tra le più importanti opere delle correnti che si sono sviluppate nel Novecento, come il Futurismo, che è nato proprio a Milano, l’Astrattismo, la Pop Art, il Realismo, l’Arte povera e tanto altro. Si trova lì anche il famoso dipinto che spesso nei libri di scuola simbolizza l’inizio del Novecento: il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Sicuramente una delle opere più impressionanti è il magnifico neon di Fontana, visibile anche da fuori che in qualche modo, ha cambiato nettamente la visione d’insieme della piazza. Attenzione! Fino al 26 agosto potrete entrare gratis al Museo del Novecento, visto che fa parte del programma Estate al Museo di ENI e del Comune di Milano di cui parliamo ampiamente al punto 10. Il Museo del Novecento ospita anche un cocktail bar e ristorante panoramico, Giacomo Arengario, gestito dal proprietario di una serie di storici colossi della ristorazione milanese. È sempre a cura di Giacomo, la ristorazione dell’imponente Caffè all’interno di Palazzo Reale. Un posto incantevole in cui respirare un'atmosfera retrò sfogliando i libri d’arte a disposizione. Consigliatissimo per l’aperitivo.
Da che fino a qualche anno fa non c’era nemmeno un bar panoramico, ora avete l’imbarazzo della scelta per godervi un drink vista Duomo. Uno dei locali più nuovi e trendy è il Duomo21, dotato di una bellissima terrazza scoperta. C’è poi il recentissimo Mercato del Duomo in cui gustare le eccellenze italiane, che offre una bella vista dal suo wine bar Bollicine.
C’è davvero tanta scelta, ma ci teniamo a farvi presente che il più suggestivo dei tramonti lo potrete ammirare salendo sul Duomo e passeggiando tra le guglie vicine vicine alla bela Madunina.
6. Accorgersi che c'è anche un centro storico
Forse molti dei pregiudizi su Milano sono dovuti al fatto che i milanesi stessi sono sempre stati molto riservati e hanno sempre dato un po’ per scontate le meraviglie che hanno a portata di mano. Difficilmente si pensa a Milano come a una città ricca di storia, eppure lo è e ci sono tantissime preziose testimonianze come le rovine a cielo aperto del Circo Romano e le rovine del Teatro Romano che si possono visitare presso la Camera di Commercio. La struttura stessa della città è spesso testimonianza dei vari passaggi storici. C’è un incrocio a stella in pieno centro a Milano, dietro alla piazza della Borsa (non perdete l’occasione di andare a dare un’occhiata al famoso dito medio di Cattelan proprio lì, di fronte al centro degli affari). L’incrocio è comunemente detto delle 5 vie e disegna, infatti, una stella che collega cinque tra le vie più antiche della città: via Santa Marta, via Santa Maria Podone, via Santa Maria Fulcorina, via Bocchetto e via del Bollo. Si tratta di un’area ricca di storia che però è stata lungamente data per scontata e decisamente poco valorizzata. Per questo, durante il Fuori Salone del 2014 è nata l’Associazione culturale no-profit 5vie. L’obiettivo è quello di valorizzare e promuovere il cuore del centro storico di Milano che ruota proprio attorno alle cinque vie. Un’area che comprende ricchezze culturali e storiche come la Pinacoteca Ambrosiana, i resti del Circo Romano e del Teatro Romano di cui sopra e altri monumenti ingiustamente poco conosciuti come la Chiesa di Santa Maria presso San Satiro. Si tratta di un’area ricca di storia, sì, ma non solo: ci sono anche tanti artigiani, gallerie d’arte, ristorantini e negozi di grande personalità. Se avete voglia di capire qualcosa dello spirito autentico di Milano, una passeggiata in questa zona è altamente consigliata. Durante l’estate potete trovare presso l’info point dell’ex Garage Sanremo le mappe e i percorsi all’interno del distretto.
7. Assaggiare di tutto al mercato metropolitano
Il Mercato Metropolitano è una di quelle realtà che sono nate all’interno del calendario Expo in città, ma che per fortuna durerà anche oltre l’Expo e speriamo con tutto il cuore diventi permanente. Si tratta di un grandioso spazio dedicato all’autentico cibo italiano (e non solo!) che copre 15.000 metri quadrati negli ex magazzini della ferrovia di Porta Genova. È una via di mezzo tra il Chelsea Market e un farmers' market, per intenderci.
