Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
People
March 22, 2014
in
People
March 22, 2014
0

L’America sotto una luce perfetta. Storia e magia nell’obiettivo di Santi Visalli

Liliana RosanobyLiliana Rosano
Foto: Jeff Lipshitz

Foto: Jeff Lipshitz

Time: 7 mins read

 

Quando arrivò a New York alla fine degli anni Cinquanta aveva otto dollari in tasca e una Leica che dovette vendere per 60 dollari per non morire di fame. Aveva conosciuto l’America attraverso i film di Charlie Chaplin, Tom Mix, Doris Day proiettati nei cinema di Messina, sua città natale, da dove partì per un giro del mondo che lo portò a New York.

Santi Visalli è il fotografo che più di ogni altro ha raccontato agli italiani e a tutto il mondo l’America dagli anni sessanta ai giorni nostri. Lo ha fatto e continua a farlo ancora oggi con uno stile personale, unico ed artistico.

Brando

©Brando Marlon, 11255 Roll 5 Neg 31 Crop, New York 1965. Foto: Santi Visalli

Un esordio da fotoreporter dove aver abbandonato gli studi in Economia alla NYU. Poi il fotogiornalismo, sua grande passione. Erano gli inizi degli anni Sessanta. L’Italia si stava ancora sollevando dalle ceneri del dopoguerra mentre l’America si scopriva una nazione forte e in pieno fermento. La guerra era finita e nasceva la middle class. Iniziava a formarsi la beat generation, la Factory di Andy Warhol, lo star system hollywoodiano, il movimento pacifista degli anni Sessanta e Settanta. New York rubava la scena alla Swinging London e si preparava a diventare il centro del mondo: fucina di artisti ed intellettuali.

Santi Visalli fotografa una nazione ricca, aperta, rivoluzionaria con un occhio obiettivo che non risparmia contrasti e incoerenze. Celebri i suoi scatti che regalano immagini intime di personaggi famosi consacrati in fotogrammi in bianco e nero nella sua raccolta Icons. Come una bellissima Jacqueline Bisset, una giovane Sofia Loren, un timido Robert De Niro ed un esuberante Andy Warhol. Nessuno si è sottratto al suo obiettivo: i Beatles, Federico Fellini, François Truffaut, Martin Luther King, Truman Capote, Marlon Brando, Jack Nicholson, i presidenti americani da Lyndon B. Johnson a Clinton.

fellini

©Felllini Federico, 9948, Roma, 1975. Foto: Santi Visalli

Per anni, Visalli si è guadagnato le prime pagine del New York Times, Life, Newsweek, Time, Forbes, Paris Match, l’Europeo, ha esposto nei più importanti musei e ha pubblicato per Rizzoli otto libri di fotografia dedicati alle città americane più importanti.

Oggi a ottantadue anni, sta lavorando ad un libro fotografico sulle piccole librerie specializzate negli Stati Uniti e nella sua casa di Santa Barbara, si è portato un pezzo di Sicilia. Alberi di ulivo, zucchine e pomodori. Guarda il tramonto sul mare e ogni giorno cerca la luce perfetta, quella che venti minuti dopo il tramonto regala la magia dello scatto.

Santi, la sua storia è una favola a lieto fine. Un happy ending dell’American Dream.

Direi proprio di sì. Ho lasciato Messina dopo aver preso il diploma all’Istituto tecnico. Ero molto povero al punto che in chiesa provavo vergogna ad inginocchiarmi per non mostrare le mie scarpe bucate. Anche a New York non è stato per niente facile agli inizi. Ho fatto mille lavori umili per guadagnarmi qualche soldo e ho sofferto doppiamente la discriminazione: come italiano e come siciliano.

ja

©Bisset Jackie, 10127, The Deep Bermuda, 1976

I giornali americani mi chiedevano di fotografare solo gli eventi italiani mentre quelli italiani preferivano i grandi fotografi americani. La fotografia in Italia era ancora agli albori negli anni Sessanta. Ho imparato da autodidatta. Guardando gli altri e me. Pur conoscendo quattro lingue, con la scrittura non riuscivo ad esprimermi al meglio. Con il tempo i giornali apprezzavano sempre più le mie foto e meno il testo. Crescere in Sicilia mi aveva dato un vantaggio: la classicità della cultura greca e il senso dell’estetica.

