Lunedì mattina al Palazzo di Vetro, per la conferenza stampa di fine anno, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres aveva preparato un messaggio speciale, più chiaro e più diretto del solito, indirizzato ai maggiori leader mondiali: basta con i vertici con i “fronzoli”, tutti devono intraprendere nuove azioni “credibili” per frenare il cambiamento climatico, perché gli accordi finora fatti non sono all’altezza di quanto necessario per evitare la catastrofe.
Guterres ha affermato che l’obiettivo dell’accordo sul clima di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius (2,7 Fahrenheit) resta “ senza fiato” poiché il divario tra le emissioni effettive di gas serra e la quantità che consente di raggiungere l’obiettivo continua a crescere.
Guterres ha incolpato direttamente i governi dei maggiori paesi membri dell’ONU per questo fallimento, affermando che “i piani climatici nazionali stanno fallendo terribilmente”. Guterres ha riconosciuto che sono stati compiuti alcuni passi per allontanare l’economia globale dall’uso di combustibili fossili che è in gran parte responsabile del riscaldamento del pianeta, ma ciò non basta.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha affermato di volere che “tutti i paesi facciano uno sforzo extra per ridurre le emissioni in questo decennio in linea con l’obiettivo di 1,5 gradi e garantire il sostegno a coloro che ne hanno bisogno”.
Guterres ha affermato che continuerà a spingere i governi ad affrontare “questa minaccia esistenziale” e per questo ha annunciato di voler convocare una riunione di leader a settembre per discutere della lotta al cambiamento climatico.
Guterres ha detto che l’invito è aperto ai governi, alle imprese e alla società civile, ma ha anche affermato che “il prezzo di ingresso non è negoziabile: un’azione per il clima credibile, seria e nuova con soluzioni basate sulla natura e risponderanno all’urgenza della crisi climatica”.
Guterres ha detto che quello a settembre sarà “un vertice senza fronzoli. Nessuna eccezione. Nessun compromesso. Non ci sarà spazio per i back-slider, i greenwasher, i colpevolisti o il ri-confezionamento degli annunci degli anni precedenti”. Il capo delle Nazioni Unite ha affermato che il vertice sarà convocato insieme ad un altro vertice nella settimana di apertura dell’Assemblea generale già in calendario, progettato per accelerare l’azione a metà strada verso gli ambiziosi Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).
.@antonioguterres tells journalists: I end this year with one overriding conviction: This is not a time to sit on the sidelines, it is a time for resolve, determination, and – yes – even hope. pic.twitter.com/auNRLb6jc0
— UN Spokesperson (@UN_Spokesperson) December 19, 2022
“Questo non è il momento di stare in disparte, è il momento della determinazione, della determinazione e – sì – anche della speranza. Perché nonostante i limiti e le lunghe probabilità, stiamo lavorando per respingere la disperazione, combattere la disillusione e trovare soluzioni reali. Non soluzioni perfette, nemmeno soluzioni sempre carine, ma soluzioni pratiche che stanno facendo una differenza significativa nella vita delle persone.
Soluzioni che devono metterci sulla strada per un futuro migliore e più pacifico”, ha continuato Guterres, mentre il suo staff metteva parti del suo discorso su twitter.
Guterres ha lodato l’importante accordo avvenuto poche ore fa per fermare la distruzione degli ecosistemi in tutto il mondo alla Conferenza sulla biodiversità delle Nazioni Unite, COP15. “Stiamo finalmente iniziando a stringere un patto di pace, con la natura”, ha detto, esortando tutti i paesi a mantenere le loro promesse.
Guterres indicando i progressi per porre fine al conflitto in alcune delle zone di guerra del mondo, come la cessazione delle ostilità nel nord dell’Etiopia, ha salutato la “speranza” nella “rinascita della diplomazia”. Ci sono stati progressi anche nell’est della Repubblica Democratica del Congo, dove i gruppi armati hanno intensificato la lotta contro le truppe governative, coinvolgendo le forze di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, e “una tregua nello Yemen ha prodotto reali dividendi per la gente”.
Anche nel brutale teatro di guerra che è l’Ucraina, “abbiamo visto il potere di una diplomazia determinata e discreta per aiutare le persone e affrontare livelli senza precedenti di insicurezza alimentare globale”, ha affermato, citando la sua iniziativa Black Sea Grain per facilitare le esportazioni di cibo e fertilizzanti dall’Ucraina e il memorandum d’intesa per esportazioni senza ostacoli di prodotti alimentari e fertilizzanti russi.