Lo spirito che sta alla base del Mercato Metropolitano è che il buon cibo italiano non sia un lusso. L’idea è venuta a due “sognatori con i piedi per terra”: l’imprenditore Andrea Rasca e Ambrogio De Ponti, presidente di Unaproa (unione che raggruppa 125 organizzazioni di produttori ortofrutticoli, agrumari e di frutta in guscio). I due ideatori di Mercato Metropolitano hanno approfittato della spinta di Expo 2015 per creare un nuovo modello di business che supporti i piccoli agricoltori, produttori e artigiani di qualità a crescere in modo sostenibile, in Italia e all’estero. “Piccolo è bello” è il loro motto: al Mercato Metropolitano troverete, infatti, prodotti veri, preparati e cucinati da persone vere che amano il proprio lavoro. Piccoli e medi produttori, artigiani del gusto e ristoratori selezionati sulla base di semplicissime regole: prodotti buoni, naturali, artigianali, locali e a prezzi accessibili. Il Mercato Metropolitano dunque, non è solo il farmers' market che a Milano mancava. È anche e soprattutto un posto in cui assaggiare street food, prodotti e piatti provenienti dalle regioni d’Italia e soprattutto divertirsi.
Complici gli orari (è aperto dal lunedì al giovedì dalle 11:00 alle 24:00, il venerdì dalle 11:00 alle 2:00, il sabato dalle 9:00 alle 2:00 e la domenica dalle 9:00 alle 24:00) è immediatamente diventato il place to be delle serate milanesi, anche perché offre tanto spazio all’aperto, concerti e intrattenimento. Quello che colpisce è la scelta a prezzi ragionevoli: si può bere di tutto, dalle birre artigianali ai vini che si possono prendere, con un sistema davvero innovativo, da una sorta di distributore (si compra un credito a cui viene abbinato un bicchiere e si può assaggiare un po’ di tutto in base a quello che si è pagato), ai cocktail del mitico cocktail bar milanese Rita che ha uno stand all’aperto. Soprattutto si possono mischiare sapori e gusti. È il posto che rende possibile l’idea di uscire con gli amici senza dovere passare ore a discutere per scegliere il ristorante perché lì ognuno mangia ciò che preferisce. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche: pizza con lievito madre, ostriche, stinco tirolese, tartare di carne o di pesce, il pollo, la piadina romagnola, la pasta fresca, il gelato artigianale, i dolci americani, i panzerotti pugliesi, gli hamburger di fassona, il fritto di pesce, le panelle, lo street food giapponese, i tortellini e chi più ne ha più ne metta.
Fino al 30 settembre il Mercato Metropolitano ospita anche il cinema all’aperto gestito da AriAnteo. Durante il mese di agosto dalle 18:30 in poi potrete trovare un’appendice del Mercato Metropolitano alla Darsena, altra zona recentemente riqualificata che merita di essere vista e vissuta. Al floating MM potrete trovare un’ampia offerta per l’aperitivo o per una cena veloce all’aperto. La novità sono gli hot dog made in Italy con wurstel tirolesi, ma troverete anche i francesini di Amouse Bouche, cocktail, birre artigianali, bollicine e i gelati di Vanilla.
8. Capire cosa fa di Milano la capitale della moda
Anche se non siete fashion victim, un giro per i negozi di Milano è davvero consigliato, quantomeno per farvi un’idea del meglio del meglio del made in Italy con un certo anticipo sul resto del mondo. Le vetrine di Milano regalano sempre grandi emozioni agli amanti della moda e del design. Non parliamo solo del famosissimo quadrilatero della moda che tra via Montenapoleone, via della Spiga, via Manzoni e corso Venezia raccoglie i più grandiosi monomarca degli stilisti più importanti, prestigiose boutique e gioiellerie da sogno. Parliamo anche e soprattutto dei grandi e piccoli negozi che potete trovare solo qua: la mitica Rinascente, Excelsior, Antonia e soprattutto il genitore di tutti i concept store del mondo, 10 Corso Como.