Poi arriva lo scatto giusto. Il momento giusto. Quell’attimo che l’ha consacrata definitivamente tra i più grandi fotografi

La svolta arriva con il primo scoop, nel novembre del 1966. Truman Capote organizza, allʼHotel Plaza di New York, il Black and White Ball. Riesco a corrompere una delle guardie di sicurezza, arrivo nelle stanze della festa chiuso nel montacarichi e mi garantisco unʼesclusiva, pubblicata in Italia dalla Domenica del Corriere, negli Stati Uniti da Newsweek. Inizia l’ascesa. Il mondo del giornalismo e della fotografia si accorge di me.

Mentre tutti i divi e il jet set internazionale oggi la considerano un grande fotografo, l’Italia e la Sicilia, lei ha detto, non hanno riconosciuto il suo lavoro come avrebbero dovuto.

La solita storia. Nemo profeta in patria. Alla fine degli anni '80, ho offerto, al Museo di Messina la mia collezione ma la direttrice mi disse che il Museo non era attrezzato per la fotografia. Stessa cosa per Taormina, che ospita da anni un festival cinematografico. Ho nel mio archivio duemila ritratti dei più grandi attori e mai ho potuto realizzare lì una mostra. Negli anni scorsi l’istituto commerciale A.M. Jaci di Messina, dove ho studiato, mi ha dedicato il premio Jaci e io ho inaugurato una mostra con i miei scatti più belli alla Camera di Commercio. Nel 1996 sono stati insignito del riconoscimento come cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana e nel 2011 il presidente Napolitano mi ha inviato una medaglia di riconoscimento per la mia carriera.

©Loren Sofia-Ret-5226 Roll 1 Neg 27 New York Dec 1967 13x19

©Loren Sofia, Ret-5226 Roll 1 Neg 27, New York, dicembre 1967. Foto: Santi Visalli

Centocinquantamila scatti in oltre mezzo secolo di storia. Ci sarà qualche scatto a cui lei è particolarmente affezionato. Una foto difficile da realizzare.

Non sono io che decido lo scatto migliore ma lo fa chi guarda, ammira, compra le mie foto. Mi piace molto il ritratto di Sofia Loren, e quello di Jacqueline Bisset, donna bellissima e intelligentissima. Uno scatto difficile è stato quello realizzato alle Torri Gemelle. Ho aspettato la luce giusta, volevo neutralizzare il background. Ci sono voluti oltre trecento provini per arrivare alla foto perfetta.

Ma qual è il segreto per lo scatto che immortala eternamente l’attimo?

Gli elementi essenziali sono tre. La luce innanzitutto. Ho imparato a guardare la luce attraverso la pittura rinascimentale. La composizione, che ho appreso dall’impressionismo francese, e infine il messaggio.

Qui veniamo alla differenza tra fotoreporter e fotogiornalista. Lei è un po’ entrambi anche se si definisce “descrittore dell’anima” perché nei suoi scatti sembra voler ritrarre una psicologia umana ben definita.

Il fotoreporter deve descrivere la realtà così come la vede, in maniera obiettiva, il fotogiornalista invece deve veicolare il messaggio, filtrarlo. Io amo l’animo umano e con il tempo ho imparato a conoscerlo bene attraverso i fotogrammi. Ho fotografato tutti, dalla first lady alla bag lady. Spesso, con i vip è stato più difficile perché loro avevano paura che io tirassi fuori un lato che non volevano mostrare. Mi sono anche dedicato ai paesaggi urbani perché credo nel ruolo importante dell’architettura e dell’architetto.

©De Niro Robert 9606 Roll 3 Neg 13 NY 11-29-73

©De Niro Robert, 9606 Roll 3 Neg 13, New York 29 novembre, 1973. Foto: Santi Visalli

Tra tanti personaggi famosi, chi l’ha particolarmente colpita? C’è stata una foto con cui lei è riuscito a far emergere un lato inedito, sconosciuto al pubblico?

Mi ha colpito l’intelligenza di Jacqueline Bisset. Poi ho capito subito, quando il mio obiettivo ha incrociato lo sguardo di Martin Luther King, che sarebbe diventato un grande. Robert De Niro era piuttosto timido mentre Allen Ginsberg l’ho fotografato due volte. La prima volta in un raduno hippie, la seconda volta, dopo alcuni anni, in una veste nuova e completamente borghese. Proprio lui che si era fatto portavoce dell’antiborghesia.

marilin

Monroe Marilyn’s grave Westwood Memorial Park, Westwood LA, 13 ottobre, 1990

Lo scatto che non ha mai realizzato e che avrebbe voluto realizzare?

