Sfilano gli ambasciatori davanti ai giornalisti poco prima di entrare alla riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, iniziata alle 11:30 ora di New York e convocata dopo l’attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhya in Ucraina. I militari russi hanno infatti sequestrato in mattinata la più grande centrale nucleare d’Europa, innescando l’allarme globale.
L’Onu continua così ad essere il centro focale degli sforzi diplomatici sull’invasione della Russia in Ucraina, avendo avuto, nelle ultime settimane, un’attività che non si vedeva da anni.
La Sottosegretaria Generale Rosemary diCarlo ha aperto i lavori informando i presenti circa le preoccupazioni che il Segretario Generale Antonio Guterres sta esprimendo circa “l’escalation dei combattimenti in tutta l’Ucraina. Le città ucraine sono oggi sotto assedio e devono affrontare ripetuti attacchi. L’ONU sta aumentando in modo significativo la sua assistenza umanitaria in Ucraina per rispondere alla crisi. Le operazioni militari intorno ai siti nucleari e ad altre infrastrutture civili critiche non sono solo inaccettabili, ma altamente irresponsabili”.

“L’Ucraina conosce fin troppo bene la devastazione che può causare un grave incidente nucleare – ha proseguito diCarlo – il disastro di Chernobyl del 1986 rappresenta un esempio del motivo per cui è fondamentale garantire che tutte le centrali nucleari abbiano i più elevati standard di sicurezza. Deve essere fatto ogni sforzo per evitare un incidente nucleare catastrofico. La sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina devono essere rispettate in linea con le risoluzioni dell’Assemblea Generale. Ciò a cui stiamo assistendo oggi in Ucraina non è coerente con i principi della Carta delle Nazioni Unite. Solo la diplomazia e i negoziati possono raggiungere una soluzione veramente duratura all’attuale conflitto”.
La rappresentante del Regno Unito alle Nazioni Unite Barbara Woodward, il Paese che ha richiesto la riunione, ha preso la parola per prima tra i Paesi presenti: “Colleghi, questa è la prima volta che uno stato attaccata una centrale nucvlear funzionante. Il diritto internazionale richiede protezione speciale per le centrali ed è difficile vedere come le azioni russe siano compatibili con l’articolo 56 del protocollo addizionale della convenzione di Ginevra. Non deve accadere più, anche nel mezzo di un’invasione illegale dell’Ucraina la Russia deve combattere lontano e proteggere la sicurezza delle centrali. Putin ha valutato male la forza del popolo ucraino e ha sottostimato la condanna che il mondo ha dato alle sue azioni durante l’Assemblea Generale. Chiediamo alla Russia di fermarsi, ritirare le truppe e iniziare un serio negoziato di pacificazione”.

Poco dopo è il turno degli Stati Uniti, rappresentati dall’ambasciatrice Linda Thomas-Greenfield: “Per grazia di Dio, il mondo è quasi caduto in un disastro nucleare. Applaudo l’abilità degli ucraini di mantenere i reattori in sicurezza. Lo sconsiderato attacco della Russia contro la centrale nucleare è un’immensa minaccia per l’Europa e il mondo. Putin non solo non ha ascoltato gli appelli a fermare l’invasione dell’Ucraina, ma stiamo assistendo a una nuova e pericolosa escalation che rappresenta una grave minaccia per l’Europa e il mondo”.
“Al mio omologo russo: questo Consiglio ha bisogno di risposte. Abbiamo bisogno di sentirle dire che questo non accadrà più. Vi invitiamo a ritirare le vostre truppe e le vostre armi dall’Ucraina. Vi invitiamo a rispettare i confini dell’Ucraina, il suo popolo e la Carta delle Nazioni Unite. Vi invitiamo ad avere abbastanza rispetto per le vostre truppe da non inviarle in una guerra ingiusta o in una missione suicida contro una centrale nucleare”.

Pronto a rispondere alle accuse, ha preso parola l’ambasciatore russo Vassily Nebenzia, che ha definito le accuse un’assoluta falsità. “Oggi abbiamo sentito altre bugie su di noi e su come la Russia abbia attaccato la centrale nucleare: questa è parte di una campagna di disinformazione senza precedenti. L’obiettivo della presa della centrale è prevenire che forze terroristiche e nazionaliste ucraine traggano vantaggio dalla situazione organizzando provocazioni nucleari. La sicurezza degli impianti è assicurata dalle nostre forze militari e dagli addetti ai lavori ucraini, che stanno lavorando senza alcun tipo di interferenza”.
Secondo la sua ricostruzione, l’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia altro non è stato che un “piccolo scontro a fuoco con le forze ucraine”.
Immediata la replica dell’ambasciatore ucraino Sergiy Kyslytsya: “Come sempre, la Russia nega che i suoi soldati siano fatti prigionieri dallo Stato. A questo proposito, l’Ucraina ha aperto una linea diretta, intitolata “Torna vivo dall’Ucraina” per i parenti dei soldati russi che non sanno dove si trovano e non possono contattarli. Durante la prima ora di lavoro, sono state ricevute oltre 100 chiamate da parte di madri russe. Peccato però che oggi, per decisione del Procuratore generale della Federazione Russa, la linea e il sito dedicato siano stati chiusi”.
Mercoledì, in un voto storico, l’Assemblea Generale si è schierata a stragrande maggioranza contro l’invasione russa ai danni dell’Ucraina e ha chiesto a Mosca di cessare i combattimenti e ritirare le forze militari: un’azione mirata a isolare diplomaticamente i diplomatici di Putin.
I dati aggiornati emersi dal conflitto stimano migliaia di persone tra vittime e feriti, oltre a più di un milione di profughi fuggiti in altri paesi per chiedere rifugio.
Al momento, le notizie che arrivano dalla centrale nucleare ora in mano ai russi raccontano di un incendio spento e di una situazione sicura, ma i funzionari rimangono preoccupati per le circostanze precarie e per il fatto che il personale ucraino stia operando sotto il controllo russo.