Dopo l’ insediamento del Comites di New York, New Jersey e Connecticut, abbiamo intervistato il nuovo Presidente Alessandro Crocco. Nato ad Acri (Cosenza) trentacinque anni fa, ha studiato Scienze Religiose all’università Santa Croce a Roma, conseguendo poi un Bachelor in Business e Relazioni Internazionali negli Stati Uniti presso l’Università del Minnesota. Sta terminando un master in Teologia alla Notre Dame University. Sposato con Annamaria e padre di Serena nata 8 anni fa, con la famiglia risiede a White Plains, New York. E’ un imprenditore nel settore food and beverage con interessi nella ristorazione ed importazione. Inoltre è impegnato nel settore non profit come direttore esecutivo di sviluppo presso diverse organizzazioni a carattere umanitario. Crocco è stato eletto all’unanimità durante una recente riunione tenutasi presso il Consolato Generale di New York alla presenza del Console Generale d’Italia Fabrizio Di Michele.
Quali sono i tuoi obiettivi?
“Sento forte la responsabilità verso la comunità che mi ha eletto e vorrei con il mio impegno istituzionale rappresentare tutti i connazionali della mia circoscrizione consolare di New York, New Jersey e Connecticut. C’è tanto lavoro da fare e ciò non mi spaventa; dobbiamo pensare al futuro e all’impronta che vogliamo lasciare alle nuove generazioni verso le quali abbiamo dei doveri e delle grandi responsabilità. Sicuramente dovrò, insieme alla mia squadra, occuparmi delle comunità già esistenti: inoltre pensare anche a tutti coloro che arrivano dall’Italia e vorrebbero mettere radici in questa parte degli Stati Uniti. Poi ci sono i giovani e meno giovani Italo-Americani anch’essi una risorsa da coltivare, che attraverso i tanti club e associazioni cercano, nonostante le mille difficoltà, di continuare a trasmettere e scrivere pagine di cultura e tradizione Italiana. “Mi piace dire che il nostro Comites vuole essere la voce di chi non ha voce, assicurando una presenza costante a tutti e in tutti i settori, dalla sanità ai diritti civili, dalla sussidiarietà al welfare, dall’istruzione alla ricerca, dalle pari opportunità ai giovani. Se riusciremo a fare questo e lavorare con le nuove generazioni, le associazioni e il grande e cosmopolita panorama italiano presente, credo che sarà già una grande vittoria”.
Abbiamo notato la scarsa affluenza alle elezioni, come pensi di cambiare questo trend negativo?
“La scarsa affluenza ha certamente rammaricato tutti noi. Queste elezioni hanno richiesto tanto impegno da parte nostra e da parte del Consolato ma nonostante ciò l’iscrizione alle liste elettorali è stata deludente. Abbiamo ora un’occasione per cambiare questa tendenza negativa e far conoscere i Comites per quello che sono e vogliono essere, un faro nella comunità! Penso ai tanti giovani che arrivano a New York, spaesati e persi nelle mille pratiche burocratiche, penso agli anziani che vivono qui da tempo e che hanno perso il contatto con la loro comunità d’origine”.
Cosa pensi di fare per i giovani del Tristate?
“La politica purtroppo non garantisce più quel dibattito culturale e critico ed è spesso miope allontanando i giovani dalla politica e dalle istituzioni ed aumentando un senso di rigetto verso le ultime. Si continua ad avere, da parte delle forze politiche, uno sguardo corto, si punta a risultati immediati. Vorremmo e dovremmo iniziare a parlare di più con un linguaggio appassionato, giovanile, autentico. Il nostro Comites creerà tantissime iniziative ed eventi volti a sensibilizzare il coinvolgimento dei tanti giovani presenti nel Tristate. Del resto sono giovane anche io! Una nota positiva è che la nostra lista ma anche le altre, erano composte da tantissimi giovani, il che fa ben sperare”.
Quando saranno scelti i cooptati?
“Come da regolamento durante la prima riunione del Comites ci siamo espressi favorevolmente per allargare il nostro Comites fino ad un massimo di 4 cooptati. Il Consolato ci ha dato copia delle associazioni qualificate e stiamo procedendo con molto interesse alla selezione di individui che possano contribuire grazie al proprio bagaglio culturale e professionale a formare un Comites aperto ed inclusivo”.
Come pensi di migliorare il Comites?
“Guarda, lo dico senza presunzione, sono circondato da una squadra di validi professionisti con tanta voglia di fare. Ognuno di noi è pienamente affermato nel mondo civile prima che istituzionale. Addirittura c’è anche un fisico tra di noi! Vogliamo lavorare molto sulla comunicazione. Sono consapevole che molti dei nostri connazionali non hanno idea di cosa sia o cosa faccia il Comites. Ecco, vogliamo far sapere a tutti che noi ci siamo! E lo faremo tramite tutti i canali a noi disponibili, dai social media agli eventi organizzati nelle varie comunità”.
Il nuovo Comites è composto dai seguenti membri: Alessandro Crocco, Presidente; Claudio Carbone, Vice Presidente; Dario Corradini, Segretario; Enrico Zanon, Tesoriere; Riccardo Costa, Barbara Pelechin, Giuseppe Rizzi, Francesco Prandoni, Ornella Buttazzo Fado, Leide Porcu, Salvatore Ingrassia e Francesco Antonio Caramagna.