Le vicende giudiziarie di Donald Trump sono come le ciliegie: una tira l’altra. Donald Trump ha oggi intentato una causa in un tribunale federale della Florida contro il suo ex avvocato Michael Cohen – che è emerso come un testimone chiave nel procedimento penale contro di lui – chiedendo più di 500 milioni di dollari di danni per presunte “violazioni del dovere fiduciario, arricchimento ingiusto, conversione e inadempienze contrattuali.”
Cohen ha testimoniato davanti al gran giurì di Manhattan, che ha poi incriminato Donald Trump con 34 capi di accusa.
Nell’atto di citazione Cohen viene accusato di aver violato la confidenzialità nel rapporto avvocato-cliente divulgando pubblicamente informazioni sull’ex presidente e “diffondendo falsità su Trump, probabilmente imbarazzanti o dannose, e partecipando ad altri comportamenti scorretti in violazione delle regole professionali degli avvocati”.
Alejandro Brito, l’avvocato di Trump ha scritto nell’atto che “L’ex presidente ha subito un vasto danno reputazionale come conseguenza diretta delle violazioni dell’imputato”.
Trump vuole “danni compensativi, incidentali e punitivi” in un importo che sarebbe determinato in un processo e “sostanzialmente supererebbe” i 500 milioni di dollari, afferma la denuncia.
Mentre l’ex presidente chiede i danni ad un testimone del suo processo, Jack Smith, lo Special Counselor nominato dal ministro della Giustizia per indagare sul tentativo insurrezionale del 6 gennaio e sui dossier segreti nascosti a Mar A Lago, sta indagando anche sulle false affermazioni dell’ex presidente sulle elezioni truccate che Trump continua a raccontare ai fundraising, le cene per raccogliere fondi elettorali. Una falsa narrativa che gli sta rendendo milioni di dollari e che potrebbe aprire anche un nuovo filone criminale per l’ex presidente. Lo afferma il Washington Post che scrive che l’ufficio del consigliere speciale Jack Smith ha inviato citazioni nelle ultime settimane a consiglieri di Trump ed ex aiutanti della campagna, agenti repubblicani e altri consulenti coinvolti nella campagna presidenziale del 2020. Alcuni di loro hanno già deposto davanti a un gran giurì di Washington.
Dopo la denuncia in Florida, l’ex presidente tornerà domani a Manhattan per la seconda volta in poco più di una settimana per testimoniare nella causa civile intentata dall’Attorney General di New York Letitia James, che accusa la Trump Organization di aver falsificato i bilanci societari per ottenere dei vantaggi sui prestiti.
Trump ha cercato di ritardare l’inizio di questo processo civile, ma il giudice ha respinto la richiesta e ha affermato che la prima udienza è fissata per ottobre e ora dovrà quindi rispondere alle domande degli inquirenti. Nell’ultima deposizione l’ex presidente ha invocato più di 400 volte il Quinto Emendamento, che permette agli inquisiti di non rispondere alle domande che potrebbero portare alla propria incriminazione.

Nei giorni scorsi la nuova società di contabilità di Donald Trump ha stretto un accordo con il procuratore generale di New York per consegnare i documenti citati in giudizio nella causa civile dello stato da 250 milioni di dollari sulle valutazioni delle attività dell’ex presidente.
Whitley Penn LLP, la società con sede in Texas assunta da Trump dopo che la Mazars USA LLP aveva affermato che i rendiconti finanziari annuali che aveva preparato per Trump dal 2011 al 2020 “non dovevano più essere considerati affidabili”, nei giorni scorsi ha raggiunto l’accordo con Trump e il procuratore generale di New York Letitia James per consegnare tutti i documenti e le comunicazioni relativi all’inizio del suo rapporto d’affari con la Trump Organization, nonché tutti i documenti relativi alle dichiarazioni sulle condizioni finanziarie di Trump e della Trump Organization.
L’ufficio di Letitia James afferma che Trump e tre dei suoi figli hanno gonfiato il valore dei beni delle attività immobiliari della famiglia e chiede sanzioni, incluso un divieto permanente per quattro società della holding che intrattengono rapporti commerciali con lo stato.
Whitley Penn inizialmente si era rifiutata di rispondere alle richieste dell’Attorney General sulla base del fatto che era bloccata da quello che diceva essere il privilegio contabile-cliente, spingendo James a chiedere un’ordinanza del tribunale al giudice. Il rapporto privilegiato tra cliente e contabile non è riconosciuto nello Stato di New York.
Secondo l’accordo la società di revisione consegnerà inoltre tutti i documenti e le comunicazioni “relativi a qualsiasi incarico di audit, revisione o compilazione” delle diverse entità affiliate a Trump e alla Trump Organization
Inoltre, Whitley Penn consentirà a uno dei suoi dipendenti di essere interrogato dagli avvocati dell’Attorney General.
L’ultima volta che Trump si è seduto per una deposizione, è stato il 10 agosto dello scorso anno, si è rivolto a James e ha sorriso brevemente mentre lei ha iniziato la deposizione.
Questa causa civile è separata dalla causa penale intentata dal procuratore distrettuale Alvin Bragg. Trump si è dichiarato non colpevole la scorsa settimana dopo essere stato incriminato con 34 reati di falsificazione di documenti aziendali.
Ieri con una mossa straordinaria, il District Attorney di Manhattan, Alvin Bragg ha citato in giudizio nella corte federale il presidente della Commissione Giustizia della Camera, Jim Jordan, uno strenuo difensore di Trump, che usando la sua carica politica sta cercando di interrompere il procedimento giudiziario avviato da Bragg. E oggi pomeriggio è stata recapitata una nuova lettera minatoria indirizzata al Procuratore Distrettuale. Dentro la busta anche polvere bianca, presa ora in esame dalla polizia scientifica di New York.
Martedì sera Trump si è seduto di nuovo con Fox News, dove ha affermato che tutti questi problemi legali, inclusa questa deposizione con James, non fermeranno la sua campagna presidenziale del 2024.
Trump aveva inizialmente cercato di bloccare la vicenda giudiziaria avviata dall’Attorney General, ma i suoi avvocati hanno ritirato la richiesta a gennaio dopo che il giudice distrettuale degli Stati Uniti Donald Middlebrooks ha avvertito il team legale di Trump che non c’erano i presupposti giuridici per la sua richiesta.
In un processo civile separato che inizierà il 25 aprile, la giornalista Jean Carroll che in passato aveva accusato Trump di averla spinta e violentata in uno spogliatoio di Bergdorf Goodman 23 anni fa, si confronterà con l’ex presidente che ha citato in giudizio per diffamazione dopo che Trump l’ha accusata di mentire. L’avvocato di Trump, Joe Tacopina, ha chiesto al giudice un periodo di “raffreddamento” e ha chiesto un rinvio. Trump non è tenuto a partecipare al processo. Il giudice si è riservato di decidere.