Il termine concept store è stato coniato dal sociologo Francesco Morace nel 1991 per definire 10 Corso Como come uno spazio in cui si intersecano cultura e commercio. Si tratta, infatti, di qualcosa di più di un negozio. È uno spazio in cui si intersecano arte, filosofia, design, moda e culture provenienti da tutto il mondo. Carla Sozzani ha fondato nel 1990 la sua Galleria fotografica al numero 10 di Corso Como, in un ex garage, dopo poco accanto alla Galleria è nato il bookshop e l’anno dopo, nel settembre del 1991 è stato inaugurato 10 Corso Como che da subito è diventato un punto di riferimento internazionale per quanto riguarda moda e lifestyle. Capite bene che 10 Corso Como è praticamente un monumento per la città, un luogo di culto che va certamente visitato per cogliere lo spirito di Milano. Oltre alla Galleria, al negozio e alla libreria, segnaliamo la possibilità di dormire in una delle tre suite che fanno parte del piccolo ed elegantissimo albergo 3 Rooms. C’è anche la possibilità di bere o mangiare qualcosa nell’atmosfera incantata e fiorita del bar/ristorante. Si tratta, insomma, di un posto in cui rigenerarsi e svagarsi a 360 gradi, ma non è tutto lì, in Corso Como. Poco distante da lì, in via Tazzoli 3, si trova l’outlet che è un posto in cui fare autentici affari, scovando pezzi vintage o semplicemente acquistando le collezioni passate dei più importanti designer del mondo che sono state ospitate nelle passate stagioni da 10 Corso Como. È davvero difficile uscire a mani vuote.
In ogni caso, se siete in cerca di occasioni, tenete presente che in città sono ancora in corso i saldi: quest’estate sono iniziati il 4 luglio e dureranno 60 giorni, quindi ufficialmente finiranno l’1 settembre.
Un’altra tappa obbligata per i cultori della moda è Armani Silos, lo spazio che è stato da pochi mesi inaugurato per celebrare i 40 anni di carriera di Giorgio Armani e che accoglie una selezione ragionata di abiti dal 1980 ad oggi. Si tratta di uno spazio di 4.500 metri quadrati che si sviluppano in quattro piani in cui vengono esplorati i grandi temi di ispirazione di Giorgio Armani. Il nome Silos è dovuto alla struttura che una volta era adibita a raccogliere cereali ed in particolare grano.
9. Fare il giro del mondo in un museo
Il progetto del Museo delle Culture ha origine negli anni 1990 quando il comune di Milano ha acquistato l'ex area industriale dell’Ansaldo in via Tortona per trasformarla nella base di un polo multidisciplinare dedicato alle tantissime testimonianze delle varie culture del mondo e ai loro intrecci. Da allora sono passati tanti anni, il mondo è cambiato parecchio e finalmente questo grandioso progetto è riuscito a trovare forma. Il fatto che nel 2015 finalmente sia stato inaugurato il tanto atteso MUDEC è uno dei tanti segnali di come questo sia davvero un anno d’oro per Milano. Finalmente il Museo delle Culture apre al pubblico la possibilità di conoscere il patrimonio etno-antropologico del Comune di Milano composto da oltre 7.000 opere d’arte, oggetti d’uso, tessuti e strumenti d’arte provenienti da tutti i continenti del mondo. Il MUDEC si propone anche e soprattutto come spazio per grandi mostre di respiro internazionale. La prima mostra della storia del museo, ancora in corso, Africa, la terra degli spiriti, raccoglie 270 opere che testimoniano i diversi sguardi con cui la cultura occidentale si è posta di fronte alle espressioni plastiche africane.
Visitare il MUDEC è interessante anche dal punto di vista dell’architettura. È, infatti, uno dei tanti progetti di recupero di una vecchia struttura industriale di quella che ormai viene comunemente chiamata “zona Tortona” e che vive il massimo del suo splendore e della sua popolarità durante la settimana del Salone del Mobile, grazie al fatto che nelle ex strutture industriali e nei magazzini riconvertiti vengono ospitati centinaia di eventi legati al Fuori Salone. Si spera che la presenza di un Museo del genere in zona, possa contribuire a mantenere la vivacità e l’interesse per questa interessante parte di Milano anche durante il resto dell’anno.
Fino al 30 agosto il biglietto intero del MUDEC costerà 12 euro anziché 15 euro e il biglietto ridotto costerà 10 euro anziché 13 euro.
10. Pagare niente per tanta cultura
Tra i tanti vantaggi che si hanno comprando un biglietto dell’Expo, c’è una bella iniziativa del Ministero dei Beni Culturali rivolta non solo a Milano, ma a tutta Italia. Dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, il Ministero offre ai possessori del biglietto dell’Expo la possibilità di visitare gratuitamente alcuni “gioielli d’Italia”.
