Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Nuovo Mondo
December 22, 2020
in
Nuovo Mondo
December 22, 2020
0

Giandomenico Picco, il negoziatore ONU liberatore di ostaggi ora ha bisogno di noi

L'eroe italiano "senza pistola" al servizio delle Nazioni Unite, negli anni '80 e '90 salvava vite nel Mondo rischiando la sua: è il momento di stargli vicino

Francesco SemprinibyFrancesco Semprini
Giandomenico Picco, il negoziatore ONU liberatore di ostaggi ora ha bisogno di noi

Giandomenico Picco. Illustration by Antonella Martino

Time: 6 mins read

Il mio primo ricordo di Giandomenico Picco risale a una quindicina di anni fa, lavoravo alla realizzazione di un documentario autoprodotto – “Why is Kofi Annan not a woman?” – un approfondimento sulla parità di genere nella leadership delle Nazioni Unite. L’auspicio era che, in prossimità della fine del mandato del settimo segretario generale Onu, al 38 esimo piano del Palazzo di Vetro potesse finalmente salire una donna.

La copertina del libro di Giandomenico Picco Man Without a Gun uscito nel 1999

Le cose andarono diversamente, ma di quella esperienza mi rimasero impresse le parole di Picco, il quale raccontò come le sue esperienze di negoziatore nei quattro angoli del Pianeta gli avessero permesso di conoscere tante protagoniste di un’instancabile attività diplomatica, sovente meno palpabile e immediata rispetto ai colleghi uomini, ma senza dubbio di cruciale importanza nell’intreccio di equilibri che governano le relazioni internazionali. Ricordo come rivolgendosi proprio a loro l’ex sottosegretario generale dell’Onu disse di tenersi pronte a pensare “out of the box”, ovvero di uscire da parametri della convenzionalità perché così avrebbero colto le opportunità a cui certi meccanismi pregiudiziali impedivano loro di accedere. Un messaggio pacato, apparentemente burbero, ma in realtà intriso della perentorietà tipica del friulano Doc di Udine.

January 4, 1982: Giandomenico Picco incontra il nuovo segretario Generale dell’ONU Perez de Cuellar nel suo primo giorno di lavoro al Palazzo di Vetro (UN Photo/Yutaka Nagata)

L’impressione che ne ebbi fu una conferma dell’immagine che mi ero fatto di lui, un uomo preceduto dalla sua formidabile storia professionale di “soldato disarmato della diplomazia”, come lo definì l’ex segretario generale Javier Pérez de Cuéllar e come lo raccontano libri, giornali e colleghi più attempati. Un profilo che ha sollevato in me un’istintiva curiosità sin da quando ho mosso i miei primi passi nelle cronache internazionali e che forse ha contribuito a sviluppare la mia fatale attrazione per le zone polverose. 

Giandomenico Picco da gli ultimi dettagli su una trattativa al Segretario Generale dell’ONU Perez de Cuellar (Foto ONU)

Make a long story short, dicono gli americani, della lunga carriera di Giandomenico Picco si possono ripercorrere alcune tappe fondamentali, lasciando agli archivi la lettura dei curriculum integrale e la rassegna di onorificenze che ha collezionato in oltre tre decenni. Picco ha servito per olre trenta anni le Nazioni Unite nel campo della Risoluzione dei Conflitti fino al grado di Sottosegretario Generale. E’ stato personalmente e direttamente in prima linea nei negoziati che hanno portato alla fine dell’invasione sovietica in Afghanistan nel 1988 e della guerra Iran-Iraq nello stesso anno, e ha partecipato a importanti missioni di peacekeeping nei Balcani.

Giandomenico Picco in Libano in un elicottero dell’ONU

Ma il capitolo più celebre della sua esperienza è stato il negoziato Onu, dal 1989 al 1992, per il rilascio degli ostaggi occidentali in Libano, rapiti dai guerriglieri che confluiranno in Hezbollah, così come negli anni si è speso per riportare a casa altri dispersi o detenuti senza un giusto processo. Le milizie sciite erano state protagoniste di una lunga serie di rapimenti: in quegli anni scompaiono 104 persone, tra cui 26 americani, 16 francesi, 12 inglesi, solo per menzionarne alcuni. L’11 settembre 1985, nel giorno del suo compleanno, le milizie rapiscono anche l’italiano Alberto Molinari, vicepresidente della Camera di Commercio a Beirut. “Non è mai stato ritrovato”, è il grande cruccio di Picco. Tra gli altri ci sono anche il reverendo anglicano inglese Terry Waite, che aveva provato a negoziare un’intesa, e il giornalista dell’AP Terry Anderson, rapito il 16 marzo 1985 e, dopo la detenzione più lunga, rilasciato nel 4 dicembre 1991. Il capo della stazione Cia William Buckley, rapito nel marzo 1984, torturato, giustiziato o morto per un infarto davanti al boia, il colonnello dei marines Higgins, impiccato. I terroristi gettano nella spazzatura i corpi dei due americani, monito infame. 

