President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • Login
VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily Newspaper in the US

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Onu
April 19, 2021
in
Onu
April 19, 2021
0

Clima, i dati 2020 allarmano. Guterres: “il mondo è sull’orlo dell’abisso”

L'Inviato Speciale USA John Kerry: “vogliamo lavorare con la Cina ed altri paesi per accertarci che non facciano i nostri stessi errori”

Sonia TurrinibySonia Turrini
Clima, i dati 2020 allarmano. Guterres: “il mondo è sull’orlo dell’abisso”

Il Segretario Generale dell'ONU Antonio Guterres (UN Photo/Mark Garten)

Time: 4 mins read

Gli speranzosi grafici che mostravano un marcato declino nelle emissioni di CO2 durante il 2020 per effetto dei lockdown sembrano essere stati ingannevoli. Secondo quanto riportato dall’annuale report della World Meteorological Organization (WMO) il 2020 è stato tra i tre anni più caldi della storia (1,2° Celsius sopra i livelli preindustriali), in un esacerbarsi degli effetti del cambiamento climatico che non è stato scalfito dalla pandemia. Prevedibilmente, il decennio 2011-2020 si è aggiudicato il primato di decade più calda di sempre.

“Tutti i principali indicatori climatici forniti nel report evidenziato un incessante e continuo cambiamento climatico, un’aumentata probabilità e intensità di eventi estremi e gravi perdite e danni, a carico di persone, società ed economie. Il trend continuerà per i prossimi decenni, indipendentemente che si riesca a mitigare il cambiamento climatico o meno: occorre investire nell’adattamento”, ha commentato il professor Taalas, direttore della WMO.

I dati, presentati da Taalas e dal segretario generale Guterres, sono sempre più preoccupanti. La concentrazione di anidride carbonica è aumentata nel 2020, raggiungendo la concentrazione di 410 ppm, il 148% in più rispetto ai livelli preindustriali. L’80% dell’area oceanica ha subito almeno una ondata di calore marina, e il livello del mare si è ulteriormente innalzato rispetto allo scorso anno. La superficie di ghiacciai artici si è ridotta, raggiungendo uno dei suoi minimi storici. Episodi meteorologici estremi, come inondazioni e siccità, hanno interessato larghe porzioni di Sudamerica, Africa e Asia nel 2020. Si stima che solo il Brasile abbia perso 3 miliardi di dollari nel settore dell’agricoltura.

Icebergs in the Bellingshausen Sea in Antarctica. (WMO/Gonzalo Bertolotto)

Nel 2020 ben 30 uragani hanno ricevuto un nome proprio, di cui 12 hanno raggiunto la costa statunitense: un triste primato. Devastanti incendi hanno massacrato il pianeta, come quelli che hanno interessato California e Colorado nel periodo tra luglio e settembre. La Valle della Morte (CA) il 16 Agosto 2020 ha raggiunto la temperatura più alta mai registrata al mondo: 54.4°C.

“I dati in questo report dovrebbero allarmare tutti noi. Il 2020 è stato di 1.2° più caldo dei livelli preindustriali: siamo pericolosamente vicini al limite di 1.5° Celsius indicato dalla comunità scientifica. Siamo sull’orlo dell’abisso”, ha detto il segretario generale Guterres alla presentazione ufficiale del report.

L’unica via per limitare i danni, ha ricordato Guterres, è ridurre del 45% le emissioni rispetto ai livelli del 2010 prima del 2030 e raggiungere le emissioni zero entro il 2050. Un progetto ambizioso che però non eviterà, ormai, che i pattern climatici estremi ci accompagnino nei prossimi decenni, secondo il professor Taalas. Per questo il Fondo Monetario Internazionale ritiene che la ripartenza economica conseguente alla pandemia debba seguire la stella polare della sostenibilità ed investire in infrastrutture resistenti ai disastri ambientali che inevitabilmente verranno, in sistemi di allerta precoce del rischio ed in sistemi di previdenza internazionali che intervengano per arginare i futuri danni economici dettati da eventi climatci estremi.

Guterres ha ribadito la necessità che tutti i paesi riconoscano la assoluta emergenza e cooperino: “i triliardi di dollari spesi per il Covid devono allinearsi con gli accordi di Parigi e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, dirottando ogni sussidio dall’economia dei combustibili fossili a quella rinnovabile. Gli Stati più ricchi dovranno, in questo percorso, essere la guida, “mantenendo la promessa di un sostegno finanziario per i paesi in via di sviluppo”.

“Nessuna nuova centrale elettrica a carbone dovrebbe essere costruita”, ha avveritto Guterres nel suo discorso, facendo eco a quanto dichiarato dall’Inviato Speciale per il Clima dell’amministrazione Biden, John Kerry.

“In Europa nessuna banca, istituto di credito o addirittura fondo privato finanzierebbe mai una centrale elettrica a carbone (…). Noi [americani] dobbiamo abbandonare il carbone più velocemente”, ha detto Kerry intervenendo al meeting primaverile del Fondo Monetario Internazionale e della World Bank.

Kristalina Georgieva, che guida il FMI, ha illustrato i tre fondamentali pilastri della ripresa economica: tassare pesantemente le emissioni fossili, dai $2 a tonnellata attuali a $75 entro il 2030, investire massicciamente nelle infrastrutture ecosostenibili e ridurre l’impatto che la transizione verso le energie rinnovabili avrà su colore che sono attualmente impiegati nell’industria del petrolio e del carbone. Una ripresa, insomma, tutta all’insegna dell’ecologia.

