Negli Anni Sessanta Edoardo Vianello, in Italia, era più famoso dei Beatles. Le sue canzoni, da Abbronzantissima a Guarda come dondolo, da Con le pinne, fucile e occhiali a I Watussi, erano regolarmente in testa alla classifica della Hit Parade, suonate da tutti i juke boxe e cantate un po’ da tutti noi. Erano altri anni, tutto era più semplice e l’entusiasmo non era una parola del dizionario, ma una realtà bella e buona che ognuno di noi viveva giornalmente. Bastava un 45 giri con una delle sue ritmatissime canzoni, un mangianastri di plastica a batterie e anche un prato si trasformava nella più fantastica pista da ballo. Il tetto erano le stelle, i vicini di ballo gli amici più cari.
Edoardo Vianello è stato uno di coloro che ci facevano sognare e divertire, senza sosta e, in più, anche uno dei cantanti italiani di musica leggera più celebri di tutti i tempi. Romano d.o.c., figlio del poeta futurista Alberto Vianello, cugino dell’attore Raimondo, questo artista piccolo di statura e dalla faccia allegra e simpatica, ha venduto secondo la S.I.A.E. più di cinquanta milioni di dischi, in tutta la sua carriera. Prima cantava da solo, attraversando estati e Cantagiri, e poi, negli Anni Ottanta, in coppia con sua moglie Wilma Goich nel duo “i Vianella” che vantava un repertorio di canzoni tipicamente romane, qualcuna di queste composte anche dal celebre “califfo” Franco Califano, come Semo gente de borgata e via dicendo.
Dopo la separazione con la Goich, eccolo di nuovo sul palcoscenico da solo e oggi, incredibilmente, è appena tornati in duo, sempre a fianco della sua ex moglie, almeno dal punto di vista artistico. Insomma Edoardo Vianello ha sempre continuato fino ad oggi la sua attività tra concerti, dischi, produzioni musicali e anche interpretazioni cinematografiche, come quelle nei film dei fratelli Vanzina.
Oggi, questo eclettico e simpaticissimo personaggio, balza agli onori della cronaca per una nuova ed interessante iniziativa, nata da un hobby e anche da un interesse particolare per la propria splendida città che ha origini lontane nel tempo.

La Fontana delle Tartarughe a Piazza Mattei, nel rione romano Sant’Angelo.
Quindici anni fa, infatti, Edoardo ha cominciato a fotografare le ben millecinquecento fontane romane. Se ne andava in giro da solo con la sua macchina fotografica, entrava nei giardini, nei cortili dei palazzi privati e negli edifici statali, nelle ville, perfino nei camposanti. Qualche clic e via, verso una nuova fontana e verso nuovi scatti che sono stati, alla fine, più di tremilacinquecento. Agli scatti si sono poi aggiunti alcuni filmati e a questi, infine, addirittura delle musiche e delle canzoni, poiché Edoardo ha chiesto ad alcuni musicisti amici di interpretare a proprio modo la bellezza di quelle fontane e di offrire alla causa qualcosa di rappresentativo. Hanno partecipato all’iniziativa, tra gli altri, Luca Barbarossa, Stelio Cipriani, Amedeo Minghi e il grandissimo compositore Ennio Morricone. Sono nati così dieci DVD presentati recentemente con alcune delle più belle fontane di Roma e le musiche dei famosi musicisti e, ancora, dei veri e propri spettacoli di colori, zampilli d’acqua e note musicali offerti anche in inglese su iTunes, in e-book.
Nel suo lavoro Edoardo Vianello ha effettuato un vero e proprio censimento, attribuendo ad ogni fontana il proprio rione o quartiere d’appartenenza, un’operazione mai fatta in precedenza da nessuno prima di lui. Sicuramente il comune di Roma dovrà essergli grato per questo negli anni a venire. La sua preferita, ha detto recentemente, è la Fontana delle Tartarughe che si trova da cinquecento anni a piazza Mattei, nel rione Sant’Angelo.
Recentemente ha iniziato a presentare le sue foto e i film delle fontane in giro per le scuole romane, riscuotendo sempre un crescente e inaspettato interesse da parte degli alunni. Alla fine, naturalmente, ha sempre tirato fuori la sua amata chitarra e, a grande richiesta, mentre le immagini delle straordinarie fontane di Roma scorrevano ancora sul muro dell’aula, ha intonato insieme ai ragazzi i ritornelli delle sue canzoni più famose, la cui orecchiabilità di sicuro non è stata affatto “annacquata” dal tempo.