L’Ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, ha annunciato giovedì il consenso sull’adozione di una risoluzione Onu che include l’orientamento sessuale e l’identità di genere. E’ la prima volta in 76 anni di storia delle Nazioni Unite che un intero dipartimento raggiunge l’intesa su un documento di questo tipo. Si tratta della “Strengthening the Role of the United Nations in Promoting Democratization in Enhancing Periodic and Genuine Elections”, approvata dall’Assemblea Generale che rappresenta un grande passo in avanti per la comunità LGBTQI+.
“Non è solo un momento storico per il movimento LGBTQI+ in generale, ma attira anche l’attenzione verso gli ostacoli che le persone LGBTQI+ affrontano quando votano o decidono di candidarsi per le elezioni, ed enfatizza i ruoli critici che la comunità internazionale può giocare nel indirizzare queste barriere” ha dichiarato l’ambasciatrice statunitense.
Troppe leggi, legislazioni e regolamenti continuano a discriminare contro cittadini socialmente marginalizzati in base alla razza, l’orientamento sessuale e la disabilità. Per opporsi alla diffusa discriminazione, questa risoluzione esplicita che gli individui “non debbano essere ostacolati dal candidarsi o votare in base alle loro identità”. Inoltre, la risoluzione punta all’incoraggiamento dell’universalità dei valori democratici fondati sul libero arbitrio e dell’inclusione in tutti gli aspetti degli affari pubblici, come la necessità di libere e corrette elezioni per tutti i cittadini.
Onorati di aver facilitato i documenti portando a questo storico risultato, gli Stati Uniti promettono di continuare a collaborare con i paesi membri del UN LGBTI Core Group e tutti i membri delle società civili, fino a che si raggiungano diritti umani per tutti gli individui, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.