Visto che però stiamo parlando di Milano, vi segnaliamo un’altra bella iniziativa che si chiama Estate al Museo ed è promossa da ENI insieme al Comune di Milano. Dal 19 giugno al 26 agosto tutti i Musei Civici milanesi potranno essere visitati gratuitamente. Fanno parte di questo circuito il Museo del Novecento di cui abbiamo già parlato sopra, il Museo di Storia Naturale, i Musei del Castello Sforzesco, il Museo del Risorgimento e quella meraviglia di ex Padiglione dell’Esposizione Internazionale del 1906 che è l’Acquario Civico.
Segnaliamo anche la possibilità di visitare gratuitamente un altro gioiello milanese, il Museo Poldi Pezzoli, nella sola giornata di mercoledì 12 agosto dalle 10:00 alle 18:00.
11. Scoprire l'uva di Leonardo
Le mostre e gli eventi che ruotano attorno alla figura di Leonardo in questi mesi non si contano, ma la più incredibile è certamente la Vigna di Leonardo che è il risultato di una sorta di esperimento storico-scientifico per ridare vita alla vigna che il Duca di Milano, Ludovico il Moro, donò a Leonardo nel 1498 per ringraziarlo dello splendido lavoro compiuto realizzando l’Ultima Cena. La vigna si trovava presso la casa degli Atellani, dei fedeli cortigiani di Ludovico il Moro, proprio a pochi passi da Santa Maria delle Grazie, dove si trova il Cenacolo. Studiando gli atti notarili e i documenti rinascimentali relativi alla casa degli Atellani, è emerso che vi si doveva trovare la vigna di Leonardo. Luca Beltrami, architetto e storico, fu il primo a fare questa scoperta nel 1920. Individuò, infatti, l’esatta posizione della vigna e ne fotografò i filari, a futura memoria, prima che i resti fossero coperti dalle macerie dei bombardamenti di guerra. Sembra una favola, ma non lo è perché scavando nella posizione indicata da Beltrami, sono stati individuati i resti della vigna, ma che uva sarà mai stata? Qui entra in campo la scienza: alcuni campioni del materiale organico rinvenuto nella vigna sono stati analizzati presso la Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università di Milano e sono stati in grado di ricostruire il profilo genetico del vitigno, confrontando poi i risultati con i profili dei vitigni coltivati ai tempi di Leonardo, si è arrivati alla conclusione che si trattava di un vino molto popolare all’epoca (e non solo!): una Malvasia. Dopo questa ricerca degna di CSI, è stato possibile innestare un nuovo vitigno che dovrebbe essere molto simile a quello di Leonardo durante il Rinascimento. La visita a questo prodigio della scienza e alla Casa degli Atellani dura una mezzoretta ed è un modo piacevolissimo per immergersi in maniera del tutto inedita nell’atmosfera della storia stratificata di Milano.
12. Vedere non una ma sette mostre, tutte insieme
Se anche a Milano non ci fosse l’Expo, se anche a Milano non ci fosse niente di niente, dal 9 maggio di quest’anno c’è almeno un valido motivo per cui vale la pena fare un salto in città: la nuova grandiosa Fondazione Prada. La Fondazione è composta da sette edifici preesistenti (prima c’era una distilleria risalente agli anni Dieci del Novecento) e tre nuove costruzioni (Podium, Cinema e Torre) separati e con identità ben distinte tra loro che occupano una superficie totale di 19.000 metri quadrati. Un progetto architettonico sviluppato dallo studio OMA in cui coesistono la conservazione di vecchie architetture e la costruzione di nuove. Attualmente sono in corso sette mostre, una più interessante dell’altra, tutte incentrate sulla comprensione della contemporaneità attraverso diversi linguaggi.
Senza nulla togliere alle altre mostre, ce n’è una che è particolarmente importante per capire il senso della costruzione della stessa Fondazione. Si tratta di An introduction, una introduzione vera e propria al percorso personale e istituzionale che ha spinto Miuccia Prada alla costruzione di una collezione d’arte e di conseguenza poi alla creazione della Fondazione. Ci sono più di 70 pezzi d’arte che sono esposti nella Galleria Sud attraverso un percorso che parte dall’ex laboratorio della distilleria che occupava precedentemente lo spazio per arrivare ai grandi spazi del Deposito dove c’è un finale a sorpresa che rappresenta la convergenza tra arte e vita. Ci si ritrova così, a camminare in mezzo ai “veicoli d’artista”.
