Il suo è un sorriso che illumina gli schermi tv degli italiani all’estero. Bella, bionda e preparata: è Monica Marangoni, una delle conduttrici più conosciute dei cinque continenti.
Dopo una sostituzione di qualche mese – improvvisa e, si vocifera, non molto apprezzata dai telespettatori, e che aveva suscitato qualche perplessità perfino negli addetti ai lavori – è tornata da pochissimo alla guida del programma quotidiano che la vedeva al timone dal 2018: L’Italia con Voi, ideato e prodotto da RAI Italia. Un format seguitissimo, con un alto gradimento di pubblico, dove Monica dialoga con gli ospiti presenti e in collegamento dall’estero, affrontando temi d’attualità e di interesse per tutti coloro che vivono fuori dai confini nazionali. La brillante conduzione di Monica Marangoni, che per la trasmissione ha ricevuto il Premio Margutta 2019 insieme ad Alberto Matano e Cristina Parodi, è arricchita dalla partecipazione al pianoforte del musicista e cantante Stefano Palatresi.

I telespettatori de L’Italia con Voi hanno aperto subito le braccia al ritorno della Marangoni. Ad Ottobre scorso era stata sostituita da Maria Cuffaro, volto del Tg3 e di Tg3 Mondo in onda sulla terza rete della tv pubblica (similmente, la Cuffaro, con l’attualità tragica Russia contro Ucraina ed il clima rovente in atto a livello internazionale, ha visto con questo Swish un suo ritorno all’attività prettamente giornalistica).
Monica Marangoni, nata e cresciuta a Verona, approda in Rai nel 2005 come redattrice e conduttrice nel primo canale digitale terrestre della Rai, Rai Utile, dove ha condotto diversi programmi. Il grande salto nel 2007 quando approda a Rai1 come inviata, dove negli anni successivi condurrà diverse trasmissioni. Poi, ecco arrivare l’occasione de L’Italia con voi su Rai Italia. Giornalista professionista dal 2012, è laureata in Filosofia con 110 e lode presso l’Università Cattolica di Milano.
Monica che parla di Monica: da dove cominciamo? Perché sei così amata all’estero?
“Iniziamo dal 2018, quando ho iniziato con Rai Italia. Ovviamente, un quotidiano vuol dire essere nelle case dei propri telespettatori tutti i giorni. In questo caso, degli italiani che vivono all’estero. Abbiamo 20 milioni di case che seguono tutti i giorni Rai Italia. E’ stato un percorso molto, molto bello. Anche lungo e faticoso, va detto. Questa trasmissione mi ha dato non solo tanta visibilità, ma soprattutto l’affetto del ‘mio’ pubblico. L’Italia con voi è un programma che ha un ottimo seguito. All’interno di Rai Italia, dove c’è il meglio del palinsesto delle tre reti generaliste, è l’unico programma prodotto dalla Rai dedicato al pubblico internazionale. E poi è nato con me, sia a livello di conduzione che di realizzazione. E’ stato un lavoro magistrale di squadra. Ogni giorno, tanti autori me lo hanno costruito addosso, come un vestito. E’ un format sulle mie corde: sono una giornalista, ma anche una conduttrice. La politica estera e la cronaca in questo periodo sono tanto importanti, ed il format si sta adattando. Infatti, stiamo dando moltissimo spazio alla guerra in Ucraina e Russia. Sono anni in cui del resto dobbiamo raccontare tutto quello che sta succedendo attorno a noi. Abbiamo fatto sempre servizio pubblico per gli italiani all’estero, e dato informazioni di ritorno anche per tutti coloro che non riuscivano a ritornare in Italia per via del covid 19. Soprattutto, mi sto riferendo all’anno 2020.
Grazie al grande lavoro svolto – e alla collaborazione che noi abbiamo sempre avuto con le Ambasciate i Consolati ed i COMITES – siamo riusciti a dare importanti informazioni di ritorno che chiaramente altri programmi della Rai non fornivano. Questa è un po’ la specialità del mio programma. Poi, dall’inizio dell’anno, è nata una nuova direzione dell’offerta estera, che ingloba non solamente il canale Rai Italia, ma anche il canale in inglese, che sicuramente inizierà ad andare in onda nei prossimi mesi sotto il nuovo direttore Fabrizio Ferragni. Ringrazio moltissimo Fabrizio Ferragni per la stima: in un momento storico così difficile, mi ha voluto far rientrare alla guida del format, dandomi tanta fiducia. La collega Maria Cuffaro, che stava da Ottobre scorso a L’Italia con Voi, era molto impegnata con gli speciali del Tg3, e c’era bisogno di una figura che conoscesse ovviamente il tipo di programma ed il pubblico che lo seguiva. E che entrasse in corsa a metà anno di questa quarta stagione.