Quando è stata la volta delle domande sulle varie crisi internazionali, con ovviamente la guerra in Ucraina al centro, ha trovato anche spazio la questione della libertà d’espressione su internet e le recenti polemiche sulle censure ai giornalisti operate dal nuovo padrone di twitter Elon Musk. Qui però nelle risposte del Segretario Generale i toni sono stati più cauti, e oltre alla diplomazia avvolte ha prevalso il pessimismo.
Come quando Guterres ha dichiarato lunedì di essere pessimista che la guerra in Ucraina scatenata dall’invasione della Russia possa finire presto, anche se ad una altra domanda ha chiarito di sperare che finisca entro la fine del 2023. “Non sono ottimista sulla possibilità di efficaci colloqui di pace nell’immediato futuro. Credo che lo scontro militare continuerà”, ha detto il segretario generale delle Nazioni ai giornalisti con tono sommesso, prevedendo che “dovremo ancora aspettare un momento in cui saranno possibili seri negoziati di pace. Non li vedo nell’immediato orizzonte”.
Guterres ha poi precisato di sperare “fortemente” che la pace possa essere raggiunta nel 2023, citando “le conseguenze” per il popolo ucraino ma anche per la società russa e sull’economia globale, con gli alti prezzi del cibo e dell’energia. “Tutti questi sono motivi per fare tutto il possibile per realizzare una soluzione di pace entro la fine del 2023”, ha detto Guterres.
Everyone has a role to play in stopping the spread of harmful disinformation.
Pause and verify facts before sharing content online. https://t.co/RVtLu87FLo pic.twitter.com/NDxenAjiBw
— António Guterres (@antonioguterres) December 19, 2022
Ad un certo punto gli è stato chiesto se avesse intenzione di chiudere il suo account su twitter che ha due milioni di follower, dopo le polemiche su Elon Musk e la libertà d’espressione. “Farò quello che la mia coscienza mi dirà di fare nel momento in cui avrà un senso” ha risposto Guterres, aggiungendo: “Al momento la cosa più ragionevole da fare è quella di mantenere l’account così com’è, dato che ha un importante ruolo da svolgere. Ma presteremo molta attenzione alla situazione”. Poi ha continuato: “Il problema è che viviamo in un vuoto legale, in cui queste piattaforme possono fare quello che vogliono senza conseguenze legali”. Poi rivolvendosi alla giornalista dl media russo “Sputnik” che le aveva posto la domanda, Guterres ha continuato: “Nella vostra agenzia di stampa siete responsabili per quello che pubblicate, come avviene per tutte le tv e giornali che sono rappresentati qui oggi. Invece i social media networks non sono responsabili per quello che pubblicano. il problema non è sempre con quello che viene pubblicato da qualcuno sul social media, ma con l’agoritmo che può amplificare quello che viene postato. Per questo credo si debba creare una regolamentazione che chiarisca di chi sia la responsabilità per certe situazioni”.
Guterres ha espresso anche “pessimismo” sulla riforma del Consiglio di Sicurezza dell’ONU: “Ci sono paesi che vogliono l’allargamento con nuovi seggi permanenti, ma ogni proposta di riforma deve ottenere i due terzi dei voti dall’Assemblea Generale e in più nessun veto dai cinque membri permanenti. Se non si trova una proposta comune, sono pessimista sulle possibilità di una riforma”.

Arriva anche una domanda sui migranti e le polemiche tra Francia e Italia: che cosa dovrebbe fare l’Unione Europea? “Quando sono stato alto commissario per i rifugiati e anche prima da premier del Portogallo, ho sempre riaffermato la stessa politica di cui sono fiero, come quando ho portato la legalizzazione degli emigranti che si trovavano nel mio paese. Ho sempre pensato che allora l’emigrazione fosse una soluzione dei problemi del mio paese e credo che sia anche parte della soluzione dei problemi europei. Ho sempre creduto che bisogna avere un meccanismo europeo che possa rispondere alla sfida delle migrazioni. Per assicurarsi che le potenzialità dei migranti siano vantaggiose per lo sviluppo europeo e anche che le sofferenze dei migranti nei loro diritti umani causate dai trafficanti, possano finire. Ma questo non sarà possibile senza una cooperazione a livello europeo”.
Nel corso di un’ora, Guterres ha risposto a domande anche sul conflitto israelo-palestinese, i missili nordcoreani e la situazione in Mali. Una giornalista gli ha fatto notare che non aveva abbastanza criticato il regime iraniano per la repressione delle proteste guidate dalle donne. Guterres ha respinto le critiche dicendo di aver parlato più volte alle autorità iraniane dicendo loro che la repressione delle proteste per chi vuole il rispetto della parità di genere è “totalmente inaccettabile. Stiamo assistendo a massicce violazioni dei diritti umani che condanniamo fermamente”.