John Kerry e Kristalina Georgieva intervistati dalla CNN sul Clima

Uno dei tasti dolenti, secondo Kerry, di fronte all’urgenza ineluttabile della sfida del cambiamento climatico rimane la Cina, primo inquinatore al mondo davanti agli USA. Essa dovrebbe continuare ad aumentare nelle sue emissioni per tutto il decennio, raggiungendo il suo picco nel 2030. Tuttavia, una volta raggiunto, i dati suggeriscono che le emissioni cinesi “praticamente rimarranno ad un plateau, anziché ridursi sufficientemente”, ha spiegato Kerry. Poiché circa il 30% delle emissioni globali vengono dalla Cina, a queste condizioni mantenere gli obiettivi degli accordi di Parigi prefissati per il 2030 sembrerebbe impossibile, secondo l’Inviato.

“Tutte le nazioni devono collaborare. Se gli USA arrivassero a emissioni zero domani non farebbe la differenza che ci occorre, perché dobbiamo tutti ridurre allo stesso tempo. Questa è la sfida”. In tutto ciò, ovviamente, la Cina non intende sacrificare il suo sviluppo economico. Kerry assicura che l’obiettivo dell’amministrazione Biden non sia quello di azzoppare nessuno: “vogliamo lavorare con la Cina ed altri paesi per accertarci che non facciano i nostri stessi errori”.

Il segretario Guterres, nella conferenza stampa che ha seguito la presentazione del report della WMO, ha confermato l’importanza strategica della Cina, ma ha ricordato anche il ruolo degli USA, secondo maggiore inquinatore globale, che non hanno ancora annunciato il loro Nationally Determined Contribution, cioè il loro obiettivo di riduzione di emissioni. Biden dovrebbe comunicarlo il 22 Aprile, durante il summit virtuale per l’Earth Day.

Secondo la International Labour Organization la transizione ecologica creerebbe 25 milioni di posti di lavoro, sacrificandone solamente 7. Secondo Kerry è quindi evidente che a livello globale non si stiano prendendo le decisioni giuste. “Gli economisti ci hanno avvertito più volte”, ha detto, “non fare niente costa di più ai nostri cittadini e contribuenti che rispondere alla crisi climatica”.

Share on FacebookShare on Twitter
Sonia Turrini

Sonia Turrini

Sono laureata in psicologia, attualmente impegnata in un PhD in Neuroscienze a Bologna. Sono cresciuta con la cultura americana nell’aria, l’Herald Tribune in salotto, i libri dei grandi presidenti sulle mensole di casa, e Bruce Springsteen nelle orecchie. Non ho memoria di quando ancora non conoscevo Streets of Philadelphia, perché ero troppo piccola per ricordare. E pensavo parlasse di formaggio. Ho visitato gli Stati Uniti la prima volta, ancora ragazzina, nell’estate 2008, e ho passeggiato con la mia spilletta Yes We Can appuntata sullo zaino. Seguo con passione la politica americana da anni, e oggi ne scrivo sperando di portarci il valore aggiunto della mia formazione scientifica: le opinioni sono sempre ben accette, ma solo sulla base di fatti oggettivi, dimostrati e condivisi.

DELLO STESSO AUTORE

La povertà delle persone non dipende dalla nazione in cui vivono, ma dalla loro pelle

La povertà delle persone non dipende dalla nazione in cui vivono, ma dalla loro pelle

bySonia Turrini
Si avvicina la riapertura delle frontiere Usa: quali sono le regole per entrare?

Si avvicina la riapertura delle frontiere Usa: quali sono le regole per entrare?

bySonia Turrini

A PROPOSITO DI...

Tags: #climatechangeAntonio GuterresCambiamento climaticoclimaClima BidenGuterresJohn KerryKerryOnuSec. Gen. Guterres
Previous Post

Nuove leggi per la riforma della polizia in base alle richieste popolari di cambiamento

Next Post

La Biennale Architettura immagina “Come vivremo insieme?” nel mondo post-Covid

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

La pillola anti Covid della Merck dimezza ricoveri e decessi

La pillola anti Covid della Merck dimezza ricoveri e decessi

bySonia Turrini
Travel Ban rimosso in segno di amicizia? La strada per riconquistare l’Ue è ancora lunga

Travel Ban rimosso in segno di amicizia? La strada per riconquistare l’Ue è ancora lunga

bySonia Turrini

Latest News

Anp farà esaminare agli Usa pallottola che uccise reporter

Anp farà esaminare agli Usa pallottola che uccise reporter

byAnsa
La sessione della Corte Suprema è stata la più di destra dal 1931

La sessione della Corte Suprema è stata la più di destra dal 1931

byUmberto Bonetti

New York

New York approva il divieto di portare armi da fuoco nei luoghi pubblici

New York approva il divieto di portare armi da fuoco nei luoghi pubblici

byLa Voce di New York

Independence Day: A New York tutti pronti per la festa del 4 luglio

byMassimo Jaus

Italiany

Con il falso Made in Italy gli Usa vogliono invadere il mercato europeo

Con il falso Made in Italy gli Usa vogliono invadere il mercato europeo

byLa Voce di New York
Lo staff di In Scena!

In Scena! Sipario sul festival del teatro italiano a New York che reagisce alla pandemia

byManuela Caracciolo
Next Post
La Biennale Architettura immagina “Come vivremo insieme?” nel mondo post-Covid

La Biennale Architettura immagina “Come vivremo insieme?” nel mondo post-Covid

La Voce di New York

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Expat
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In