Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login
  • Register

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
April 1, 2016
in
April 1, 2016
0

Da Munch a Schiele: espressionismo in mostra a New York

Fino al 13 giugno, la Neue Galerie esplora il rapporto tra Edvard Munch e i suoi contemporanei

Nicol MocchibyNicol Mocchi
Munch

La mostra Munch and Expressionism. Foto; Hulya Kolabas per Neue Galerie, New York

Time: 5 mins read

Alla Neue Galerie di New York si è da poco aperta una mostra che esplora il dialogo e il reciproco influsso tra uno dei padri dell’Espressionismo, Edvard Munch (1863-1944), e la generazione di artisti austro-tedeschi vissuti nei primi decenni del Novecento. Curata da Jill Lloyd, in collaborazione con il Munch Museum di Oslo, la mostra presenta ottantacinque opere, tra dipinti e grafiche, alcune delle quali non sono mai state viste a New York. Il percorso si snoda attraverso quattro “stanze” tematiche che illustrano gli aspetti più significativi di questo dialogo, a volte anche conflittuale, nato dal bisogno di esprimere lo spaesamento e il profondo disagio dell’animo umano di fronte all’affermarsi di una società capitalista sempre più massificata, alienante e militarista.

munch
Ingresso alla mostra. Foto: Hulya Kolabas per Neue Galerie, New York

Come un preludio introduttivo alla mostra, ci accoglie l’Autoritratto con scheletro (1895) di Munch: dallo sfondo nero affiora l’inquietante volto del giovane artista, precocemente invecchiato, lo sguardo fisso nel vuoto, con alla base lo scheletro di un braccio, richiamo alla fugacità dell’esistenza ossessivamente presente nell’opera di Munch, la cui vita fu segnata da un’interminabile catena di lutti e da episodi di pazzia sua e dei suoi familiari.

La prima stanza, Incisione Sperimentale, dedicata alla grafica, in particolare la xilografia, rappresenta uno dei momenti più alti e intensi dello scambio tra il maestro norvegese e il gruppo di espressionisti della “Brücke” formato da Emil Nolde, Erich Heckel, Ernst Ludwig Kirchner, Karl Schmidt-Rottluff. Deformazioni espressive al limite del grottesco, teatralizzazione dei gesti, forti contrasti intensificati da colori acidi e corrosivi sono alcuni degli elementi visivi più usati.

Le opere, allestite su due file sovrapposte, esaltano la predilezione per i lavori seriali secondo una pratica molto diffusa tra gli artisti contemporanei, si pensi a Claude Monet e a Giorgio Morandi (attualmente in mostra al Center for Italian Modern Art). Un esempio è la celebre serie della Madonna di Munch (1895/1902), realizzata con tecniche diverse, accomunate dalla centralità iconica della figura femminile, seducente e demoniaca, espressione di fertilità (gli spermatozoi nuotanti nella cornice) e contemporaneamente di morte (lo scheletro sul margine inferiore). Anche Giovane danese di Nolde (1913), connotata dalle dissonanti tinte del maquillage e da una fissità tipica da idolo africano, è riproposta in quattro varianti differenti. Completa la stanza, una bacheca contenente alcune lettere e fotografie, oltre la monografia sulla grafica munchiana di Gustav Schiefler apprezzata e diffusa nella cerchia espressionista.

edvard munch
Munch e gli espressionisti in dialogo. Foto: Hulya Kolabas per Neue Galerie, New York.

La seconda stanza, Munch e gli espressionisti in dialogo, riunisce paesaggi e ritratti a grandezza naturale di alcuni artisti austro-tedeschi in dialogo con quelli di Munch. In Pubertà di Munch (1894/1915 ca.), un’adolescente nuda, seduta pudicamente sul letto sfatto con un’ombra alle sue spalle, condensa tutto il disagio per le trasformazioni che la pubertà comporta e per il suo destino forzato di amante e di madre; Ragazza con bambola (1910) di Heckel rivela la stessa enigmatica ambivalenza: anche qui una giovane donna svestita distesa sul letto con una bambola sulle ginocchia e un paio di calze nere nel margine sinistro, rilegge il tema munchiano senza scordarsi l’Olimpia di Manet.

Altro tema caro a Munch e condiviso dagli espressionisti riguarda il desiderio di rifugiarsi nella natura in risposta all’urbanizzazione industriale come documentano i Bagnanti immersi in un ambiente incontaminato; o i paesaggi naturali non deturpati dal progresso, intesi come paesaggi dell’anima, schermi su cui proiettare il travaglio interiore, resi con ampie colate di colore strutturate per fasce sovrapposte, prospettive distorte, e pervasi da un sottile senso di turbamento, oltre che di profondo misticismo: The Blue Gable (1911) di Gabriele Münter, l’unica donna artista qui presente, si avvale delle stesse coordinate espressive e figurative di Paesaggio invernale, Elgersburg di Munch (1906).

Munch
Incisione Sperimentale. Foto: Hulya Kolabas per Neue Galerie, New York.

