Bisogna arrivare alla terza generazione, neanche così lontano, per vedere realizzato in pieno il sogno americano. Quello di un pastore pugliese che arriva, come tanti, agli inizi del Novecento, analfabeta e povero, con l’iconografica valigia di cartone. Tre generazioni segnano il traguardo verso il successo, il riscatto di un rischio: aver attraversato l’oceano con un sogno grande.
Il sogno di Cosimo Pizzulli, americano di origine italiana, è tutto nel ricordo del nonno pugliese che faceva il vino alla vecchia maniera. Cosimo cresce a Brooklyn, a Green Point, con un padre ingegnere che lo porta in Italia a sei anni per motivi di lavoro. È lí che Cosimo, nel Sud d’Italia, da dove ha inizio la sua storia, si riconnette alle sue radici e alla sua identità. Scopre l’amore per l’arte, per la bellezza rinascimentale, per il gusto del bello.
Scultore, pittore, architetto e designer di interni, Cosimo Pizzulli è anche un vigneron che ha portato nella sua Santa Monica, dove oggi vive, uve italiane come il sangiovese.
Il suo successo lo ha costruito partendo dal suo diploma in arte e dai suoi studi in architettura e design. Ad appena vent’anni ha la fortuna di lavorare a Milano con la celebre architetto Anna Castelli Ferrieri. Cosimo rimane affascinato dall’estetica italiana e ritorna in America con l’idea rinascimentale delle linee e delle forme.
Gli italiani come Versace, Benetton, Stefanel, lo vogliono come art director quando devono lanciare i loro store negli Stati Uniti perché Cosimo coniuga la conoscenza dell’arte italiana con la funzionalità moderna. Gli americani, che siano i proprietari di studi lussuosi di Rodeo Drive o di appartamenti residenziali di Manhattan, lo cercano per la sua italianità che riesce a trasmettere nel concetto di design.
Lui si sente un “uomo rinascimentale”, un amante dell’arte e del bello, un conduttore che porta il Vecchio Mondo nel Nuovo Mondo attraverso un concetto che é diventato il suo passaporto. Il suo stile? Naturale, semplice, che riprende lo studio delle materie e l’artigianalità. Il suo sogno: comprare una masseria in Puglia e vivere in Italia.
Cosimo, la sua è una storia di successo di quella generazione di italo-americani che hanno riscattato un passato tumultuoso.
Senza mio nonno e mio padre non sarei qui. Devo molto a loro. Per avermi trasmesso l’amore per la cultura italiana. Sono cresciuto ascoltando l’opera, ho avuto la possibilità di vivere in Italia a 6 anni e di potermi formare e lavorare in America con un background europeo e una forma mentis Americana.
Cosa ricorda di quando aveva sei anni e da NY è arrivato a Taranto?
All’inizio fu uno shock ma poi capii che era quella la terra da dove venivo.
Deve molto alla sua esperienza da giovane a Milano dove ha lavorato con Anna Castelli Ferrieri
Milano è una città dal forte respiro europeo con una grande tradizione nel design e nella moda. Ho imparato moltissimo vivendo lì tre anni e ho costruito anche la mia identità di persona e professionista.

Uno degli ambienti disegnati da Cosimo Pizzulli

Uno degli ambienti disegnati da Cosimo Pizzulli
Poi torna negli Stati Uniti e decide di andare in California, a Los Angeles.
Los Angeles perché non avendo nessuna radice storica, a differenza di New York, è uno spazio concettuale e fisico più aperto a mille interpretazioni, fusioni, espressioni.
Scultore e pittore ma oggi lei è a capo di uno studio di architettura che vanta numerosi e famosi clienti e che si occupa anche di interior design. Cosa vogliono gli americani quando pensano ad uno spazio da restaurare o costruire?
Amano la qualità e la cura dei dettagli, la ricerca dei materiali. Tutte caratteristiche che appartengono alla tradizione italiana e che qui in America è impossibile trovare.
Lei combina arte classica con vocazione alla modernità. È un po’ questa la sintesi della sua identità.
Certamente. Io sono italiano nella visione artistica ma anche americano nella mia visione pratica perché pragmatico ed essenziale. Gli americani vogliono la bellezza e la funzionalità inisieme.
Un ambasciatore dei due mondi?
Un veicolo, conduttore, un traghettatore dal vecchio al nuovo mondo e viceversa.
Con la passione per il vino…
Non poteva essere diversamente con un nonno che faceva vino in cantina. Lo faccio come lo faceva lui: naturale e senza solfiti. Oggi si dice biologico e biodinamico.
La sua è una storia americana da film. Ha passato il testimone del suo sogno americano ai suoi figli?
L’America è ancora oggi la terra delle grandi opportunità.Se lavori duro, riuscirai con successo. I miei figli amano l'Italia. Angelina studia a Parigi ed è interessata al mondo della moda. Domenico lavora nel mondo televisivo e della musica.
Lei viaggia spesso in Italia e lavora anche per italiani. Sogna anche lei un posto “under the Tuscany sun”?
Sogno una masseria pugliese da restaurare. Prima o poi la comprerò, prima che la Puglia diventi la nuova Toscana.