Il nuovo direttore di Rai Italia ha una storia importante nel Tg1, e sta dando un’impronta molto più giornalistica rispetto al passato, e quindi vedrete dei cambiamenti di palinsesto anche all’interno del programma. Sono del resto cambiati i tempi”.
Consigli per chi vuole fare questo mestiere?

“Lo dico sempre a chi vuole fare il mio lavoro: lo studio e la formazione costante sono fondamentali. Esiste tanta concorrenza personale e professionale. Bisogna essere sempre sul pezzo ed aggiornati.
Devo dirti, in tutta sincerità, che nel lavoro ci vuole anche qualcuno che offra opportunità da cogliere, e per questo io ringrazierò sempre il mio primo direttore di Rai Italia, Marco Giudici, per l’opportunità che mi ha dato di fare televisione.
Negli anni a Rai1, alla rete ammiraglia, ho fatto programmi di vario genere. Ho parlato del Bel Paese, del turismo, delle bellezze paesaggistiche italiane, ma la vera forza del mio lavoro mi è stata data quando ho avuto l’opportunità di cimentarmi con un quotidiano, che è un lavoro davvero imponente e che impegna 24 ore al giorno”.
Nella tua carriera e nella passione che nutri per il tuo mestiere, che cosa significa in poche parole per te, volto dell’Italia all’estero, L’Italia con Voi?
“Dal mio punto di vista, per Monica Marangoni, L’Italia con voi è stato realizzare un sogno. Un ‘mio’ programma, tutto ‘mio’. Avere in mano la scaletta ed il copione, che tra l’altro io scrivo anche personalmente ogni giorno, è un allenamento. Per questo lavoro allenarsi è fondamentale, perché più si è allenati e più si diventa bravi. Rimane l’adrenalina, ma non l’ansia da prestazione. Ogni volta che entro nello studio de L’Italia con voi è una gioia. E’ dura, perché dietro c’è tanto lavoro, ma è talmente tanta la gioia di poter fare quello per cui mi sento chiamata in questo momento, che la fatica scompare e finisce in secondo piano. Spero di continuarlo, questo sogno, e di continuare a raccontare le straordinarie storie degli emigrati. Sono molto contenta anche perché grazie a Rai Italia, grazie a L’Italia con voi, grazie al fatto che nel 2020 ho portato questo programma anche su Rai1 con un ottimo ascolto, le storie degli italiani all’estero sono sempre state conosciute ed hanno avuto modo di essere sempre più apprezzate. Ti ringrazio molto per avermi definito il volto dell’Italia all’estero: mi calza. Io rappresento un po’ tutto questo, e le storie di emigrazione erano, prima di questa trasmissione, un argomento poco esplorato”.
Veniamo ad una domanda scomoda: C’è qualcuno che ti vuole buttare giù dalla torre? E perché ?
“Non credo che ci sia. Tra l’altro, questo mio rientro a L’ Italia con voi dimostra che, quando uno ha dato prova di preparazione, alla fine vince. Il mio ritorno è stato sicuramente un grande regalo della Rai, ma pure del pubblico, perché è anche grazie al pubblico che sono tornata. Sono state mandate tante mail di apprezzamento nei miei riguardi, e sono rientrata dopo solo 5 mesi di assenza. E’ stata solamente una pausa, probabilmente. E probabilmente uno stop serviva a me per prima: negli ultimi anni ho lavorato veramente tantissimo, sia d’inverno che d’estate per Rai1. Amo il mio lavoro e ne sono talmente appassionata che finisco per trascurare la stanchezza che ne consegue, ma poi è giusto avere un momento in cui riprendere le proprie forze. In questi mesi di assenza dal programma, sono finita a pieno titolo a fare l’altro lavoro che per me è importante: rivestire il ruolo della mamma. Sono stata molto più presente con i miei figli, in un periodo importante della loro vita da bambini”.
Ricordiamo i loro nomi.
“Sono mamma felice ed orgogliosa di Matteo, nato nel 2012, e Niccolò, nato nel 2014.
Sono quasi in preadolescenza, ed è importante per me seguirli bene, facendo al contempo comprendere loro che la mamma è sempre presente malgrado capita che mi allontani. Loro sanno già quanto io ami il mio lavoro”.
E se invece potessi, chi butteresti giù tu dalla torre?
“Nessuno”.
E dai!
