Il procuratore capo della Corte penale internazionale (CPI), Karim Khan, ha annunciato mercoledì che avrebbe “immediatamente aperto” un’indagine sui presunti crimini di guerra commessi in Ucraina, dopo aver ricevuto il via libera di 39 Stati membri del tribunale dell’Aja.
“Ho appena notificato alla presidenza della CPI la mia decisione di aprire immediatamente un’indagine sulla situazione” in Ucraina, ha affermato il 52enne britannico in una dichiarazione comparsa sul sito ufficiale della Corte.
“Il nostro lavoro di raccolta delle prove è iniziato”, si legge ancora, e tra i Paesi che hanno dato il loro via libera figurano tutti i membri dell’Unione europea (Italia inclusa), assieme ad Albania, Australia, Canada, Colombia, Costa Rica, Georgia, Nuova Zelanda e Svizzera.
Secondo Khan, la procura “aveva già trovato una base ragionevole per credere che fossero stati commessi crimini nella giurisdizione della Corte, e aveva identificato casi potenziali che sarebbero stati ammissibili.” L’indagine, prosegue il comunicato, riguarderà tutti gli atti commessi in Ucraina “dalla data del 21 novembre 2013 in poi” che siano qualificabili come crimini di guerra, crimini contro l’umanità o genocidio.
Martedì il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj aveva accusato pubblicamente la Russia di star commettendo “crimini di guerra” dopo il lancio di pesantissimi attacchi aerei su Charkiv, nel Donbass. Il Cremlino ritiene invece che sia il Governo di Kyiv ad essersi macchiato di “genocidio” dal 2014 in poi nelle regioni secessioniste filo-russe dello stesso Donbass.
L’Ucraina non è un membro del CPI, ma dal 2014 ne accetta la giurisdizione. Mosca, al contrario, ha ritirato la sua firma dal trattato fondatore della CPI (lo Statuto di Roma, che non è stato firmato nemmeno dagli USA). Pertanto, eventuali colpevoli russi possono essere puniti solo sul territorio di un altro Stato che aderisce alla CPI.
Da menzionare inoltre come la CPI sia totalmente carente di una forza di polizia propria, il che lascia ai singoli Stati un’ampia discrezione sull’arresto dei condannati.
Fondata nel 2002, la CPI ha sede nella città olandese dell’Aja e ha una competenza complementare a quella degli Stati, potendo subentrare a questi ultimi solo se le magistrature nazionali non agiscano autonomamente per punire i crimini internazionali.
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