I discorsi e gli atti incendiari contro i musulmani, l’islamofobia, l’antisemitismo e le azioni e i discorsi che prendono di mira i cristiani o minoranze religiose “sono manifestazioni di assoluta mancanza di rispetto, offensivi, irresponsabili e sbagliati”. Lo ha affermato oggi a Ginevra Volker Türk, alto commissario Onu per i Diritti Umani, aprendo un dibattito urgente del Consiglio. “Questi e altri incidenti sembrano essere stati fabbricati per esprimere disprezzo e infiammare la rabbia”, dividere trasformando “le differenze di prospettiva in odio e, forse, violenza”, ha aggiunto Turk, dicendosi anche “immensamente solidale con milioni di persone che sono offese e oltraggiate da atti che prendono di mira i loro valori e le loro convinzioni più profonde”. L’alto commissario ha quindi stigmatizzato il ricorso alle differenze religiose per scopi politici e deplorato che “l’incitamento all’odio di ogni tipo stia crescendo ovunque”.
Il dibattito urgente per discutere “l’allarmante aumento di atti premeditati e pubblici di odio religioso manifestati dalla ricorrente profanazione del Sacro Corano in alcuni Paesi europei e in altri Paesi” era stato richiesto nei giorni scorsi dal Pakistan, a nome di paesi dell’Organizzazione dopo che, a fine giugno, una copia del Corano è stata bruciata davanti a una moschea di Stoccolma da un iracheno di 37 anni fuggito dal suo Paese.

I discorsi e gli atti incendiari contro i musulmani, l’islamofobia, l’antisemitismo e le azioni e i discorsi che prendono di mira i cristiani o minoranze religiose “sono manifestazioni di assoluta mancanza di rispetto, offensivi, irresponsabili e sbagliati”. Lo ha affermato oggi a Ginevra Volker Türk, alto commissario Onu per i Diritti Umani, aprendo un dibattito urgente del Consiglio. “Questi e altri incidenti sembrano essere stati fabbricati per esprimere disprezzo e infiammare la rabbia”, dividere trasformando “le differenze di prospettiva in odio e, forse, violenza”, ha aggiunto Turk, dicendosi anche “immensamente solidale con milioni di persone che sono offese e oltraggiate da atti che prendono di mira i loro valori e le loro convinzioni più profonde”. L’alto commissario ha quindi stigmatizzato il ricorso alle differenze religiose per scopi politici e deplorato che “l’incitamento all’odio di ogni tipo stia crescendo ovunque”.
Il dibattitto urgente per discutere “l’allarmante aumento di atti premeditati e pubblici di odio religioso manifestati dalla ricorrente profanazione del Sacro Corano in alcuni Paesi europei e in altri Paesi” era stato richiesto nei giorni scorsi dal Pakistan, a nome di paesi dell’Organizzazione dopo che, a fine giugno, una copia del Corano è stata bruciata davanti a una moschea di Stoccolma da un iracheno di 37 anni fuggito dal suo Paese.
The @UN Human Rights Council is holding an URGENT DEBATE to “discuss the alarming rise in premeditated & public acts of religious hatred as manifested by recurrent desecration of the Holy Quran in some European & other countries” https://t.co/Rp5jDsAkcg
— United Nations Human Rights Council 📍 #HRC53 (@UN_HRC) July 11, 2023
Anche l’Italia è impegnata a garantire sia la libertà di religione o credo che la libertà di espressione, diritti di pari valore e importanza, che richiedono un approccio equilibrato. Lo affermato oggi a Ginevra il Rappresentante permanente d’Italia presso le Nazioni Unite e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, ambasciatore Vincenzo Grassi, intervenuto nell’ambito del dibattito urgente promosso dal Pakistan per conto dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica. Il dibattito ha offerto l’occasione per ribadire la forte condanna dell’Italia nei confronti di ogni atto di discriminazione e violenza verso gli individui sulla base della loro religione o credo, siano essi musulmani, cristiani, ebrei o persone appartenenti ad altre religioni o credi. Nell’osservare che l’odio religioso dovrebbe essere affrontato con uguale determinazione, a prescindere dall’affiliazione religiosa delle vittime, l’ambasciatore Grassi ha sottolineato come sia essenziale che tutti gli Stati, le organizzazioni internazionali e gli attori della società civile intensifichino gli sforzi e cooperino realmente nell’affrontare questi fenomeni deplorevoli, con un approccio onnicomprensivo e multi-stakeholder.

L’ambasciatore Grassi ha ribadito l’importanza prioritaria che l’Italia tradizionalmente attribuisce alla promozione e alla protezione della libertà di religione o di credo, compresa la salvaguardia del patrimonio culturale e religioso e dei luoghi di culto. Il Rappresentante permanente ha quindi sottolineato che sia la dimensione individuale che quella collettiva della libertà di religione o credo devono essere tutelate e che i sentimenti religiosi di ciascuna persona meritano il massimo rispetto. In conclusione, Grassi ha affermato che la promozione del dialogo e della cooperazione tra i diversi leader e comunità religiose può essere una leva potente per favorire la comprensione reciproca e promuovere non solo la libertà di religione o di credo ma tutti i diritti umani.