Il Gruppo Esponenti Italiano (GEI) ha dato giovedì il benvenuto al nuovo Console Generale d’Italia a New York, Fabrizio Di Michele, con un evento on line in cui almeno 50 membri dell’organizzazione newyorchese che raggruppa i professionisti italiani in diversi settori imprenditoriali a New York, hanno ascoltato per la prima volta il diplomatico che ha preso il posto di Francesco Genuardi.
Di Michele, palermitano, laureato in scienze politiche all’Istituto Alfieri di Firenze, è in carriera diplomatica da 26 anni. Tra il 1995 ed il 1997 ha lavorato alla Direzione Generale per l’Emigrazione e per gli Affari Sociali, presso la Segreteria del Direttore Generale, occupandosi di questioni concernenti le comunità di connazionali all’estero e di accordi di riammissione. Tra il 1997 e il 2000 ha prestato servizio presso l’Ambasciata d’Italia a Kinshasa, quale vicario del Capo missione. Successivamente, dal 2000 al 2004 è stato assegnato all’Ambasciata d’Italia a Pechino, quale responsabile della sezione politica. Dal luglio 2004 è stato in servizio al Gabinetto del Ministro, dove fino al 2007 ha servito i vari Ministri degli Esteri che si sono succeduti. Dal 2007 al 2011 ha prestato servizio alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea a Bruxelles, occupandosi di relazioni esterne dell’UE con i Balcani e il Medio Oriente. Dal 2011 al 2015, sempre nella capitale belga, è stato distaccato al Servizio Europeo di Azione Esterna, ricoprendo il ruolo di Presidente del Gruppo di Lavoro per il Medio Oriente (Maghreb-Mashreq). Dopo il rientro alla Farnesina, presso la Direzione Affari Politici e Sicurezza, ha svolto le funzioni di Inviato per la Coalizione anti-ISIL e per la Siria, dal 2015 al 2018, e di Capo dell’Unità per la Federazione Russa, l’Europa orientale, il Caucaso e l’Asia centrale, dal 2018 al marzo 2021.
Dal 2 aprile 2021 ha assunto le funzioni di Console Generale d’Italia a New York.
A presentare il nuovo console alla business community italiana di New York, il presidente del GEI, Mario Platero, che ha posto alcune domande al diplomatico che, nel rispondere, ha ricordato come si sente dal primo giorno del suo arrivo a New York: “Come una Ferrari dentro le strade di Matera”. Cioè carico di tanta energia, motivazione e voglia di fare ma costretto ancora ad agire dentro le restrizioni della pandemia.
Platero, quasi volesse consolarlo, gli ha detto che probabilmente rimpiangerà questi giorni di “tranquillità”, ricordando come il suo predecessore fin dal primo giorno a New York dovette iniziare a correre la maratona che costringe a saltare fra un evento all’altro con pochissimo tempo per programmare e coordinare. Già, lasciarsi trasportare dalla corrente degli infiniti eventi newyochesi, questo sembra essere il destino del console d’Italia anche se De Michele non ci è sembrato così arrendevole.
Di Michele ha detto che vedere Manhattan col suo tradizionale traffico e i ristoranti pieni lo rende fiducioso: “vedo fame di ripresa a New York”. Per il nuovo Console Generale d’Italia la pandemia del Covid rappresenta, come accade durante una guerra, uno spartiacque tra epoche, “ci abitueremo a parlare del prima e del dopo”. L’entrata nella nuova fase del dopo covid cambierà tutto.
Nella conversazione il console ha ammesso che certi ritardi dell’Italia su come affrontare la pandemia e nella somministrazione dei vaccini (anche se si sta finalmente accelerando) hanno creato all’estero un problema di immagine, per questo sarà importantissimo attuare il “piano di comunicazione strategica”. Quando Platero ha chiesto delucidazione in merito, De Michele ha detto che questo rientra anche nel sostegno alle aziende italiane con il “patto per l’export” che servirà ad uscire dalla crisi creata dal covid. Il console, rivolgendosi agli esponenti del GEI, ha detto che loro saranno allo stesso tempo “beneficiari e attori” di questi piani di rilancio del Made in Italy.
Dopo essere stato presentato a molti tra gli esponenti del GEI, incluso Giampaolo Pioli, Presidente di VNY Corp, la società editrice della Voce di New York (erano presenti anche il direttore Stefano Vaccara e l’avvocato Nicola Tegoni, membro del consiglio di amministrazione del giornale), il console generale Di Michele ha ribadito ai membri del GEI che conta molto nel loro coinvolgimento nelle attività del consolato promettendo anche la massima informazione sul suo lavoro.
Alla domanda su cosa il console generale, che nel suo precedente incarico seguiva per la Farnesina i rapporti con l’Europa dell’Est, pensasse delle ultime tensioni tra Stati Uniti e Russia, e le eventuali conseguenze per l’Italia, De Michele, mantenendo la prudenza diplomatica che il suo nuovo ruolo comporta, ha detto: “Il nostro rapporto con la Russia è faticoso, ma resta inevitabile”.
Infine il Console, nel rispondere se fosse contento del suo nuovo incarico ha concluso: “Poter vivere e lavorare così vicino dal MET dove poter entrare ogni giorno come residente a New York, e poter andare a correre al Central Park ogni mattina, ma di cosa potrei lamentarmi”.