“Reconnecting with your culture” è un progetto formativo di respiro globale, nato nel giugno 2020: promosso dal Centro di ricerca internazionale EdA-Esempi di Architettura, si avvale di un nutrito elenco di collaborazioni
Cosa c’è dietro a questo esercito di partecipanti? Spiega Olimpia Niglio, direttrice e fondatrice di EdA e docente di History of Architecture and Management of Art and Culture Heritage: «In una fase storica molto complessa, in cui le priorità capitalistiche hanno messo in forte discussione i valori etici e le relazioni umane, si è avvertita l’esigenza di rimettere al centro la persona e la sua creatività». Obiettivo cultura: senza dare ad essa la dovuta rilevanza, «diventa veramente difficile elaborare prospettive future in grado di sviluppare politiche condivise e partecipate e non più affidate alla crescente individualizzazione. Analizzando le realtà di diversi paesi del mondo, dall’estremo Oriente fino all’estremo Occidente, è assai forte la necessità di attivare un nuovo “umanesimo” e per questo è necessario che la cultura entri a pieno titolo in tutta l’ideazione del nuovo, dell’innovazione su cui è importante d’ora in avanti investire»
Target dell’operazione “nuovo umanesimo” sono le giovani generazioni, «piantare semi per ottenere buoni frutti e quindi un ottimo raccolto nel prossimo futuro. Dobbiamo saper progettare programmi educativi in grado di costruire un mondo migliore».
Nello specifico, il progetto è indirizzato alle scuole primarie e secondarie di tutto il mondo e alla fascia di età compresa tra i 5 e i 17 anni. I ragazzi, coadiuvati dai loro insegnanti, sono invitati ad esplorare con curiosità il patrimonio culturale ad essi circostante e a raccontare le modalità di tale conoscenza (le lingue sono quelle ufficiali UNESCO e ICOMOS: inglese, francese e spagnolo), che verranno poi raccolte insieme a quelle dei partecipanti da altre comunità della Terra, al fine di realizzare una rete e consentire la condivisione delle esperienze.
“Reconnecting with your culture” si collega ai propositi dell’Agenda 2030 dell’Unione Europea, goal 4, “Qualità dell’educazione” , e vede già coinvolti oltre 25 paesi; sarà attivo fino alla fine di maggio 2021, dopodiché sarà allestita una mostra internazionale dei disegni pervenuti ed un libro sul patrimonio culturale del mondo, narrato dai bambini. L’iniziativa è supervisionata da Olimpia Niglio, affiancata nella parte esecutiva dall’artista colombiano Kevin Alexander Echeverry Bucuru dell’Universidad de Bogotà Jorge Tadeo Lozano e dal Centro Studi Factor Cultura del Perù, diretto da Alberto Martorell e coordinato da Patricia Barrionuevo.
Sono in corso numerose attività locali di promozione e valorizzazione; la referente in Italia è Nadia Scardeoni, insegnante di educazione artistica e di disegno e storia dell’arte, ideatrice delle discipline di restauro virtuale e metodologia del restauro virtuale, «un metodo non invasivo di prefigurazione digitale di interventi di restauro utili per le procedure di intervento reale sulle opere stesse».
Una vocazione didattica che ella stessa definisce sentire «nelle ossa», questa è la spinta che l’ha coinvolta nel RWYC: «ho da sempre grande riguardo per gli aspetti formativi e in questo progetto ho trovato un profondo intento maieutico, gettare un seme per far germoglio. Credo fermamente in un modello educativo di trasmissione, ovvero favorire il passaggio della cultura da generazione a generazione. Votata alla didattica del patrimonio artistico per passione e professione, ho aderito con entusiasmo».
Come si propone RWYC in Italia? «Diciamo che ha un “taglio” sul patrimonio religioso, così preponderante da noi; quale membro PRERICO ICOMOS Italia, attenta alla valorizzazione e tutela dei beni culturali di interesse religioso, in seno a RWYC ho dunque proposto l’approfondimento “Reconnecting with your religious heritage”, un subtopic che vuole avvicinare le giovani generazioni all’arte sacra e liturgica delle varie confessioni presenti nel territorio, educando ad una visione ecumenica dei valori e sistemi di credenze e tracciando sentieri di condivisione pacifica, favorendo incontri rispettosi e fecondi tra diverse culture».
Il programma non intende fermarsi ad una statica offerta di riferimenti museali locali, bensì ampliarsi a dare un modello relazionale, «pertanto, oltre la proposta di aderire, risulta fondamentale fornire agli insegnanti supporti utili per orientare gli allievi sull’attualità del dialogo ecumenico, per curare questo delicatissimo aspetto, in linea con UNESCO Initiative on Heritage of Religious Interest».
“It’s time to take a break and to get out of being bored. It’s time to travel around your city! As if it were a treasure hunt, you will create a walking map to see and know what is a heritage for you, write clues that give an idea of how to get to that priceless treasure you want to make known all over the world. Walking with your travel log, compass and drawing tools, we can undertake together an adventure to discover new things and places that nobody knows, but now you have in your hands the opportunity to discover them and share them to the whole world so that everyone can know the treasure that is in your city. When you find the treasure, next to the map draw in the technique that you like and the size you want, that invaluable treasure. This way all the adventurers that follow your map and clues, will be able to know and know which is the hidden wonder in your city. … What is heritage for you? Do you know your heritage? Why have you selected this element to draw?”
Questa l’international call sul sito ufficiale.
C’è tempo per aderire fino al 31 maggio 2021, in versione globale moc.liamg @tcejorpsdikade o con l’indirizzo italiano moc.liamg @44egatirehsuoigiler.