È stato formato ad Atlanta il gran giurì che prenderà in esame le prove raccolte dagli inquirenti per stabilire se ci siano gli estremi per il rinvio a giudizio dell’ex presidente Donald Trump e per i suoi alleati repubblicani per i loro tentativi per cercare di ribaltare la sua sconfitta elettorale in Georgia nelle elezioni presidenziali del 2020.
Il procuratore distrettuale della contea di Fulton, Fani Willis, ha aperto le indagini subito dopo che il segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger, all’inizio del 2021, ha reso noto e registrato la telefonata che gli fece l’ex presidente pochi giorni dopo le elezioni in cui chiedeva al massimo funzionario elettorale dello stato di aiutarlo a “trovare 11.780 voti”, necessari per battere il democratico Joe Biden.
L’indagine si è poi estesa per includere anche una lista di falsi elettori repubblicani preparata da Rudy Giuliani sotto la direzione del consulente legale di Trump John Eastman, nel tentativo di bloccare temporaneamente la certificazione elettorale della vittoria di Biden e proclamare quindi lo stato di emergenza per invalidare il risultato elettorale. Ma le indagini coprono anche le altre telefonate dell’ex presidente fatte ad altri ai funzionari della Georgia dopo le elezioni e le accuse infondate di diffuse frodi elettorali fatte ai legislatori statali.
Un anno dopo l’inizio delle indagini il District Attorney Willis chiese all’Attorney General dello Stato di poter formare un gran giurì speciale. Questo perché aveva bisogno del potere di citazione per costringere a testimoniare persone a conoscenza dei fatti, fuori dallo Stato della Georgia, che altrimenti non si sarebbero presentate per gli interrogatori. Ma il grand giurì speciale non può incriminare. Può solo raccomandare al District Attorney di convocare un gran giurì “normale” con tutte le testimonianze e le prove già raccolte da loro. Il gran giurì speciale si è insediato nel maggio 2022 ed ha concluso i lavori a gennaio. E’ stato essenzialmente uno strumento investigativo perché ha forzato la testimonianza di circa 75 persone e ha raccolto prove, prima di redigere un rapporto finale con raccomandazioni per Willis che ora ha formato il gran giurì “normale”.
Circa un anno fa Il District Attorney Willis aveva inviato lettere avvertendo alcune persone – inclusi i falsi elettori dello stato e l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani e l’altro consigliere legale di Trump, John Eastman – che potrebbero essere incriminati. Alcuni dei finti elettori da allora hanno patteggiato la loro immunità in cambio della loro testimonianza. Willis ha usato la Georgia’s Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act, un dispositivo di legge contro la criminalità organizzata che consente ai pubblici ministeri di portare accuse contro più persone che ritengono abbiano commesso reati separati mentre lavoravano per un obiettivo comune.

In Georgia il gran giurì è composto da 16 a 23 persone e fino a tre supplenti: almeno 16 devono essere presenti affinché il gran giurì possa ascoltare qualsiasi testimonianza o intraprendere qualsiasi azione ufficiale.
Un totale di 96 potenziali grandi giurati si sono presentati questa mattina in tribunale della contea di Fulton. Il giudice della corte superiore della contea di Fulton, Robert McBurney, ha spiegato cosa fa un gran giurì e ha posto domande di base al gruppo per assicurarsi che tutti fossero idonei a ricoprire l’incarico. Alla fine ne sono stati scelti 26 giurati, 23 grand jurors e tre supplenti.
Se il gran giurì vota contro l’incriminazione, i pubblici ministeri possono presentare nuovamente il caso a un altro gran giurì. Ma se due gran giurì votano per non incriminare con le stesse accuse, i pubblici ministeri non possono più convocare un terzo grand giurì con quelle accuse. Né un un rinvio a giudizio né una condanna impedirebbero a Trump di candidarsi o vincere la presidenza nel 2024.
L’ex presidente è già stato incriminato due volte quest’anno in altri casi. Affronta 34 accuse di reato nel tribunale dello stato di New York per aver falsificato documenti aziendali per pagare “in nero” la porno attrice Stormy Daniels con la quale ha avuto una relazione e che minacciava di renderla pubblica a pochi giorni dalle elezioni del 2016. E affronta 37 accuse di reato in un tribunale federale della Florida dove è stato incriminato per non aver restituito documenti top secret quando ha lasciato la Casa Bianca e di averli nascosti dopo le numerose richieste del governo di restituirli.

Inoltre, un consulente speciale del Dipartimento di Giustizia sta indagando sui suoi tentativi per ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020 in più stati, nonché sugli eventi che hanno portato all’insurrezione del 6 gennaio 2021 al Campidoglio.
Questa mattina gli avvocati dell’ex presidente Donald Trump hanno chiesto a un giudice di rinviare il suo processo penale in cui è accusato di aver portato con sé, e nascosto, documenti top secret nella sua residenza di Mar A Lago.
In una mozione presentata ieri pomeriggio, gli avvocati di Trump hanno affermato che il caso era “straordinario”, con un grande volume di documenti e filmati da rivedere mentre l’ex presidente cerca di ottenere la nomina repubblicana alle elezioni presidenziali del 2024. Gli avvocati hanno anche aggiunto che durante il periodo elettorale sarebbe difficile trovare giurati imparziali per un processo equo.
Il Dipartimento di Giustizia aveva precedentemente proposto di fissare la data del processo per l’11 dicembre.