Per poter dire quello che vuole Elon Musk si è comprato Twitter investendo 44 miliardi di dollari. Adesso può affermare che è stato ingiusto togliere l’ex presidente Donald Trump dalla piattaforma e quando ne diventerà il conduttore lo riammetterà. “Penso sia stato un errore. Io rimuoverei il divieto permanente, ma non ho ancora il controllo”.
All’uomo più ricco del mondo sfugge il motivo dell’oscuramento di Trump per il suo “incitamento alla violenza” dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio e l’amarezza di una sconfitta elettorale che ancora oggi non vuole ammettere. Ma Musk tira dritto e sostiene che negare un microfono a Trump è stato non solo sbagliato, ma anche “stupido” perché i divieti permanenti minano la credibilità di Twitter e hanno consolidato quella dei suoi sostenitori frustrati.

In un forum del Financial Times Musk ha sostenuto che nella piattaforma “serve trasparenza per avere fiducia” e bisognerebbe ridurre la sua inclinazione a sinistra. “Questo non ha costruito fiducia nel resto degli Stati Uniti e forse in altre parti del mondo”, ha precisato Musk, che da tempo si definisce come il paladino della libertà di parola a tutti i costi.
Parlando del futuro di Tesla, ha negato la costruzione di nuovi impianti in Cina, ma ritiene che il paese rappresenterà comunque il 25-30% del suo mercato nel lungo termine. Infine, ha definito “altamente improbabile” l’ipotesi che il suo colosso delle auto elettriche possa acquistare un’altra casa automobilistica.