“Davvero. Lo dico con convinzione: c’è posto per tutti. Ognuno ha le sue specificità. Io, ad esempio, non credo riuscirei mai a fare l’inviata di guerra, e stimo tantissimo i colleghi – e li ringrazio ogni giorno in trasmissione – per quello che stanno facendo. Si adoperano sul campo per un racconto che solo in loco si può fare, ed è un lavoro estremamente difficile, pericoloso e per il quale occorrono doti che probabilmente io non ho. Una delle mie qualità è il sorriso, e in zone di confine, o addirittura in zone di guerra, verrebbe meno. Non potrei farcela. Lo sottolineo: c’è posto per tutti. Chi è più adatto ad un programma, chi ad un altro. Non è detto, insomma, che se io ho questo ruolo qui, potrei avere lo stesso successo in un altro programma. E poi, diciamolo, ci dovrebbe essere sempre più solidarietà, soprattutto tra donne. Credo molto nella collaborazione e nella solidarietà in rosa”.
Ce lo confidi il tuo viaggio più bello?
“Quando avevo vent’anni, agi inizi del Duemila, sono andata in Brasile. E’ stato quello il mio viaggio più bello. In Brasile, terra che amo, ci sono stata due mesi, e da subito ho vissuto con questo luogo una empatia pazzesca. Non c’era la situazione che sappiamo esistere oggi, quindi anche il viaggiare da sola è stato bello. Oggi questo tipo di viaggi solitari non li consiglierei ai miei figli. Erano altri tempi”.
Ed il tuo incontro professionale più significativo?
“Il primo Direttore Marco Giudici per l’opportunità che mi ha dato, e di cui abbiamo parlato prima”.
New York: perché la conosci bene? Ricordiamolo.
“New York è una città molto viva e all’avanguardia. Una delle città del mondo che amo di più. La definirei un luogo magico, dove ogni volta che già passeggi per strada, senza fare molto altro, hai la possibilità di fare sempre un incontro che può illuminare la vita. Per me, New York è stata, ed è tutt’ora, un punto di riferimento, perché vi è una grandissima comunità di italiani che vivono là. Già dal 2018 ho avuto l’occasione di presentare NY Canta, il festival della musica italiana a New York, che sta continuando dopo lo stop della pandemia. Il pubblico italiano di questo evento musicale mi conosce bene. Io, del resto, sono molto legata alla musica, perché ho fatto tanta radio. Spero anzi di ricominciare.
Il programma L’Italia con voi si ferma a luglio, e conto di riuscire a fare qualche viaggio per incontrare personalmente i miei telespettatori, con cui ho un ottimo rapporto sui social. Mi invitano a tante trasmissioni radiofoniche, sai? Vorrei vedere l’Argentina, il Canada. Tra l’altro, venti anni fa il Canada ha fatto una grandissima battaglia per avere la possibilità di vedere Rai Italia: lì c’è una comunità di italiani numerosa, con eventi e mostre cinematografiche importanti. Insomma, mi piacerebbe essere presente e conoscere personalmente molti di coloro che mi seguono ogni giorno”.
Joe Biden: che idea ti sei fatta finora dell’attuale Presidente degli Stati Uniti?
“Non voglio addentrarmi nel campo della politica, perché non è di mia competenza. Il mio ruolo deve rimanere super partes. Nella mia professione devo raccontare quello che succede in maniera corretta, senza sbilanciarmi. Anche se, ovviamente, pure io ho delle mie idee, ma le tengo per me”.
Che cosa si augura Monica per questo 2022? Nella carriera e in generale.
“Mi auguro tanta serenità. Non ci aspettavamo una guerra subito dopo l’altra ‘guerra’ che abbiamo combattuto tutti insieme, quella contro il covid 19. Anelo a tanta serenità per la mia famiglia, ma anche per tutto il mondo, perché stiamo vivendo degli anni davvero difficili. Scorrono tutti i giorni, a tutte le ore, immagini tv devastanti, che i bambini non dovrebbero vedere e soprattutto (quelli meno fortunati) non dovrebbero vivere. E’ faticoso sostenere anche per me, nel ruolo di mamma, la visione di certe scene, ma ho un dovere rispetto al mio pubblico: quello di essere sempre serena e sorridente per portare un sorriso ai telespettatori. Il mio mood varia chiaramente con l’argomento di turno che tratto. Non posso essere sorridente quando parlo di guerra, però devo cercare di dare comunque positività, il più possibile, a chi mi ascolta ogni giorno. Speriamo che questa guerra finisca e si torni ad una esistenza di pace. Una ‘normalità’ che non sarà purtroppo più come quella di prima, perché quella ce la dobbiamo scordare. Che tutto questo serva almeno a vivere meglio e più intensamente i nostri affetti. Presi da tante situazioni esterne, ci siamo scordati delle fortune che abbiamo. Recuperiamo questo tipo di valori, vivendo meglio in famiglia”.
All the best, Monica.
Bentornata.
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