Non sono riuscito mai a fotografare Marylin Monroe. Ho fotografato la tomba dove Joe di Maggio ogni giorno portava una rosa gialla.

È stato anche il fotografo personale di Michele Sindona. Che approccio ha usato con lui?

Quando fu arrestato, il Time voleva realizzare un servizio in prigione. Sindona pose la condizione che fossi io a ritrarlo. Aveva fiducia in me, anche se al nostro primo incontro si impaurì. Dovevo scattargli una foto vicino alla finestra di un trentaquattresimo piano di New York. Mi sono avvicinato a lui, lʼho visto irrigidirsi. “Devo solo misurare la luce”, gli spiegai. Penso abbia temuto che lo spingessi sotto.

Santi Visalli-Santa Barbara - Photo Newell Clark

Santi Visalli, Santa Barbara. Foto: Newell Clark

Oggi la foto digitale e programmi come instagram hanno reso la foto più popolare, democratica, accessibile a tutti. I siti online spesso sacrificano la fotografia che ha un impatto diverso sulla carta stampata. Si è persa anche la magia della camera oscura. Secondo lei la fotografia ha ancora un ruolo importante?

La fotografia è un mezzo di comunicazione importante , anche più delle parole. È immediata, diretta, spesso inequivocabile. Non condanno la foto digitale ma di certo abbiamo perso la qualità. Ricordo che quando andai in Argentina per fotografare Peròn ci misi ore ed ore per sviluppare una foto in camera oscura nel bagno dell’aeroporto ed inviarla. Ora tutto è più semplice ma il risultato è qualitativamente diverso, inferiore. Le mie foto, quelle più importanti, ancora oggi sono in pellicola.

Un fotografo che sente vicino al suo modo di interpretare la fotografia?

Amo la fotografia di Lewis Hine che ha fotografato migliaia di immigrati che approdavano ad Ellis Island. Prediligo il bianco e nero perché è più eccitante e non permette il camouflage del colore. Il bianco e nero non perdona. Ti mostra la realtà vera.

Per vedere il lavoro di Santi Visalli: www.thefinestphotos.com, www.santivisalli.com

 

Share on FacebookShare on Twitter
Liliana Rosano

Liliana Rosano

Sono nata a Catania, dove sono sempre tornata dalle mie peregrinazioni che mi hanno portato prima in Grecia, poi a Parigi. Con la mia laurea in Scienze Politiche, sognavo di lavorare nella cooperazione internazionale, ma sono finita a fare la giornalista, prima nella redazione di Telecolor poi del Quotidiano di Sicilia. ll mio ponte con l’America è iniziato grazie a un tirocinio per le Nazioni Unite a New York. Sono una freelance e collaboro con diverse testate e magazine nazionali. Vivo a Fairfield, nelle praterie sperdute dell’Iowa, in una comunità alternativa ed eco friendly e sono sempre alla ricerca di storie di italiani all’estero da raccontare.

DELLO STESSO AUTORE

Valentina Marino: “La musica è la massima forma di liberazione”

Valentina Marino: “La musica è la massima forma di liberazione”

byLiliana Rosano
Noto, la città barocca nell’Olimpo delle mete da non perdere

Noto, la città barocca nell’Olimpo delle mete da non perdere

byLiliana Rosano

A PROPOSITO DI...

Tags: America anni '60American Dreamfotografifotografiajet setNew YorkSanti Visalli
Previous Post

Cronache dal sottosuolo

Next Post

“La Fata italiana” e il suo magico show per imparare l’italiano

DELLO STESSO AUTORE

Mario Platero, storia di un giornalista dinamico come la sua città, New York

Mario Platero, storia di un giornalista dinamico come la sua città, New York

byLiliana Rosano
Biblioterapia on the road: la medicina dei libri per guarire l’anima degli italiani

Biblioterapia on the road: la medicina dei libri per guarire l’anima degli italiani

byLiliana Rosano

Latest News

Gaza, Trump: altri 3 israeliani ostaggi di Hamas sono morti

U.S. to Resettle 60 White South Africans as Refugees Citing “Racial Discrimination”

byAnna Capelli
USA, accolti 60 sudafricani bianchi come “rifugiati” per “discriminazioni razziali”

USA, accolti 60 sudafricani bianchi come “rifugiati” per “discriminazioni razziali”

byAnna Capelli

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post

L'ultimo unificatore d'Europa

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?