Mentre il governo italiano di Giorgia Meloni proclama lo stato d’emergenza sull’afflusso di migranti dal Nord Africa, il capo dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM- in italiano OIM), António Vitorino, ricorda che “salvare vite in mare è un obbligo legale per gli Stati… Dobbiamo vedere un coordinamento proattivo guidato dallo Stato negli sforzi di ricerca e soccorso”.
Secondo i dati dell’agenzia dell’ONU dedicata ai migranti, oltre 400 persone sono morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale tra gennaio e marzo di quest’anno, rendendolo il trimestre più mortale mai registrato dal 2017.
Il Missing Migrants Project dell’IOM ha documentato 441 morti durante questo periodo, anche se è probabile che il bilancio reale sia più alto.
Questi dati fanno della rotta del Mediterraneo centrale, che si estende oltremare dal Nord Africa all’Italia e, in misura minore, a Malta, la traversata marittima più pericolosa del mondo.
I morti accertati non rispecchiano a pieno la tragedia che si consuma da anni nel Canale di Sicilia, infatti proseguono le indagini su diverse segnalazioni di cosiddetti naufragi invisibili, casi in cui le imbarcazioni risultano disperse ma non ci sono registrazioni di sopravvissuti o operazioni di ricerca e salvataggio (SAR). Il destino di più di 300 persone a bordo di quelle navi rimane poco chiaro, ha affermato l’IOM.
People are dying in the waters of the Mediterranean. Most of their calls for help go unheard.
States must increase and support search and rescue to save lives at sea.
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— IOM – UN Migration 🇺🇳 (@UNmigration) April 12, 2023
Secondo l’IOM l’aumento delle morti degli ultimi mesi arriva tra i ritardi nelle risposte di soccorso guidate dallo Stato e l’ostacolo alle operazioni SAR condotte da organizzazioni non governative (ONG).
“La persistente crisi umanitaria nel Mediterraneo centrale è intollerabile”, ha affermato il direttore generale dell’IOM, António Vitorino. “Con più di 20.000 morti registrate su questa rotta dal 2014, temo che queste morti si siano normalizzate. Gli Stati devono rispondere. Ritardi e lacune nella SAR guidata dallo Stato stanno costando vite umane”, ha aggiunto.

I ritardi nei soccorsi guidati dallo Stato sono stati citati come un fattore in almeno sei incidenti nel Mediterraneo centrale, che hanno provocato almeno 127 vittime, mentre la completa assenza di risposta in un settimo caso, ha causato almeno 73 vittime. Nel frattempo, gli sforzi di salvataggio guidati dalle ONG sono stati “notevolmente diminuiti” negli ultimi tempi, ha affermato l’agenzia delle Nazioni Unite, delineando gli ultimi incidenti.
L’IOM ha riferito che il 25 marzo la Guardia Costiera libica ha sparato colpi in aria mentre una nave di soccorso ONG, la Ocean King, stava rispondendo a una segnalazione di un gommone in pericolo. Il giorno seguente un’altra nave, la Louise Michel, è stata fermata in Italia dopo aver soccorso 180 persone, che ricorda la situazione della Geo Barents, fermata a febbraio e successivamente rilasciata.
Nello scorso fine settimana, 3.000 migranti hanno raggiunto l’Italia, portando il numero totale di arrivi finora quest’anno a 31.192, ha affermato l’IOM.
Martedì, una nave che trasportava circa 800 persone è stata soccorsa a più di 200 chilometri a sud-est della Sicilia dalla Guardia Costiera italiana con l’assistenza di una nave mercantile.
La Guardia Costiera italiana ha soccorso anche un’altra nave con circa 400 migranti che era alla deriva da due giorni tra l’Italia e Malta. L’IOM ha osservato che non tutti i migranti di queste navi hanno ancora raggiunto la salvezza e sono sbarcati in Italia. L’OIM ha affermato che la situazione preoccupante nel Mediterraneo centrale sottolinea la necessità di SAR e sbarchi guidati dallo Stato dedicati e prevedibili. L’azione deve includere anche il sostegno alle ONG che forniscono assistenza salvavita in mare e porre fine alla criminalizzazione, all’ostruzione e alla deterrenza degli sforzi di coloro che forniscono tale assistenza.

L’IOM ha sottolineato che tutte le navi marittime, comprese le navi commerciali, hanno l’obbligo legale di fornire soccorso alle imbarcazioni in difficoltà. L’IOM ha inoltre chiesto un’azione più concertata per smantellare le reti criminali di contrabbando e perseguire coloro che traggono profitto dalla disperazione di migranti e rifugiati facilitando viaggi pericolosi.
Al briefing giornaliero a New York del portavoce del Segretario Generale dell’ONU, mercoledì abbiamo chiesto se avesse una reazione alla proclamazione dello stato d’emergenza dal parte del governo italiano sui migranti. “No, non abbiamo alcuna dichiarazione da rilasciare” ha risposto Stephane Dujarric.