“When the moon hits you eye like a big pizza pie
That's amore
When the world seems to shine like you've had too much wine
That's amore
Bells will ring ting-a-ling-a-ling, ting-a-ling-a-ling
And you'll sing "Vita bella"
Hearts will play tippy-tippy-tay, tippy-tippy-tay
Like a gay tarantella"…
–That’s Amore, Dean Martin
https://youtube.com/watch?v=3uo2OF2Qb7I
Con questo articolo dedicato alla musica italica chiudiamo una sorta di trilogia iniziata con i libri, proseguita con il cinema e conclusa, adesso, con la musica.
Ho riascoltato la canzone recentemente, colonna sonora di Love is All You Need, film romantico anche se dalla narrazione piuttosto scontata. Sfilano le immagini della costiera amalfitana: mare, sole, limoni, l’aria è pervasa di calore familiare, in sottofondo la musica di That’s Amore di Dean Martin. Il mandolino introduce, poi via via parole inglesi intramezzate dalle nostrane: pizza, amore, vita bella, Napoli, pasta fazool, scuzza me, ecc… That's amore è un vero è proprio mescolamento linguistico. Il richiamo a Napoli, alla vita bella, al cibo interpretato da un italico famoso, in arte Dean Martin, nome vero Paul Dino Crocetti di origine abruzzese (definito da Elvis Presley e da alcune riviste specializzate come "L'uomo più cool mai vissuto sulla terra") non può che rimandare ad un'idea di italicità. Basta osservare il video qui sopra per capire quanto andiamo dicendo.Un altro pezzo che sembra ispirato dall'italicità, per noi ovviamente d'esempio, è Mambo italiano. Canzone popolare ma ufficialmente attribuita a Bob Merrill, ebbe diverse versioni, tra le più conosciute quelle eseguite da Rosemary Clooney e dallo stesso Dean Martin. Il testo inizia così:
“A boy went back to Napoli because he missed the scenery.
The native dances and the charming songs. But wait a minute something's wrong('cause now it's).
Hey mambo, mambo Italiano hey mambo mambo Italiano
… E lo che se dice you get happy in the feets-a when you
Mambo Italiano”.
La versione ballata da Sophia Loren con Vittorio De Sica nel film di Dino Risi in Pane, amore e… è una momento travolgente di cinema italiano.
Un classico italico è sicuramente Tu vuò fa l'americano di Renato Carosone. Ne viene fatta una versione inglese, You Wanna be Americano, cantata da Sophia Loren e poi recentemente anche da Lou Bega. Altro pezzo interessante è Quando, Quando, Quando di Tony Renis, prima successo in Italia poi, tradotto in inglese anche se mantiene il ritornello in italiano, negli Stati Uniti e nel mondo. Ne esistono tante versioni cantate dagli artisti più disparati.
Come si può notare la canzone napoletana fa da padrona. È quella che più si diffonde, si mescola e pertanto diventa italica.
Esiste anche un mondo, musicalmente parlando, che riguarda la grande emigrazione italiana. Sono le canzoni e le musiche che raccontano il partire, il viaggio, l'arrivo e l'integrazione in un altra terra. Alcuni pezzi? Mamma mia dammi 100 lire, Addio a Napoli, Trenta giorni di nave a vapore, La porti un bacione a Firenze, Vuoi tu venire in Merica?. Oppure pezzi più recenti dedicati a quel periodo: Amerigo di Francesco Guccini, L’abbigliamento del fuochista e Eugenio di Francesco De Gregori, E cantava le canzoni di Rino Gaetano, Lunfardia di Fabrizio De Andrè, Italiani d’Argentina di Ivano Fossati, Ritals di Gian Maria Testa, ecc… .
A noi, a dire la verità, interessano più quei brani che non necessariamente si riferiscono ad un determinato periodo storico, come nel caso dell'emigrazione italiana del XIX e XX secolo. Sono più interessanti casi come That's Amore e Mambo italiano perchè nascono come eventi transculturali dettati dalla presenza italica nel mondo come fatto ordinario, diffuso e globale.
Tuttavia, non ci sono solo canzoni melange di linguaggi e cultura ma anche artisti di origine italiana celebri nel mondo, i quali, chi più chi meno, hanno fatto e fanno riferimento alla cultura di origine. Ricordiamo tra gli altri: naturalmente Frank Sinatra, Tony Bennett (nome d'arte di Antony Dominck Benedetto) e, sempre in ambito musicale affine, Perry Como e il più recente Michael Bublè. E poi ancora il compositore Henry Mancini, Tony Scott e Don Costa. In ambito rock/pop: Bruce Springsteen (la madre Adele Zirilli è di origigine italiana), Frank Zappa, Steven Tyler (al secolo Steven Victor Tallarico), Al Di Meola, Madonna, Lady Gaga, Elvis Costello, Joe Satriani, ecc… .
In Argentina e nel mondo risuonano in ogni bandoneòn le note di Astor Piazzolla (colui che innovò il Tango in una terra dove si diceva che: "In Argentina tutto può cambiare fuorchè il Tango”). In Francia la chanson francaise si diffonde con Édith Piaf, pseudonimo di Édith Giovanna Gassion, l'impegnato cantastorie Georges Brassens la cui madre, Elvira Dagrosa, era originaria della Basilicata, il romantico Yves Montand (in arte Ivo Livi), e poi Leo Ferré, Dalida, Claude François (di madre italiana) ecc… .
Poi ci sono gli italiani che diventano, con le loro note, patrimonio universale. Travalicano ogni confine geografico ed umano. Sono le note di due grandi compositori: Nino Rota ed Ennio Morricone. Le loro melodie hanno contribuito enormemente al successo di molti film. Potremmo pensare Il Padrino senza il celebre motivo di Nino Rota? Oppure, dello stesso autore, 8 e mezzo, Amarcord, La strada, La dolce vita di Fellini, senza le loro melodie? O ancora Romeo e Giulietta di Zeffirelli senza la sua emozionante colonna sonora?
Morricone è conosciuto e riconosciuto dalla critica e dal pubblico di tutto il mondo. Le sue melodie fanno la storia della musica e dei film che accompagnano: tutto il cinema di Sergio Leone (in particolare, non si può non vibrare di esaltazione durante L'estasi dell'oro de Il buono, il brutto e il cattivo e struggersi nella melodia dolcissima, avvolgente, sognante del Deborah's theme di C'era una volta in America, ma anche le celebri musiche di Nuovo cinema paradiso, The Mission, Gli intoccabili, La battaglia di Algeri, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Sacco e Vanzetti, La leggenda del pianista sull’oceano, Il clan dei siciliani, ecc….
Abbiamo tralasciato, per il momento, l'Opera italiana, che merita un discorso a sè. Presto ne riparleremo.
Con quanto abbiamo scritto non intendiamo dare solo suggerimenti per la lettura, la visione e l'ascolto, anche se forse li stimoleranno, piuttosto sono inviti a comprendere come esista un mondo italico che si costruisce tra le parole di un libro, nei personaggi di un film o nelle canzoni di un artista.
In fondo, anche per chi scrive, occuparsi di Italia, italiani e Italicità e guardare ogni luogo della realtà. Cosa ci spinge a farlo? La passione. O meglio, That's Amore.