Una squadra tutta nuova è entrata nella sede del Consolato di Park Avenue 690 dove, alla presenza del Console Generale, Min. Fabrizio Di Michele e del Console Aggiunto, Dr. Cesare Bieller, si è svolta la prima riunione di insediamento del neo eletto Comitato degli Italiani all’Estero di New York, New Jersey e Connecticut. Un comitato rappresentate di una delle più grandi comunità italiane e italoamericane del mondo visto che conta – dati ufficiali dell’Aire – oltre 86mila iscritti nella stessa circoscrizione.
“Penso ai tanti giovani che arrivano a New York, spaesati e persi nel mondo burocratico, penso agli anziani che vivono qui da tempo e che hanno perso il contatto con la loro comunità d’origine. Ecco, noi come Comites vogliamo essere lì, assicurando una presenza costante a tutti e per tutti i settori, dalla sanità ai diritti civili, dalla sussidarietà al welfare, dall’istruzione alla ricerca, dalle pari opportunità ai giovani”, ha dichiarato in apertura dei lavori il neo eletto Presidente, Alessandro Crocco.
Rispettando la volontà dell’elettorato, le singole cariche all’interno del comitato esecutivo sono state assegnate seguendo il numero dei voti presi.
Alessandro Crocco, Presidente; Claudia Carbone, Vice-presidente; Dario Corradini, Segretario; Enrico Zanon, Tesoriere; Riccardo Costa, Comitato Esecutivo; Barbara Pelachin, Comitato Esecutivo. Membri eletti Francesco Prandoni, Giuseppe Rizzi, Ornella B. Fado, Leide Porcu, Francesco Caramagna, Salvatore Ingraffia.
“Sono molto soddisfatto della squadra che si è appena formata. C’e grande entusiasmo e sinergia da parte di tutti i componenti. Il nostro obiettivo ora è mantenere la parola data agli elettori e raggiungere i punti cardine del nostro programma”, ha sottolineato Crocco di fronte al Console Generale, al Vice Console e ai nuovi rappresentanti del Comites.
Con memoria del passato, una visione dell’attuale presente e uno sguardo verso il futuro, Alessandro Crocco ha terminato dicendo: “Vogliamo lasciare alle generazioni future una forte identità italiana, dovranno essere orgogliosi di essere italiani. Io mi auguro di instaurare un dibattito democratico dove i nostri egoismi umani non prendano il sopravvento ma prevalga il buon senso e l’origine del nostro essere qui, cioè servire al meglio la comunità italiana”.