Sono passati quasi tre anni da quando Meghan Markle e il principe Harry hanno percorso la navata centrale della cappella di San Giorgio, nel mezzo dello splendido Castello di Windsor. Era il 19 maggio 2018 e quello tra i due, il ribelle reale e l’attrice di Hollywood, sembrava un matrimonio da favola.
Eppure ieri sera, ospiti da Oprah Winfrey, il castello di cristallo si è rotto e dalla coppia è partito un enorme flusso di coscienza. “Mi vergognavo a dirlo a Harry – racconta Meghan – e sapevo che se non gliel’avessi detto, l’avrei fatto. Semplicemente, non avevo più voglia di vivere”.
Dalla bocca dei coniugi, che nel gennaio del 2020 hanno deciso di ritirarsi dagli incarichi pubblici della famiglia reale e di diventare finanziariamente indipendenti, emergono dettagli scabrosi e nascosti di quella vita patinata così ben descritta dai tabloid di tutto il mondo.

Nulla è come sembra tra le dorate stanze di Buckingam Palace, dove titoli nobiliari e buone maniere soffocano con disprezzo ogni forma di strappo alle regole. La duchessa parla a ruota libera, immersa nel meraviglioso giardino della Winfrey, e confessa tutto. Ora incinta del secondo figlio, che sarà una bambina, racconta che “Nei mesi in cui aspettavo Archie, il primogenito, i reali ci dissero che non gli sarebbe spettato nessun titolo, né garantita alcuna sicurezza”. Il motivo? Non si sapeva quanto sarebbe stata scura la pelle del neonato.
Le accuse sono pesanti. Razzismo e mancato supporto, che hanno costretto la coppia ad abbandonare la casa reale dopo aver fatto “tutto il possibile per rimanere”. Materiale scottante, su cui Oprah Winfrey, da navigata intervistatrice qual è, calca molto la mano.
Si definiscono prigionieri del loro status ed è Harry, in questo frangente, a prendere la parola. “Sono deluso da mio padre, perché dopo la decisione di abbandonare la casa reale non rispondeva più alle mie telefonate. Lo amerò sempre, ma sono successe molte cose che fanno male. Ero in trappola, ma non sapevo di esserlo, proprio come sono tutt’ora sia Carlo che mio fratello, il principe William”.
Tutte rivelazione che animano un pubblico intrigato da The Crown, serie TV visibile su Netlix incentrata sulla vita della Regina Elisabetta II e della famiglia reale britannica. La Corona, già preoccupata per il ricovero in ospedale di Filippo, il marito novantanovenne della Regina, viene così travolta da una nuova e potentissima onda d’urto.
Meghan racconta di essersi resa conto, durante i primi mesi della gravidanza, di aver bisogno di un’assistenza psicologica. Il primo pensiero è stato quello di affidarsi a un terapista, come molti fanno soprattutto da quando il covid-19 è diventata materia quotidiana. Un gesto normale, dunque, che però non è stato visto di buon occhio dallo staff del palazzo. Un funzionario della monarchia ascolta la richiesta della duchessa e, senza esitazioni, le risponde “no, non sarebbe un bene per l’istituzione”.

La storia resa pubblica da Meghan ricorda da vicino le vicende della madre di Harry, la principessa Diana, scomparsa nel 1997 in quel famoso e discusso incidente d’auto. Come Meghan, Diana era un innesto inaspettato per il mondo infiocchettato dei reali d’Inghilterra, un’icona glamour che portò, sposando Carlo, vento di primavera al Castello dei Windsor. Harry ha ricordato la morte di Diana parlando dei tanti scontri di sua moglie con la stampa, confessando che la sua più grande paura fosse quella che “i fatti si ripetessero di nuovo”.
Eppure, nonostante le accuse pesanti ai modi di fare dei giornalisti, la coppia sedeva lì, su quelle comode sedie da esterno, di fronte alla più famosa conduttrice televisiva degli Stati Uniti. Meghan ha definito l’intervista come un’occasione per raccontare la sua versione delle cose, dopo un periodo in cui la sua reputazione è stata distorta dai famelici tabloid. Vestito nero floreale, che secondo gli esperti simboleggia la voglia di rinascita, e al polso un bracciale di diamanti della collezione di Lady Diana. I duchi di Sussex non smettono mai di far parlare di loro.
E a Londra è facile pensare che per i reali, questa acclamata intervista, sarà qualcosa di più di un semplice boccone amaro.