Un altro elemento già diventato di culto della fondazione è il Bar Luce, disegnato dal regista Wes Anderson. In effetti, sembra davvero di trovarsi dentro a un suo film. L’atmosfera è ovattata, i colori degli arredi anni Cinquanta sono pastello e ai muri c’è un motivo che ricorda la Galleria Vittorio Emanuele, ma soprattutto c’è un flipper il cui tema sono le Avventure acquatiche di Steve Zissou… Insomma, ci ritroviamo dentro all’ennesimo capolavoro di Wes Anderson, solo che stavolta abbiamo la possibilità di viverlo!
13. Guardare Milano dall’alto in basso
Pensate che i rooftop siano una prerogativa esclusivamente newyorchese? Sbagliate! Ormai da qualche anno a Milano ci sono diverse terrazze che non hanno proprio niente da invidiare a quelle della Grande mela.
Il bar e ristorante Ceresio7 per esempio offre un rooftop a 360 gradi con una vista mozzafiato sulla città dalle due terrazze con piscina. Un luogo magico in cui ci si sente immediatamente proiettati in un’atmosfera cosmopolita.
Il più alto dei belvedere di Milano resta uno dei suoi simboli: la mitica Torre Branca, disegnata da Gio Ponti ed eretta in tempi record per l’epoca, in soli due mesi, nel 1933. La torre nel 1972 diventò inagibile e andò fuori servizio. I fratelli Branca, di cui ora porta il nome, si fecero carico del restauro e restituirono a Milano l’agibilità di uno dei suoi simboli. La torre branca è alta 108,60 metri e si trova vicino alla Triennale, dentro al Parco Sempione. Dalla Torre Branca si può ammirare il più completo dei panorami milanesi ed è uno spettacolo a qualsiasi ora. Non vi preoccupate, la salita si fa in ascensore!
La Torre Branca durante il periodo dell’Expo fa un orario speciale ed è aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, festivi e Ferragosto compresi, la mattina dalle 10:30 alle 13:00, il pomeriggio dalle 15:00 alle 19:00 e la sera dalle 20:30 alle 00:00. In caso di maltempo o vento in quota la torre resta chiusa. Attenzione: il mercoledì la salita è gratuita per scolaresche e pensionati.
14. Navigare sui Navigli, con tanto di cena
I Navigli da sempre sono la passeggiata estiva d’obbligo per milanesi e non: in effetti si tratta di una zona davvero caratteristica. Come non innamorarsi delle casette di ringhiera piene di poesia, dove non a caso viveva anche la poetessa Alda Merini? Passeggiando lungo i Navigli, tra negozietti vintage e piccole botteghe di artigiani, si respira un’atmosfera rilassata. Ma perché limitarsi a una passeggiata quando i Navigli possono essere anche navigati? Sì, avete capito bene, Navigare in Lombardia offre la possibilità di fare diversi itinerari, alcuni più semplici di esplorazione del Naviglio Grande fino alla Chiesa di San Cristoforo con rientro in Darsena, altri uscendo dal centro. Ci sono anche alcuni itinerari comprensivi di una cena in uno dei ristoranti caratteristici lungo le sponde dei Navigli.
15. Sperimentare street food a suon di musica
Anche questa è un’iniziativa che è nata insieme all’Expo, ma che speriamo possa avere un futuro anche nelle prossime estati. Estathe Market Sound è un Festival di musica, street food e smart entertainment che occupa l’area di circa 12.000 metri quadrati dei Mercati Generali di Milano e che ha le stesse date dell’Expo: dal primo maggio al 31 ottobre 2015. L’obiettivo è quello di far diventare l’ex area dei Mercati Generali un luogo di aggregazione per milanesi e non. C’è un ricchissimo calendario di concerti a pagamento dei più importanti artisti italiani.
Si tratta però di un festival trasversale che si propone di offrire anche tanto intrattenimento gratuito nel Fun Park, spazio dinamico che offre tanti e diversi tipi di intrattenimento gratuito tutti i fine settimana. C’è poi l’area food in cui, in collaborazione con Gambero Rosso, viene offerto quality street food e ci sono i Mercati (ortofrutticolo, ittico, avicunicolo e floricolo) in cui si propongono delle autentiche eccellenze, rispettando e approfondendo il tema “nutrire il pianeta” che è alla base dell’Expo.