I vigili del fuoco di New York continuano a postare sui social video che invitano alla prudenza. Bici elettriche, ma non soltanto: il nuovo pericolo di incendi è nelle batterie al litio, molto spesso gestite in modo approssimativo.
L’allarme non è soltanto nella grande mela, ma ci si sta accorgendo del rischio litio in tutto il mondo, con l’uso massiccio che se ne fa negli ultimi anni fra telefonini, tablet, fino ai monopattini e alle automobili ibride ed elettriche. Nella sola New York, dall’inizio dell’anno ci sono stati 13 morti per l’esplosione di batterie al litio delle bici elettriche. Un centinaio gli incendi, duecento l’anno scorso.
L’aumento di tragici eventi è direttamente proporzionale a quello dei veicoli elettrici circolanti. Il problema è che, spesso, le batterie non sono originali, ma ricondizionate. E che le informazioni sui rischi stanno sì arrivando ma con molto ritardo.
Gli stessi vigili del fuoco hanno dovuto aggiornarsi rapidamente sui rischi e sulle differenti tecniche di intervento. Quello che viene poco spiegato all’utente è che una batteria al litio per essere sicura deve essere originale, integra, non deve essere rimasta a lungo sotto il sole, deve essere ricaricata all’aperto e non bisogna lasciare la batteria in carica per tutta la notte. Uno dei pericoli maggiori è, infatti, il surriscaldamento.

TeroVesalainen / Pixabay
Ma ci sono insidie nascoste: se un ciclista, ad esempio, cade con una bici elettrica, e non si accorge immediatamente che la batteria ha subìto un colpo e si è danneggiata: può accadere, infatti, che il rogo si inneschi anche dopo 24 ore, quando l’urto è ormai dimenticato e il pericolo pare passato.
Un altro aspetto poco conosciuto è legato alla difficoltà di spegnimento delle batterie al litio di telefonini, computer ed auto elettriche. Queste ultime, se incidentale, rappresentano un pericolo molto serio anche per i soccorritori. Il rogo di un’auto elettrica potrebbe autoalimentarsi e non spegnersi per giorni interi.
Stessa cosa vale per un più piccolo telefonino. I vigili del fuoco, in caso di incendio, raccomandano di chiamare il numero di emergenza e di allontanarsi il più possibile. Un estintore non serve a nulla in casi come questi, sappiatelo. Ci vuole acqua, moltissima acqua. E a volte non basta nemmeno.
A New York c’è l’appello di associazioni di consumatori e vigili del fuoco per far mettere fuori dal mercato le e-bike con batterie di scarsa qualità, quindi non sicure. Lo ha sposato in toto il sindaco Erik Adams, che chiede un’azione concreta anche a livello federale. In questo contesto, i senatori democratici Chuck Schumer e Kirsten Gillbrand hanno presentato una proposta di legge proprio per stabilire gli standard di sicurezza obbligatori per le e-bike.
E da quando si stanno diffondendo le notizie sulla pericolosità delle batterie al litio, c’è un nuovo fenomeno parallelo. Il fatto che possono esplodere sta attirando l’attenzione dei malintenzionati. Non è la prima volta che proprio con queste batterie si sono verificati assalti ai bancomat anche in Italia. Ma che non si illudano i ladri, il sistema non funziona ed il risultato non è, per loro, quello sperato: il più delle volte l’esplosione è talmente potente da far prendere fuoco anche al denaro contenuto nel distributore, rendendolo un mucchietto di cenere.
Il noleggio di bici elettriche a New York, come nelle altre città turistiche, è sempre più diffuso tra i turisti. Non è a buon mercato e, stante i furti sempre più frequenti, viene richiesta da alcuni noleggiatori una cauzione, che può a volte superare i 500 dollari al giorno. Decisamente più abbordabili le tariffe per il noleggio di una normale bicicletta: circa 50 dollari per 24 ore. Poi ci sono le Citi Bike, a portata di mano e di tasca. Insomma: alla fine una sana pedalata, anche se faticosa, può essere più conveniente, sotto molti punti di vista.
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