L’ onorevole Fucsia Nissoli, deputata eletta nella circoscrizione America Settentrionale e Centrale, ha presentato al consolato di New York, insieme ai colleghi deputati Salvatore Matarrese e Pierpaolo Vargiu (già presidente in commissione affari sociali) la mozione 1/00445 del 19 marzo 2015, che impegna il governo a rivedere gli accordi bilaterali di sicurezza sociale stipulati dall’Italia con le istituzioni di previdenza sociale di altri Paesi (America inclusa).
Alla presentazione, oltre alla Console Generale Natalia Quintavalle, partecipavano anche Giuseppe Conte e Salvatore Ponticelli, direttore e vicedirettore della sezione convenzioni internazionali e comunitarie dell’INPS, partiti dall’Italia per una serie di incontri nel continente americano sul tema degli accordi bilaterali di previdenza sociale. I due inviati hanno brevemente illustrato come la convenzione bilaterale tra Stati Uniti e Italia risalga al 1975 (con alcune modifiche nel 1985) e come sia in effetti necessario rivedere questa e le altre convenzioni internazionali gestite dall’Istituto nazionale di previdenza per aggiornarle alle necessità sorte negli ultimi trenta e più anni.
Nel corso dell’incontro è stato spiegato come il nord America sia la seconda area di destinazione degli assegni INPS esteri dopo l’Europa, ed una particolare attenzione è stata data alla dinamica dei “pensionati emigranti”, ovvero quegli italiani che al termine della loro vita lavorativa decidono di trasferirsi in un nuovo paese per trascorrervi l’età della pensione. L’INPS gestisce le posizioni di più di 400.000 pensionati in 154 paesi, e, secondo i dati forniti, il numero di persone che richiede il trasferimento delle pensioni all’estero risulta in lieve ma costante aumento negli ultimi anni.
Attualmente, ha spiegato l’onorevole Nissoli, i pensionati italiani negli Stati Uniti sono privilegiati rispetto a quelli di altri paesi non convenzionati con l’istituto italiano. Essi infatti possono chiedere il conteggio dei contributi versati in Italia qualora avessero lavorato in entrambi i paesi e percepire una pensione relativa agli anni di lavoro svolti in Italia. Questo al momento non è possibile per tutti gli italiani all’estero in quanto non tutti i paesi che ospitano comunità italiane hanno convenzioni adeguate con l’Italia.
L’onorevole ha poi spiegato la necessità di rivedere le convenzioni con gli Stati Uniti in quanto esistono diversi problemi tecnici sorti in parte dalla struttura organizzativa dell’INPS (che ha assorbito negli anni scorsi gli uffici di INPDAP e ENPALS, ma che non ha esteso ai lavoratori tutelati dalle due ex agenzie le garanzie derivanti dalle proprie convenzioni internazionali) ed in parte dalla difficoltà di tutelare i lavoratori americani per via della presenza di numerose differenze tra i due sistemi normativi e l’esistenza di enti di previdenza sociale statunitensi con diversi ruoli (è stata portata ad esempio la differenza tra la Social Security dei lavoratori privati, convenzionata con l’INPS, e la Social Security Administration dei lavoratori pubblici, che non ha convenzioni particolari con lo Stato italiano).
All’incontro è poi seguito un dibattito coi presenti, in cui gli spettatori, tra cui diversi rappresentanti di patronati ed associazioni italoamericane hanno esposto i loro dubbi sulla manovra proposta e sulla situazione attuale, ottenendo dai partecipanti tutti i chiarimenti necessari. L’onorevole Nissoli ed i suoi colleghi si sono poi impegnati per far sì che il governo recepisca il prima possibile l’istanza di revisione dei trattati e per assicurare che le consultazioni tra gli enti interessati avvengano nel pieno interesse dei lavoratori italiani all’estero.
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