Abbiamo tutti qualcosa da imparare.
Si l’abbiamo. Il suono dell’orologio alla parete rompe il silenzio di questa stanza. Sono rientrata a casa e ho appena messo da parte le cose che mettono il limite tra me e gli altri (mascherina e guanti). Monaco non é cambiata in fondo cosi tanto. Io italiana sento dentro di me tanto silenzio. Un immenso silenzio. Silenzio mentre cammino, silenzio mentre cucino. E non vorrei per niente al mondo interromperlo questo silenzio. Questo silenzio mi riporta umana e ridà alla natura tutto quello che le abbiamo sottratto maturando la consapevolezza che noi uomini forse abbiamo ancora una volta sbagliato su questa terra.
Volevo rientrare in Italia, si lo volevo, lo immaginavo, l’ho sognato. Volevo tornare esattamente a Napoli, la città del cuore, del mio cuore, la terra del sole dove sono nata e cresciuta e dove vivono i miei affetti. Ma la paura ti fa fare sempre scelte sbagliate ed egoistiche. Cosi dopo due settimane di tentennamenti sono riuscita a dire a mia madre che voglio troppo bene a lei e mio padre per tornare a casa. Si volevano che tornassi, Mia sorella era li pronta a farmi il biglietto aereo. Ma non me la sono sentita di muovermi e di contribuire a quello che credo aumenti il contagio passando da città a città, da stato a stato. Resto qui in Germania, a Monaco, felice sapendo che non ho contribuito minimamente ad aggravare un area già di per se difficile come il Sud Italia e che tengo stretta al cuore.

Sento di italiani che stanno rientrando dall’estero adesso, ma perché? Quando c’è la crisi e l’angoscia bisogna accettarla, viverla agendo senza paura. La paura ci fa fare solo enormi danni. Troppi danni. E quando ci si sente persi bisogna non fare passi.
La cosa è semplice: quando nella vita non sai cosa fare ti devi fermare, non ti devi muovere. Devi rimanere dove sei. È uno dei tesori più grandi che ho imparato dalla mia immigrazione.
Talvolta c’è bisogno della sofferenza per compiere dei passi importanti. Per crescere, per guardare il mondo con occhi diversi o semplicemente per non fare di esso tutto il nostro mondo. E poi ci pensa la vita a darti una rotta. A ripartire dalla tua casa che sei tu stesso, a fermarti in essa. Li dove c’è il centro di tutto. La tua relazione con l’universo. Con l’altro. Con la vita che ti circonda e che tante volte tu non vedi.
Si ha paura di fermarsi perché si ha paura di percepire se stessi. Percepirsi fa paura. Essere in movimento invece anestetizza il dolore che non accettiamo, anche andare a fare la spesa ogni giorno quando sei in quarantena è solo un modo, un meccanismo di difesa per non vedere la realtà delle cose, la nostra stessa essenza.

Penso che se ognuno di noi se tornasse indietro direbbe che la sua vita è meravigliosa cosi com’è, perdoneremmo persone e situazioni, accetteremmo quello che c’è e quello che non c’è. Credo nella sofferenza. Quella che accetti e che hai il coraggio di vivere. Quella che ti cambia. Quella che ti mette in cammino. E come dice mia mamma si può sempre ripartire da zero, sempre. Qualsiasi cosa accade. Sempre.
L’Italia è il mio pensiero felice. La mia famiglia e l’idea di riabbracciarla è il mio pensiero felice. I miei amici sparsi ovunque sono il mio pensiero felice. La mia vita di prima con quello che sto imparando adesso è il mio pensiero felice.
Spero che la mia riflessione possa servire e incoraggiare molti a non cercare piu fughe da quello che stiamo vivendo. A guardare la realtà senza avere paura ma con tanta fiducia.

Spero che possa servire a tutti gli italiani all’estero che presi dal panico stanno pensando di rientrare in Italia, la paura non va mai ascoltata e soprattutto la paura toglie spazio al bene. Vivete l’amore a distanza perché quando amiamo non siamo mai distanti.
Sono giornalista e non prendevo la penna in mano da molto tempo, alla mia scrivania di Monaco di Baviera mi occupo d’altro. Non ci sono difficoltà che non tirano fuori il meglio di noi se le sappiamo accogliere; ecco ripartite dal vero significato della vita, riprendete le vostre passioni, scrivete, leggete, pulite casa, imparate a cucinare cose nuove, videochiamate i vostri amici e genitori e agli italiani all’estero dico: se amate le vostre famiglia adesso non tornate in Italia.
Ma ci torneremo.