Dopo giorni di ambiguità su un accordo ritenuto fondamentale per la sicurezza alimentare globale, mercoledì la Russia ha dichiarato di voler aderire nuovamente al “patto del grano” con Kyiv, tornando perciò a permettere l’esportazione di frumento ucraino attraverso il Mar Nero.
Amir M. Abdullah, coordinatore delle Nazioni Unite per l’esecuzione dell’accordo, ha dichiarato su Twitter che le navi cariche di grano riprenderanno a navigare da/per i porti ucraini da giovedì – nonostante, di fatto, fino a martedì diverse imbarcazioni abbiano continuato le loro normali attività commerciali in esecuzione di accordi precedenti al ritiro russo.
I welcome the return of the Russian Federation to the implementation of the #BlackSeaGrainInitiative to facilitate exports of food and fertilizer from #Ukraine. Grateful for the Turkish facilitation. Looking forward to working again with all parties in the Initiative.
— Amir M. Abdulla (@AmirMAbdulla) November 2, 2022
Lo scorso fine settimana, il Cremlino aveva infatti deciso di stralciare l’accordo – faticosamente raggiunto lo scorso luglio grazie alla mediazione di ONU e Turchia – in risposta a un presunto attacco ucraino contro la marina russa di stanza a Sebastopoli, in Crimea. Il raid del 29 ottobre, secondo Mosca, aveva sottolineato come il “corridoio alimentare” per il grano avesse favorito offensive ucraine ai danni delle truppe russe.
Così, per superare l’impasse creatasi nelle ultime ore, il Governo di Kyiv si sarebbe impegnato formalmente a non utilizzare navi civili per “azioni militari contro la Federazione Russa”, secondo quanto riportato dalla TASS.
Che l’accordo potesse essere salvato lo aveva peraltro fatto capire anche il presidente russo Vladimir Putin, che lo scorso fine settimana aveva dichiarato ai giornalisti che la sospensione del patto non avrebbe significato una totale cessazione dello stesso da parte russa.
Il leader russo ha ulteriormente argomentato la sua posizione in un colloquio telefonico avuto martedì con uno dei mediatori del deal, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Durante il bilaterale, Putin ha chiesto “un’inchiesta dettagliata” sull’attacco in Crimea e “reali garanzie” che le truppe di Kyiv non avrebbero utilizzato le rotte del Mar Nero per scopi militari.
L’accordo tra Mosca e Kyiv ha sinora permesso di esportare oltre 9 milioni di tonnellate di grano dall’Ucraina al resto del mondo, facendo scendere sensibilmente i prezzi alimentari globali.
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, infatti montagne di grano erano state accumulate in silos stipati nei porti ucraini (specialmente ad Odessa), poiché le navi non riuscivano a raggiungere e lasciare i porti ucraini in modo sicuro. Lo stop aveva innescato una drammatica impennata dei prezzi del pane e dei suoi derivati in tutto il mondo, specialmente nei Paesi in via di sviluppo in Africa e Medio Oriente.