25 Aprile 1985: il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce per discutere della guerra tra Iran e Iraq. Seduto dietro il Segretario Generale dell’ONU Perez de Cuellar, si intravede Giandomenico Picco, che ebbe un ruolo importante nei negoziati tra i due paesi in conflitto

Tanti, troppi. Così il funzionario Picco, conscio del legame che esiste tra le milizie sciite e l’Iran degli ayatollah, recupera alcune vecchie amicizie americane, come quella dell’attuale capo della diplomazia di Teheran Javad Zarif, conosciuto mentre studiava negli Usa. Sono il lasciapassare per tentare quanto meno un negoziato. Ottiene il via libera da Pérez de Cuéllar, il resto lo fa il coraggio di un diplomatico di prima linea che con volto incappucciato e rannicchiato nel portabagagli di una mercedes sconquassata raggiunge gli aguzzini con un groppo in gola e la paura in pancia, “il pensiero a moglie e figlio che temevo di non rivedere”.

Il Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite, Giandomenico Picco, abbraccia uno degli ostaggi americani liberati in Libano grazie alla sua mediazione

Un viaggio dopo l’altro sino a trattare col capo dei capi dell’organizzazione, convincendolo. Gli ultimi, liberati dalle segrete di una Beirut devastata da tre lustri di guerra, sono i volontari tedeschi Thomas Kemptner e Heinrich Struebig rapiti nel 1989, rilasciati il 17 giugno del 1992. “Sono stati i miei giorni più belli”, racconterà nel suo libro “Man Without a Gun. One Diplomat’s Secret Struggle to Free the Hostages, Fight Terrorism, and End a War”. Un uomo senza pistola ma con cuore e coraggio di grande calibro, come testimoniano le onorificenze morali e materiali dei Paesi coinvolti nella liberazione: “Il presidente George H. W. Bush mi offrì la cittadinanza americana, con garbo rifiutai”. L’epilogo della vita professionale di Picco è però scritto nel suo Dna. Il sottosegretario si scontra con le gelosie dei tecnocrati Onu, scettici sul “diplomatico disarmato”, e lui lascia il Palazzo di Vetro. 

Giandomenico Picco accompagna Lady Diana durante uno degli interventi della Principessa a favore delle Nazioni Unite.

Il privilegio che porto dietro come un straordinario bagaglio culturale è aver parlato di tutto questo proprio con lui quando lo chiamavo nei suoi uffici di Gdp Associates, la società di consulenza strategica che ha aperto nel 1994. A volte nel corso di interviste, altre volte in chiacchierate meno impegnate con cui provavo a carpire qualche retroscena ancora non detto. Come quelle avute cinque anni fa, in coincidenza di una mia missione proprio in Libano per intervistare alcuni esponenti di Hezbollah riguardo al loro coinvolgimento nel conflitto siriano contro Al Nusra e lo Stato islamico. Quel partito di dio discendente diretto dei miliziani che Picco conobbe nelle sue lunghe notti tenebrose tra le macerie di Beirut. In quel periodo, era il 2015, stavamo organizzando la presentazione di un libro con la Associazione dei corrispondenti alle Nazioni Unite, “Il Califfato del terrore: Perché lo Stato Islamico minaccia l’Occidente”, di Maurizio Molinari. Fu proprio Maurizio a voler con insistenza Picco nel panel per trasformare la presentazione in una conversazione con l’ex sottosegretario generale e capire cosa era cambiato dalle sue guerre alla nuova guerra al terrore che dominava la scena regionale e internazionale. Un appuntamento preceduto da alcuni caffè davanti al Palazzo di Vetro, dove Picco arrivava nel suo impeccabile doppiopetto grigio, ombrello nero e passaporto blu in tasca (caso mai non mi vogliano fare entrare in questo Palazzo) e telefonate, anche ad ore improbabili, in cui ripercorreva il passato e si interrogava sul futuro. Uno dei suoi pallini è sempre stato il simbolismo del numero 8, me ne parlò in una mail inviata dopo aver avuto un diverbio con un casa editrice per l’uso della data 8.8.88. pregandomi di essere rigoroso nella compilazione della biografia con cui lo avremmo presentato all’Unca. “La chiave della mia vita è il numero 8 – ripete ancora come un mantra nel profilo social – Sono nato l’8 ottobre 1948, e mediai il cessate il fuoco della guerra Iran-Iraq, dopo otto anni di guerra l’8.8.1988 e alla fine degli Anni 80, iniziai il negoziato per il rilascio degli ostaggi occidentali”. 

