È arrivata in extremis la risoluzione con cui il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato all’unanimità l’estensione del mandato di UNSMIL, la missione delle Nazioni Unite in Libia. La durata però è limitata: solo tre mesi, fino al 30 aprile 2022.
La scorsa settimana, la proposta della Gran Bretagna di prolungare la missione libica fino al 15 settembre è stata rinviata all’ultimo minuto, dopo l’obiezione della Russia che chiedeva al Segretario Generale Antonio Guterres di nominare un nuovo rappresentante speciale entro un mese.
La scelta del massimo rappresentante delle Nazioni Unite in Libia è diventata un problema dopo che il rappresentante speciale Jan Kubis si è dimesso improvvisamente a novembre. Guterres ha optato per la strada di Stephanie Williams, nominata come sua consigliera speciale senza bisogno dell’approvazione del Consiglio di Sicurezza.

Williams che in Libia ha mediato per il “cessate il fuoco” dell’ottobre 2020, portando alla formazione di un governo di transizione e alle elezioni programmate, ma mai svolte, del 24 dicembre 2021. Oggi, parlando della situazione vissuta dal Paese, non ha usato mezzi termini. “I parlamentari stanno giocando al gioco della sedia, quando invece, prima di discutere di un nuovo governo il cui mandato sarebbe sconosciuto, dovrebbero fissare una data per le elezioni”.
In ogni caso, la risoluzione adottata oggi ha deluso molti. Ad ammetterlo il vice ambasciatore britannico James Kariuki, che ha sottolineato come “il ruolo delle Nazioni Unite nel sostenere un processo politico inclusivo in Libia sia più importante che mai”. Anche il vice ambasciatore degli Stati Uniti Jeffrey DeLaurentis ha parlato di un “risultato non ottimale per il popolo libico. Dobbiamo trovare una via da seguire e impegnarci in modo costruttivo per sostenere gli sforzi del consigliere speciale Williams”.