È la festa della musica, della danza, un inno alle diversità. Dal 2006 coinvolge oltre diecimila ballerini di tutto il mondo, che sfilano lungo le strade di Manhattan, presentando un centinaio di stili differenti. Una gioia parteciparvi, un’iniezione di buonumore assistervi. Perchè dietro la Dance Parade c’è un significato profondo, considerato che è fondata su un valore essenziale: la giustizia sociale.
Se nell’800 il ballo liscio era considerato “opera del diavolo”, negli anni ’20 a New York fu promulgata la legge sul cabaret per emarginare il ballo negli Harlem Jazz Clubs. La Germania nazista, poi, negli anni ’30 aveva vietato lo swing “anarchico”. Più di recente, la Corte Suprema dello Stato di New York ha ritenuto che, a differenza di altre forme d’arte, la danza sociale non fosse una forma di espressione protetta costituzionalmente.
La Dance Parade nasce per mantenere vivi i balli storici, come la danza popolare armena e i Caporales boliviani, mescolando queste esperienze a quelle più nuove di Litefeet, Waacking e Brazilian Zouk. Ed è meraviglioso vedere adolescenti ballare il tango o anziani sperimentare l’hip hop. Un’unione di culture e generazioni che aiuta a mantenere giovani corpo e mente. Ma per il secondo anno consecutivo la Dance Parade, che a Manhattan animava la Broadway e non soltanto, potrà svolgersi solo sul web e quella festa coinvolgente e colorata non potrà, nuovamente, coinvolgere migliaia di appassionati: come l’anno scorso è stata sospesa per il coronavirus.
Se nel 2020 oltre 3 mila persone si sono registrate su Zoom e su Facebook per l’evento virtuale che ha proposto tre ore di balli e lezioni, anche quest’anno torna la sfida Dare to Dance, con l’invito a coreografi e gruppi di danza a presentare nuovi video. “C’è un profondo bisogno di ballare” ha detto il Direttore esecutivo della Dance Parade Greg Miller. La manifestazione virtuale è prevista per il 22 maggio e le iscrizioni sono state aperte nei giorni scorsi sulla pagina web della Dance Parade.
I nuovi video dovranno essere caricati su un collegamento pubblico di una piattaforma online. E se lo scorso anno la maggior parte delle proposte riguardava la danza contemporanea, gli organizzatori sperano, per il 2021, in una maggiore diversificazione, proprio perché l’obiettivo della challenge è mantenere lo scopo principale della Dance Parade: inclusività e celebrazione di tutti i tipi di danza, dal contemporaneo all’etnico.
Il vincitore dell’anno scorso fu Ntrisik Movement, con la sua idea di una nuova normalità: il ballo in luoghi differenti, non solo in un teatro o in uno spazio dedicato a spettacoli. Un’organizzazione senza fini di lucro che ha come scopo quello di presentare quante più forme di ballo e culture possibili, e che offre programmi di danza gratuiti a scuole e centro sociali di tutta New York. Il termine ultimo per la presentazione dei lavori online è la mezzanotte di venerdì 7 maggio.
Il video deve essere nuovo, realizzato non prima del 13 marzo 2020, dunque in periodo di pandemia. Per l’edizione online 2021 ci saranno anche tre “Grand Marshals”, ovvero madrine e padrini della manifestazione. Lisa Velez, conosciuta negli ambienti come Lisa Lisa, una delle più grandi icone dell’hip hop e freestyle degli anni ’80, considerata una sorta di apripista perchè è stata la prima artista latina a vincere il disco di platino. Jennifer Lopez è arrivata solo dopo di lei.
Poi Virginia Johnson, dal 2013 Direttore artistico del Dance Theatre di Harlem, membro fondatore e ballerina principale della Compagnia, riconosciuta universalmente come una delle maggiori artiste della sua generazione. Infine H.T Chen & Dian Dong, co-fondatori del Chen Dance Center di Chinatown, situato a lungo in Mulberry Street. Così, in attesa di ritornare a colorare le strade di New York con feste, carri, costumi e ballerini di ogni parte del mondo, adesso fervono i preparativi per la realizzazione dei video. Per i vincitori scelti da un comitato, sono previsti dei premi: mille dollari al primo, 500 al secondo, 250 al terzo.