United Nations Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women, più nota come UN Women, quest’anno ha festeggiato il suo 10° anniversario. Dal 2 luglio 2010, si batte e lavora per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne.
Solo poche settimane fa, il mondo ha festeggiato il 25°anniversario della storica Dichiarazione di Pechino sui diritti delle donne, mentre negli Stati Uniti si è festeggiato il centesimo anniversario del diritto di voto alle donne.

Questi anniversari offrono l’opportunità per riflettere su come il mondo ha davvero contribuito per colmare queste lacune e danno anche l’opportunità di guardare al futuro, imparando dagli errori e impegnarsi nuovamente al raggiungimento degli obiettivi.
La celebrazione del decimo anniversario di UN Women avviene nel bel mezzo della pandemia Covid-19. In un momento in cui i diritti umani delle donne e delle ragazze hanno più urgenza che mai. Il lockdown ha causato un aumento della violenza sulle donne e le ragazze, e già prima della pandemia, questo fenomeno colpiva una donna su tre. Covid-19 sta alimentando le disuguaglianze preesistenti e minaccia di arrestare o invertire i guadagni di decenni di sforzi collettivi. Secondo recenti dati, la pandemia spingerà 47 milioni di donne e ragazze in più al di sotto della soglia di povertà.
Non c’è dubbio che gli effetti di Covid-19 e del disastro economico abbiano avuto un impatto profondo sulle donne, soprattutto su quelle che partono da una condizione svantaggiata. Per queste donne, i bei discorsi e le dichiarazioni sono solo un freddo conforto. Mentre leggete queste parole, molte stanno lottando per far valere i propri diritti umani, sono vittime di violenza sessuale, subiscono umiliazioni quotidiane, emarginazione e persecuzione. Ci sono bambine e giovani ragazze a cui è negata l’istruzione e che vengono private del loro futuro. Queste donne non hanno bisogno di ipocrita compassione, bensì di azione. Sarà la determinazione della comunità internazionale ad intraprendere azioni concrete a fare la differenza, ma non solo. L’educazione ai più piccoli e la sensibilizzazione di questo tema può promuovere valori e comportamenti diversi. Ognuno di noi, in quanto membro della società civile, ha la propria responsabilità e dovrebbe impegnarsi per costruire un domani migliore e uguale per tutti. Pensate alle vostre figlie, sorelle mogli e madri. La storia giudicherà se il mondo ha continuato a pronunciare soltanto vuote banalità.

Mentre si riflette sugli errori e sulle lezioni apprese, bisogna agire. C’è tanto da fare, che può e deve essere fatto. Nonostante i guadagni che le donne hanno ottenuto, c’è ancora molto lavoro da fare. Le donne incontrano un muro quando si sale in ambito di leadership e gestione del potere. Purtroppo al momento non esiste un quadro giuridico in vigore per promuovere e monitorare l’uguaglianza e la non discriminazione di genere, il che suggerisce la necessità di un impegno politico più forte e misure più ambiziose.
A maggio 2020, Eurostat ha pubblicato un report sui progressi dell’Unione Europea verso il 5° obiettivo per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che è appunto l’uguaglianza di genere, secondo cui ancora lontana da raggiungere in particolare nel mondo del lavoro. Le donne continuano ad avere più difficoltà degli uomini nella ricerca di un lavoro, elemento reso evidente dal divario occupazionale di genere, che si mantiene stabile negli anni anziché di diminuire.

L’Italia è tra i paesi UE con il divario occupazionale più ampio. L’inattività per le donne è spesso una scelta obbligata da preconcetti. Su di loro, infatti, ricadono maggiormente le responsabilità di cura di figli o parenti anziani. Per cui, spesso, non cercano un lavoro fuori dalle mura domestiche, e rimangono a casa ad occuparsi della famiglia. Altro dettaglio che non è da trascurare è che le donne ricevono una paga più bassa degli uomini, nonostante la posizione lavorativa e le qualifiche siano le stesse. Perché? Il lavoro di una donna è forse di qualità inferiore a quello di un uomo?
UN Women, con la sua leader Phumzile Mlambo-Ngcuka, eletta Direttore Esecutivo di UN Women nel 2013, succedendo a Michelle Bachelet, ex Presidente cilena, ora Alto commissario per i diritti umani all’ONU, ha fatto un grande lavoro. È presente in circa 90 paesi, ha realizzato programmi che si sono quasi quadruplicati in termini di dimensioni. Ha aiutato le donne a formarsi per candidarsi con successo alle cariche, ha fornito assistenza psicosociale alle donne sopravvissute alla violenza, ha lavorato per l’abolizione di leggi discriminatorie e ha creato donne negoziatrici che portano compromessi costruttivi ai tavoli di pace. Gli sforzi di UN Women non si fermano di certo qui. Si è impegnata anche per collocare i diritti, le priorità e le voci delle donne nelle agende globali critiche e portare le donne al centro dell’Agenda 2030 per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in cui l’Obiettivo 5 è proprio il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze. I suoi sforzi hanno portato alla ribalta questioni critiche come la violenza contro le donne, ed ora 155 paesi hanno messo in atto leggi che criminalizzano la violenza domestica. Un grande riconoscimento che va a UN Women.

Gli statistici in Turkmenistan.
Grazie al suo lavoro, milioni di donne, oggi, hanno acquisito nuove competenze, sono state supportate nelle avversità che hanno vissuto e hanno acquisito forza e coraggio attraverso l’apprendimento dei propri diritti umani. Il lavoro di UN Women per sostenere la riforma delle leggi discriminatorie nel solo 2019 ha influenzato la vita di oltre 1 miliardo di donne. È questo un altro dei più grandi meriti dello staff UN Women.
Il 1° ottobre alla riunione di alto livello “Accelerare la realizzazione dell’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze”, parteciperanno leader globali.
È la speranza di tutte le donne del mondo che per i prossimi dieci anni la società civile e le Nazioni Unite realizzino un’agenda che incoraggi contributi significativi per le donne e con risultati positivi e duraturi anche per le generazioni a venire. UN Women sta già lavorando per questo, ma è consapevole che per cambiare il mondo ci vorrà del tempo.