La storia di Annalisa, Expat dal Veneto a New York la conoscono in molti. La sua solarità in primis e la sua costante presenza sulle piattaforme social in cui racconta le proprie avventure nella Grande Mela hanno conquistato numerosissimi fan. Ma oltre l’entusiasmo per la sua vita, l’autrice racconta la difficoltà, il dolore della perdita, il senso di vuoto, la disperazione e infine la forza di rialzarsi e riprendere a lottare, di buttarsi in nuovi progetti “per mantenere viva la memoria di Marco”.

Ora tutto questo è raccontato nel libro “il mio ultimo anno a New York“, copertina gialla e grafica accattivante, presentato lunedì alla boutique Valentino sulla 5th avenue, “dove tutto è cominciato – spiega Annalisa durante l’evento – qui ho cominciato con uno stage undici anni fa e non me ne sono più andata, anche perché ho incontrato Marco, il mio grande amore”.
La Voce di New York aveva avuto nel 2013 già modo di parlare di lei, della sua esperienza professionale e soprattutto umana, i suoi progetti realizzati, i suoi American Dreams. Da allora alcune cose sono cambiate, ma la voglia di mettersi sempre in gioco e di rialzarsi fanno di Annalisa la donna coraggiosa che ha dimostrato di essere nell’ affrontare momenti difficili, come la scomparsa del marito Marco Omiccioli, nel 2013 e sposato in Italia tre anni prima. Dopo la perdita del marito Annalisa reagisce al dolore creando l’iniziativa charity “Remembering Marco” .
“Adesso vorrei coinvolgere altre aziende per dare a più ragazzi la possibilità di vivere lo stesso sogno americano che noi abbiamo vissuto alcuni anni fa” ha spiegato Annalisa.
L’evento ad Hudson Yard, nuovo complesso multifunzionale sulla 10th avenue e location d’eccezione é stato curato da Ivana Lo Stimolo, presidente del gruppo New York italian Women, molto attivo nel sociale che raccoglie più di 900 iscritte, tutte donne residenti in città.
Moderata dalla giornalista Francesca di Matteo, la serata è stata uno spunto di riflessione su temi molto sentiti, spaziando dalla difficoltà di accetazione del lutto, alla volontà necessaria per accettare la malattia di una persona cara a ciò che spinge a cercare nuove strade per superare il dolore o comunque per dargli modo di essere elaborato. “Dopo che mio marito è venuto a mancare, ho attraversato diverse fasi. Subito dopo la sua scomparsa non ero in grado di fare nulla. Così ho aspettato di essere pronta. Poi, un giorno che ricordo molto bene, ho sentito tornare in me una nuova forza. Da quel momento non mi sono più stati sufficienti il lavoro, vivere a New York e tutte le cose in cui ero impegnata. Volevo fare di più dare un significato diverso alla mia vita”, che ora é raccolto nel volume giallo che le numerose donne presenti strimgono tra le mani, commosse.

Ma si è parlato anche di opportunità, e ovviamente del sogno americano che è al centro della vita di Annalisa. “Intervistare una ragazza come lei – ha commentato Francesca Di Matteo – scalda il cuore. Io sono abituata a presentare saggi di politica, per me é una nuova esperienza e sono subito entrata in sintonia con l’autrice”.

Un altro rapporto di collaborazione e fiducia si è instaurato con la ghost writer Susanna de Ciechi, milanese, che ha aiutato Annalisa esprimerere ciò che aveva dentro e a fermarlo sulla carta, raccontando le avventure di Anna e Marco, personaggi legati alla realtà dei fatti che rappresentano anche la forza di un amore potente, coltivato con cura, cogliendo ciò che la vita, nel bene e nel male, offre ad ognuno. “Per scrivere il libro abbiamo impiegato un anno e mezzo, tantissime chiamate via Skype, molte lacrime ma anche risate e momenti toccanti- ha spiegato la scrittrice De Ciechi- io ho il compito di raccogliere e cogliere la storia che mi viene affidata, facendo in modo che la persona che la racconta si apra completamente per farmi entrare nel suo mondo, in modo che possa filtrarlo e renderlo fruibile per il lettore, trasmettendo emozioni”.

Un feeling tutto al femminile, anche perché il team che ha costruito il progetto è composto esclusivamente da donne. “Siamo una forza della natura – ha detto Menin – soprattutto qui a New York, in Italia è più difficile creare rete. Amo la mia terra, ma qui in Usa oltre al grande amore, ho trovato lavolonta di dare una possibilità a chi vuole realizzarsi e questo non ha pari”. E alla fatidica domanda :”Questo è il mio ultimo anno a New York?” risponde sorridendo: “Per ora no, ho deciso di restare”.

Il volume è già disponibile sia in italiano che in inglese sulla piattaforma Amazon e sarà presentato, a febbraio, anche in terra italiana.
Annalisa Menin, narratrice e blogger, vive e lavora a New York. Nata a Dolo, vicino a Venezia, viaggiatrice giramondo curiosa della vita, nel 2006 a poco più di vent’anni, sbarca nella Grande Mela e, novella migrante 2.0, inizia a lavorare per Valentino, la grande firma della moda italiana. Qui incontra Marco, l’uomo che sposerà e a cui è dedicato questo libro. New York diventa la loro città. Nel 2013 il marito muore, a soli trentatré anni. In sua memoria oggi Annalisa gestisce l’iniziativa Remembering Marco, che finanzia borse di studio a sostegno degli studenti meritevoli dell’Università Politecnica delle Marche, cui offre l’opportunità di uno stage presso Valentino USA. Una parte del ricavato dalle vendite del libro andrà a sostegno di questo progetto.
Susanna De Ciechi, scrittrice e ghost writer, vive e lavora tra Milano e la Valle d’Intelvi, sopra Como. Come scrittrice fantasma ha all’attivo romanzi, autobiografie e memoir. Oltre aIl mio ultimo anno a New York, ha pubblicato La bambina con il fucile (@uxiliaBooks, 2016), ispirato a una storia vera, e Il Paese dei tarocchi, un romanzo collettivo scritto con il gruppo Gli Spiumati. Nel 2015 ha pubblicato La regola dell’eccesso e Tessa e basta e in precedenza ha collaborato ad alcune raccolte di racconti, Metropolis, AA.VV. e Quello che sapevamo di Eliana, AA.VV.