Il Segretario Generale dell’ONU, giovedì mattina ha convocato i giornalisti fuori dal Consiglio di Sicurezza, dove doveva intervenire ad un evento della nuova presidenza del Ghana sul mantenimento della pace, e questa volta era di buon umore: “Oggi arrivo portando una buona dose di buone notizie – notizie di speranza in un mondo in subbuglio” ha esordito.
Le buone notizie erano sull’accordo Ucraina-Russia sul passaggio del grano e la pace in Etiopia. “Negli ultimi giorni, credo che il mondo sia arrivato a comprendere e apprezzare l’importanza dell’iniziativa sui cereali del Mar Nero. Per arginare la crisi alimentare. Per allentare i prezzi e le pressioni sulle persone in tutto il mondo. Per ridurre i rischi di fame, povertà e instabilità. La Black Sea Grain Initiative sta facendo la differenza. Sono lieto di annunciare che, oggi, l’Iniziativa ha raggiunto un nuovo traguardo” ha detto Guterres.
Dopo aver detto che ben dieci milioni di tonnellate di grano sono state spedite attraverso il corridoio del Mar Nero in soli tre mesi, nonostante tutti gli ostacoli “il faro della speranza nel Mar Nero brilla ancora. L’iniziativa sta funzionando” ha detto con una punta di orgoglio Guterres.
Quindi Guterres ha ringraziato il presidente della Turchia Erdogan per il suo contributo fondamentale. Dopo aver esortato ancora la comunità internazionale a rimuovere qualunque ostacolo rimanente alle esportazioni di cibo e fertilizzanti russi e alle esportazioni di grano, generi alimentari e fertilizzanti dall’Ucraina attraverso il Mar Nero, Guterres ha sottolineato che “il mondo ha bisogno di sforzi concertati per affrontare urgentemente la crisi del mercato globale dei fertilizzanti e sfruttare appieno la capacità di esportazione russa”.
La carenza di fertilizzanti infatti sta colpendo gli agricoltori di tutto il mondo e Guterres ha avvertito che “non possiamo permettere che la carenza globale di fertilizzanti si trasformi in una carenza alimentare globale”.

Poi il Segretario Generale dell’ONU è passato al Corno d’Africa: “abbiamo anche notizie incoraggianti dall’Etiopia. Due settimane fa, ero difronte a voi per lanciare l’allarme sul conflitto a spirale. Oggi sono lieto di elogiare il governo federale dell’Etiopia e il Fronte di liberazione popolare del Tigray per la firma di ieri di una cessazione permanente delle ostilità. Saluto il gruppo di alto livello dell’Unione africana per il lavoro svolto nel facilitare questo accordo”.
Per Guterres si tratta di un primo passo fondamentale per aprire la strada senza ostacoli agli aiuti umanitari salvavita e alla ripresa dei servizi pubblici nella regione. Ribadendo che “il costo umano di questo conflitto è stato devastante”, Guterres ha esortato tutti gli etiopi a cogliere questa opportunità di pace impegnandosi a sostenerla con le Nazioni Unite.
Quindi Guterres ha detto che “sia l’Iniziativa del Mar Nero che l’accordo etiope sono dimostrazioni del potere del multilateralismo in azione e del valore di una diplomazia discreta ma determinata. Non dobbiamo mai arrenderci per la causa della pace e per promuovere i valori delle Nazioni Unite”.

Ed ecco che queste buone notizie il Segretario Generale le ha legate al tema che lo sta tenendo più in tensione in queste ore: la conferenza sul Clima che si terrà in Egitto questo week end: “Questo è lo spirito che ogni Paese deve portare alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, COP27, a Sharm el-Sheikh, in Egitto. La COP27 deve essere il luogo in cui ricostruire la fiducia e ristabilire l’ambizione necessaria per evitare di portare il nostro pianeta oltre il precipizio climatico”.
Guterres ha ricordato alcuni dati drammatici: “Nelle ultime settimane, report dopo report hanno dipinto un quadro chiaro e cupo. Le emissioni continuano a crescere a livelli record. Invece di scendere del 45% entro il 2030, come ci dicono gli scienziati, le emissioni di gas serra aumenteranno del 10%. Nel frattempo, le temperature aumenteranno di ben 2,8 gradi entro la fine del secolo. E ciò significa che il nostro pianeta è sulla buona strada per raggiungere punti di svolta che renderanno il caos climatico irreversibile e sfoceranno per sempre in un catastrofico aumento della temperatura”.
Ma per Guterres si può passare ai punti di svolta per la speranza, soprattutto se ai aumenta l’ambizione e la fiducia tra nord e sud: “In particolare, è tempo di un patto storico tra economie sviluppate ed emergenti. Un patto in cui i paesi sviluppati mantengono l’impegno preso a Parigi e compiono uno sforzo aggiuntivo per ridurre le emissioni in linea con l’obiettivo di 1,5 gradi. E un patto in cui i paesi più ricchi forniscono assistenza finanziaria e tecnica, insieme al supporto di Banche Multilaterali di Sviluppo e società tecnologiche, per aiutare le economie emergenti ad accelerare la loro transizione verso le energie rinnovabili”.

Per Guterres quindi, “la COP27 deve essere il luogo per colmare il divario di ambizione, il divario di credibilità e il divario di solidarietà. Deve rimetterci sulla buona strada per ridurre le emissioni, aumentare la resilienza e l’adattamento al clima, mantenere la promessa sui finanziamenti per il clima e affrontare le perdite e i danni causati dai cambiamenti climatici”.
Ottenere risultati concreti su perdite e danni per Guterres diventa “la cartina di tornasole dell’impegno dei governi per contribuire a colmare tutte queste lacune”.
Il Segretario Generale ha concluso ricordando il viaggio in Pakistan in cui ha visto un terzo del paese sott’acqua. Quindi Guterres ha detto che alla COP27, non vede l’ora “di lanciare un’iniziativa per garantire che ogni persona sulla terra sia protetta da un sistema di allerta precoce entro cinque anni”.
Insomma per Guterres, “la COP27 deve gettare le basi per un’azione per il clima molto più rapida e audace ora e in questo decennio cruciale, in cui la lotta globale per il clima sarà vinta o persa. Abbiamo bisogno di tutte le nazioni e di tutte le persone a bordo in questi rivoluzionari anni a partire dalla COP27”.