E’ un Luigi Di Maio teso e di fretta quello che incontrano i giornalisti italiani a New York prima della riunione ministeriale ‘Global Food Security Call to Action’, voluta dal Segretario di Stato USA, Antony Blinken, al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite.
“L’invasione russa in Ucraina sta scatenando una guerra mondiale del pane che dobbiamo fermare il prima possibile… Il prezzo del grano sta continuando a crescere e potrebbe salire del 20% entro la fine dell’anno – ha avvertito il Ministro degli Esteri italiano. – Il lavoro che stiamo facendo all’Onu è costruire insieme un corridoio sicuro per permettere al grano ucraino di tornare sul mercato” con l’obiettivo di contenere l’incremento dei flussi migratori e “scongiurare rischi di instabilità” in alcuni continenti “particolarmente fragili come l’Africa”.
Per il capo della diplomazia italiana è stata una mattinata newyorkese ricca di incontri, inclusi quelli con il Segretario Generale Onu, António Guterres, e il presidente dell’Assemblea Generale, Abdulla Shahid.

Con l’omologo di Ankara, Mevlut Cavusoglu, Di Maio ha commentato l’allargamento della NATO. “Non ho la percezione che la Turchia voglia imporre un veto sull’ingresso di Svezia e Finlandia. Ma sicuramente sta chiedendo garanzie per lo più bilaterali. E questo fa ben sperare – ha spiegato. – La NATO cresce e continuerà a crescere perché è un’alleanza difensiva, non offensiva”.
Non solo sicurezza alimentare quindi, ma anche pace ed energia. Sono questi i tre obiettivi che l’Italia ha ribadito e sostenuto a New York. “La guerra in Ucraina potrebbe durare oltre un anno… ma dipende anche da quanto la comunità internazionale, o meglio, l’Unione europea, che è la forza gentile del mondo, si impegnerà nel processo di pace”.

Di Maio ha parlato anche dell’espulsione dei 24 diplomatici italiani da Mosca. Si tratta di “una reazione attesa perché la Russia agisce per reciprocità”. Anche l’Italia aveva espulso diversi diplomatici russi alcune settimane fa. “Questo non vuol dire che i canali diplomatici si indeboliranno ulteriormente”, anzi, Di Maio è convinto che l’ambasciata italiana a Mosca, “oltre a restare pienamente operativa, sarà sempre più importante per mantenere aperto il canale con le istituzioni russe” e arrivare ad una de-escalation.
Sugli approvvigionamenti di gas, il capo della Farnesina non si dice preoccupato. Il governo italiano “negli ultimi due mesi ha costruito nuove partnership energetiche e ha negoziato quantità importanti di gas”. Ma il tema del prezzo resta perché questo non è materia di negoziazione. E’ compito dell’Unione europea trovare “il coraggio di fissare un regolamento che stabilisca un tetto massimo al prezzo del gas – ha spiegato Di Maio – perché il suo valore fuori controllo, in questo momento, non dipende dalle quantità, ma dalle speculazioni”.