Eccoli, ci risiamo: il Governo rosso-giallo non ha mosso ancora i primi passi e subito torna a caccia dei voti degli immigrati. Lo ius soli: ovvero la sinistra ci riprova.
Un chiodo fisso quello degli immigrati, anche irregolari, senza il minimo pensiero agli italiani all’estero. Coloro che per trovare una opportunità hanno dovuto lasciare la loro casa natale e andare a lavorare all’estero, a volte “obbligati a perdere” la cittadinanza italiana! I nostri connazionali no, figli di un Dio minore.
Voglio essere chiara, le cronache ci raccontano di giovani figli di immigrati, indottrinati dai loro padri, che nulla condividono della nostra cultura anzi, come è stato evidente in Francia (li il fenomeno è più datato), veri e propri germogli di rivincite culturali che non ci appartengono. A queste persone si, vogliono spalancare le porte dell’italianità. Ma allora, mi domando (già da tempo) non sarebbe il caso di ridare la cittadinanza perduta a chi è nato in Italia, figlio di italiani? Perché non é ancora sufficientemente chiaro che questi connazionali hanno dovuto compiere scelte complesse, spesso dolorose, solo per avere una opportunità di una vita professionale, migliorativa, che molto spesso ha beneficiato anche le famiglie rimaste in Italia ? Una scelta, tra l’altro, che ha alleggerito la spesa sociale, permettendo di assistere meglio chi rimane. Donne e uomini portatori della nostra cultura nel mondo.
Prima di cercare un nuovo bacino di voti é venuto il tempo che l’Italia … che il suo Governo, si ricordi dei propri figli e fratelli, anche quelli che hanno perso la cittadinanza perché incompatibile con una vita all’estero o per altri ragioni. Non li possiamo lasciare indietro. Sono italiani di fatto e lo devono essere anche di diritto!