Picco (a sinistra) con il Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan e altri importanti esponenti internazionali, tra i quali si riconosce l’attuale ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif (Foto Onu)

Nemesi seguite a interrogazioni secolari come quando si chiede cosa attenda il Vecchio continente dinanzi al tramonto della realtà stato-nazione e le difficoltà ad emergere dell’entità macro-regionale “Europa”. Discussioni affrontate prima e dopo quella lunga conferenza dove Giandomenico Picco ha fatto ricorso al suo piglio talvolta oltre la perentoria pacatezza del friulano Doc di Udine, tradendo oltre alla matura sfiducia per una istituzione che non sente più come sua, anche una certa fatica fisica. Da lì sono seguiti altri contatti dove scetticismo e stanchezza hanno pian piano preso il sopravvento.

Picco con Terry Anderson, uno degli ostaggi americani liberati in Libano nel 1991.

Gianni Riotta in un ritratto-intervista di Picco del 2017 chiude con una domanda miliare: “Funzionerebbe il suo coraggio spavaldo con Isis, con i jihadisti che detengono in Siria il gesuita padre Dall’Olio e l’imprenditore Sergio Zanotti?”. “Il mio mondo era più semplice, Usa e Urss comandavano – ha risposto Picco -. Ora è una giungla. Io andai mentre tutti mi dicevano ‘fai carriera, chi te lo fa fare?’, perché non credevo che un diplomatico Onu potesse essere equidistante tra terrore e tolleranza. Ho pagato dei prezzi duri, pubblici e privati, per le mie scelte”. “Fiero quando racconta quelle notti a Beirut, 25 anni fa – chiosa Riotta – lo sguardo di Picco si adombra davanti al presente, ‘perché è duro, e solitario, e senza paga, il mestiere di eroe, lui stesso confessa”. Ma è mestiere che lascia memorie indelebili, incondizionate, di cui tutti, nessuno escluso, hanno tratto un insegnamento umano, culturale e politico, aggiungo io. Ed ora che è Giandomenico Picco – l’uomo ancor prima che il negoziatore – ad avere necessità, la memoria collettiva è chiamata ad onorare il suo debito. 

Giandomenico Picco in una foto recente

Ma è mestiere che lascia memorie indelebili, incondizionate, di cui tutti, nessuno escluso, hanno tratto un insegnamento umano, culturale e politico, aggiungo io.

 

BASTA UN CLICK, UN COLPO DI MOUSE, UN TOUCH (QUI SOTTO) PER ATTIVARE IN TUTTI NOI UN PEZZETTO DI QUELLA GENEROSA MEMORIA.


http://gf.me/u/y8bwpm

 

 

Share on FacebookShare on Twitter
Francesco Semprini

Francesco Semprini

Francesco Semprini è inviato internazionale per La Stampa. Nato e cresciuto a Roma si è trasferito vent'anni fa a New York dove ha perfezionato gli studi economici, per poi occuparsi di politica e finanza americana. Ha trascorso l'ultimo decennio raccontando conflitti e crisi geopolitiche da tutto il mondo. Tra le altre quelle in Iraq, Afghanistan, Siria, Venezuela, Libano, Kosovo, Libia, Pakistan, Haiti. E' corrispondente presso le Nazioni Unite da dove scrive di relazioni diplomatiche. Francesco Semprini is a long time international correspondent with La Stampa. Born and raised in Rome he moved to New York twenty years ago. He spent the last decade covering geopolitical crises and conflicts around the world. Among the others in Iraq, Afghanistan, Syria, Venezuela, Lebanon, Kosovo, Libya, Pakistan, Haiti. He is based at the United Nations from where he writes about current and diplomatic affairs.

DELLO STESSO AUTORE

Bearing Witness: la guerra in 41 scatti in mostra a New York

Bearing Witness: la guerra in 41 scatti in mostra a New York

byFrancesco Semprini
Non è finita: l’Ucraina torna nei bunker

Non è finita: l’Ucraina torna nei bunker

byFrancesco Semprini

A PROPOSITO DI...

Tags: Conflitti in Medio OrientediplomaticiGiandomenico PiccoIn aiuto di PiccoItalia all'ONUitaliani all'esteroNegoziatore ONUOnuostaggiuomini di pace
Previous Post

Hillbilly Elegy: quei bianchi americani in crisi che ora toccherà a Biden far sognare

Next Post

Qualcuno potrà ricevere gli assegni dello stimolo all’inizio della settimana prossima

DELLO STESSO AUTORE

Borrell, non riconosceremo un km quadrato preso da Mosca

La guerra in Ucraina vista dal fronte

byFrancesco Semprini
Giandomenico Picco, il negoziatore ONU liberatore di ostaggi ora ha bisogno di noi

Giandomenico Picco, UN Negotiator and Freer of Hostages Now Needs Our Help

byFrancesco Semprini

Latest News

Johnson, non ci fidiamo di TikTok, aveva 9 mesi per vendere

Donald Trump Pressures House Speaker Mike Johnson on Tax Hikes for the Wealthy

byRalph Savona
Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

byStefano Vaccara

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Qualcuno potrà ricevere gli assegni dello stimolo all’inizio della settimana prossima

Qualcuno potrà ricevere gli assegni dello stimolo all'inizio della settimana prossima

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?