La terza stanza, Influenze e affinità, riprende il tema delle affinità tematiche ed espressive, declinate non solo come influenze reciproche, ma come profonda consonanza al medesimo clima culturale di angoscia e di introspezione, riconducibile al contesto espressionista. Dresda, scena di strada (1908) di Kirchner accostato a una riproduzione del dipinto Famiglia sulla strada, che Munch espose nel 1906 a Dresda, sono gli esempi di una sintonia spirituale dove l’ambiente metropolitano rispecchia lo spaesamento davanti alla folla anonima, anche se popolata da numerose figure femminili vestite alla moda e vistosamente truccate.

Lo stesso sentimento di solitudine si respira nel dipinto Due esseri umani. I solitari di Munch (1905) dove un uomo abbigliato di nero e una donna in bianco, forse amanti, contemplano l’orizzonte chiusi nella loro incomunicabilità; e lo ritroviamo anche in Separazione che ci descrive la disperazione di un uomo che afferra il suo cuore sanguinante mentre una figura femminile in bianco, quasi uno spettro, imbocca una direzione opposta.

Se in Munch l’amore si configura spesso come trauma dell’abbandono o presenza spettrale, nell’opera del viennese Egon Schiele è invece presente nel suo carnale realismo. In Uomo e donna (1914), in un interno domestico un uomo e una donna giacciono contorti in una nudità oscena, lo spazio è opprimente e senza vie di fuga delimitato dal lenzuolo giallo spiegazzato, il taglio del piano vertiginoso. Chiude simbolicamente la stanza una serie straordinaria di autoritratti, altro tema clou dell’espressionismo, firmati da Munch, Richard Gerstl, Ludwig Meidner e Max Beckmann, giocati sulla potenza del colore e resi ancor più drammatici dalle tonalità incandescenti e dalla frantumazione della forma che sottolinea l’isolamento psicologico che li pervade.

edvard munch
Un versione in pastello de L’Urlo di Munch, 1895. Credit: 2016 Edvard Munch/Artists Rights Society (ARS), New York; Collezione privata.

Ma è nella quarta e ultima stanza dedicata al famosissimo Urlo (1895) che l’autobiografismo è celebrato nelle sue valenze più drammatiche: icona pop di alienazione, manifesto dell’angoscia esistenziale, il volto scarnificato, gli occhi sbarrati, la bocca spalancata in una smorfia di dolore, le mani a coprire le orecchie e ostentare l’orrore del frastuono del mondo. Protagonista è lo splendido pastello del 1895, che da solo vale una visita alla mostra, e prende spunto da una circostanza autobiografica, come racconta la didascalia: “I was walking along the road with two friends. / The Sun was setting – the Sky turned blood-red. / And I felt a wave of Sadness – I paused tired to Death – Above the blue-black / Fjord and City Blood and Flaming tongues hovered / My friends walked on – I stayed behind – quaking with Angst – I felt the great Scream in Nature”. A fare da contrappunto tre impressionanti autoritratti di Schiele degli anni Dieci e l’incisione Man in Pain (1917) di Heckel, dove lo shock della guerra si dilata in tragica espressione del vivere contemporaneo.


Nicol Mocchi è una fellow del CIMA per l’anno 2015-16.

Share on FacebookShare on Twitter
Nicol Mocchi

Nicol Mocchi

DELLO STESSO AUTORE

Moholy Nagy

Moholy-Nagy’s New Vision at the Guggenheim

byNicol Mocchi
Moholy Nagy

La nuova visione di Moholy-Nagy al Guggenheim

byNicol Mocchi

A PROPOSITO DI...

Tags: arte del NovecentoEdvard MunchEgon Schieleespressionismomostrepittura
Previous Post

Riacquisto cittadinanza: bisogna stanare il governo!

Next Post

From Munch to Schiele: Expressionism on show in New York

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Munch

From Munch to Schiele: Expressionism on show in New York

byNicol Mocchi
Munch

Da Munch a Schiele: espressionismo in mostra a New York

byNicol Mocchi

Latest News

Ivano De Matteo in Mia racconta l’amore di un padre al tempo del revenge porn

Ivano De Matteo in Mia racconta l’amore di un padre al tempo del revenge porn

byGiuseppe Sacchi
Rick Moody ricerca se stesso nella Brooklyn Public Library

Rick Moody ricerca se stesso nella Brooklyn Public Library

byMichele Crescenzo

New York

Long Island is a Marijuana Desert, Not Easy to Get a Weed Retail License

Long Island is a Marijuana Desert, Not Easy to Get a Weed Retail License

byLeo Gardner
A Doll’s House: a Production so Powerful it Needs only a Stark Set

A Doll’s House: a Production so Powerful it Needs only a Stark Set

byJK Clarke

Italiany

La crisi dell’istruzione nel mondo: 2/3 dei bambini non capiscono cosa leggono

Master Fondazione Italia-Usa: altre 200 borse di studio “Next Generation”

byLa Voce di New York
World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

byNicola Corradi
Next Post
Munch

From Munch to Schiele: Expressionism on show in New York

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Elezioni 2022
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Speciale Venezia
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In
By clicking on "Create my account" or by registering, you accept the Term of Service and the Privacy Policy.

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?