“La legge del mare impone di non lasciare mai nessuno in difficoltà”. Quando l’ammiraglio Enrico Credendino, Capo di Stato maggiore della Marina militare italiana, ha risposto alla domanda della Voce di New York, abbiamo risentito i brividi di quelle parole ascoltate dal favoloso Pierfrancesco Favino nel “Comandante”, il film di Edoardo De Angeleis visto la scorsa settimana al Lincoln Center per la rassegna “Open Roads”. Il film racconta la vera storia del comandante Salvatore Todaro della marina regia italiana, che durante la Seconda Guerra mondiale salvava i nemici appena affondati dal suo sottomarino.
Credendino rispondeva alle domande dei giornalisti all’inaugurazione della bellissima mostra “Ocean Stories” che si è aperta mercoledì al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, co-organizzata con la rappresentanza italiana all’Onu. “Io l’ho visto – ha commentato l’ammiraglio, parlando del “Comandante”, quando gli abbiamo ricordato che era stato appena proiettato a New York – perché è stato girato a Taranto, nella base navale della Marina. E’ un bellissimo film, molto vicino alla realtà, e poi fa vedere la caratteristica del marinaio”. “Noi – ha continuato Credendino – abbiamo una cosa nel Dna, tutti i marinai nel mondo, a parte che parliamo tutti la stessa lingua, che e’ la lingua del mare: nessun marinaio lascia indietro qualcuno in difficoltà, è la legge del mare, questo film fa dire questo”.

La mostra sulla Marina Militare italiana durerà fino al 14 giugno: una esposizione multimediale, dedicata alla storia, ai valori, ai marinai e all’impegno della Marina Militare nel rispettare l’Oceano promuovendo l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
“Con il 90% delle grandi popolazioni di pesci esaurito e il 50% delle barriere coralline distrutte, stiamo prendendo dall’Oceano più di quanto possa essere reintegrato – ha detto l’ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente dell’Italia all’Onu – A tal fine, abbiamo deciso di mettere al centro di questa mostra il contributo che da anni la Marina Militare fornisce all’avanzamento dell’Agenda 2030. Sono orgoglioso che l’Italia sia in prima linea nell’azione multilaterale per l’ambiente marino”.
Massari ha ricordato che “sotto la presidenza italiana, il G7 ha rinnovato i propri impegni di sostenere i negoziati per raggiungere entro il 2024 uno strumento internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica, anche in l’ambiente marino”.
“Gli oceani regolano il clima e la vita sul nostro pianeta quindi insieme alle Nazioni Unite siamo qui per testimoniare quanto fa il nostro paese per gli obiettivi di sviluppo sostenibile. L’Amerigo Vespucci sarà ambasciatore Onu l’8 giugno per la Giornata Mondiale degli Oceani”, ha spiegato il Capo di Stato Maggiore Credendino.

La marina italiana è impegnata a sostenere l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile attraverso la transizione verde e digitale della flotta, ha detto Credendino, con “programmi di ricerca e collaborazioni. L’idrografia è uno dei settori in cui siamo attivamente impegnati, con l’obiettivo di approfondire la scienza e la conoscenza dell’oceano”. La Marina Militare Italiana, ha continuato l’Ammiraglio, “segue con grande attenzione e crescente sensibilità le problematiche ambientali del settore marittimo, ed è attivamente impegnata nella riduzione delle emissioni inquinanti e dell’impronta ambientale delle proprie unità. Il progetto “Green Fleet” prevede strategie ecologiche innovative volte a promuovere la rinnovabilità e la sostenibilità, e a ridurre i consumi a bordo delle navi”.
Credendino, che mentre parlava aveva dietro un bellissimo modello dell’ Amerigo Vespucci, ha ricordato come la nave scuola “ha aggiornato le capacità operative e logistiche a standard moderni, sostituendo il sistema di propulsione e la centrale elettrica con sistemi più efficienti, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale”.
We sailed off! 🚢
The exhibit “Italian Navy: Ocean Stories”🌊to mark #WorldOceansDay was inaugurated last night. Come check it out until June 14!
📍 UNHQ-Delegates’ Entrance
Thank you @JencaMiroslav for your support. Congrats 🇮🇹 @ItalianNavy! pic.twitter.com/GDNaQ9pQeg
— Italy UN New York (@ItalyUN_NY) June 6, 2024
L’Amerigo Vespucci occupa infatti un posto importante in questa mostra, e Credendino ha ricordato che è attualmente la nave è impegnata nel tour mondiale iniziato da Genova nel 2023, coinvolgendo comunità locali di più di 30 paesi. “Vespucci porta i valori della storia e della cultura marittima e dell’eccellenza manifatturiera italiana nel mondo, a sostegno dell’impegno per raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile per gli oceani. In qualità di ambasciatore dell’UNICEF, l’Amerigo Vespucci trasmette ai giovani un messaggio di pace, convivenza e rispetto reciproco, senza distinzione di razza, lingua, religione e opinione politica” ha detto con orgoglio l’ammiraglio.
L’Ammiraglio ha spiegato ai giornalisti che per l’Italia avere personale altamente addestrato e mezzi all’avanguardia è fondamentale: “C’è una guerra nel cuore dell’Europa, un’altra nel sud est del Mediterraneo e questo ha richiesto un cambio di passo”. Quindi ha ricordato che “il cibo del prossimo secolo per il 40% arriverà dal mare, internet e le comunicazioni digitali passano su cavi sottomarini e l’Italia è un paese marittimo quindi tutte tutte le infrastrutture critiche sono subaquee. Bisogna investire e farlo rapidamente”.
A Venezia dal 5 all’8 ottobre – ha proseguito Credendino – si terrà un simposio internazionale dove si parlerà del mondo subacqueo con i capi di Marine di 100 paesi del mondo, organizzazioni internazionali, e aziende della difesa “per confrontarci e sviluppare idee”.
A Credendino abbiamo posto una seconda domanda: cosa fa di concreto la Marina Militare Italiana in questo momento per aiutare le difficili missioni umanitarie dell’ONU, a Gaza come altrove?
“Le navi sono grandi e sono duali per definizione: nascono duali per poter essere utilizzate anche nell’aiutare popolazioni in difficoltà”, ha replicato Credendino. “Ricordo che la portaerei Cavour – ha aggiunto -, che come portaerei è la massima espressione di potenza di uno Stato – è stata utilizzata per la prima volta sul porto di Haiti quando ci fu un devastante terremoto, quindi è stata un ospedale per tre mesi”. “A Gaza la nave Vulcano – ha ricordato l’ammiraglio – un’unità navale ausiliaria per il supporto logistico, è stata dirottata in ventiquattr’ore da un’operazione al confine con l’Egitto ed è stata un ospedale a supporto di quella popolazione”.