È una lettera aperta a Elon Musk dal tono fermo e deciso quella inviata dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk.
All’imprenditore miliardario, da poco proprietario di Twitter, l’Onu ha chiesto in forma ufficiale di “garantire il rispetto dei diritti umani”. Se non fosse subito chiaro il riferimento, Türk richiama la notizia del licenziamento dell’intero team per i diritti umani di Twitter, espulso dall’azienda insieme ad altri 7.500 dipendenti che da un giorno all’altro hanno perso il lavoro.
“Non è un inizio incoraggiante – hanno sottolineato le Nazioni Unite, evidenziando come Twitter faccia parte – di una rivoluzione globale che ha trasformato il modo in cui comunichiamo. Come tutte le aziende, deve comprendere i danni associati alla sua piattaforma e adottare misure per affrontarli. Il rispetto dei nostri diritti umani condivisi dovrebbe stabilire le barriere per l’uso e l’evoluzione della piattaforma. In breve, la esorto a garantire che i diritti umani siano centrali nella gestione di Twitter sotto la sua guida”.
La richiesta di tutela si espande anche alla privacy e alla libertà di espressione “nella misura del possibile”, ricordando quanto successo a Donald Trump dopo l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Per l’Alto Commissario “la libertà di parola non è un lasciapassare: la diffusione virale di disinformazione dannosa, come quella osservata durante la pandemia di Covid-19 in relazione ai vaccini, provoca danni nel mondo reale. Twitter ha la responsabilità di evitare di amplificare i contenuti che danneggiano i diritti di altre persone”.
“La diffusione dell’incitamento all’odio sui social media – conclude – ha avuto conseguenze orribili per migliaia di persone. Le politiche di moderazione dei contenuti di Twitter dovrebbero continuare a vietare questo tipo di odio sulla piattaforma. È necessario fare ogni sforzo per rimuovere prontamente questo tipo di contenuti”.