Sophia Kianni è un’attivista climatica di 18 anni americana, e alle Nazioni Unite ha detto di voler “trasformare le persone apatiche in attivisti climatici”.
Nelle prossime due settimane, Sophia Kianni con il suo gruppo, verrà ascoltata dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres: “Gli daremo feedback sulla sua strategia per il clima e su come le Nazioni Unite possano coinvolgere meglio i giovani nel processo. Personalmente, vorrei dirgli che abbiamo bisogno di informazioni sul clima in più delle sole lingue delle Nazioni Unite”.
Secondo la giovane attivista le Nazioni Unite dovrebbero anche coinvolgere di più i giovani: “Sono la più giovane del gruppo, ma ci sono anche molti attivisti tra i 14 e i 17 anni, e le loro voci sono molto importanti. Più giovani sono coinvolti nella discussione sul clima, e più è probabile che diventino attivisti climatici”.

Il Segretario Generale dell’ONU Antonio Gueterres ha lanciato il gruppo consultivo per i giovani sui cambiamenti climatici, la scorsa settimana.
In un videomessaggio, ha spiegato che il nuovo Gruppo fornirà prospettive, idee e soluzioni.
“Siamo in uno stato di emergenza climatica. Non abbiamo il lusso del tempo” ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, lo scorso 28 luglio. “Esorto i giovani di tutto il mondo a portare avanti l’azione per il clima. Abbiamo bisogno di voi”.
La passione e la missione di Sophia
La famiglia di Sophia Kianni è originaria dell’Iran, e ha raccontato di essersi interessata all’argomento quando durante una visita ai parenti a Teheran, una notte guardò il cielo notturno e non riusciva a vedere le stelle a causa dell’inquinamento atmosferico. “Avevo 12 o 13 anni” ha detto, “notai quanto fosse inquinato il cielo; mi sono resa conto che questo era un sintomo della crisi climatica, particolarmente grave in Medio Oriente, dove le temperature stanno aumentando a un ritmo superiore al doppio della media globale. Ho parlato con i miei parenti dell’inquinamento e sono rimasta sorpresa dal fatto che non sapessero praticamente nulla, nonostante fossero adulti. Da quel momento educare le persone alla crisi climatica è diventata la mia passione”.
La giovanissima attivista è riuscita a sensibilizzare i suoi genitori, e infatti oggi racconta che, “sono più coscienziosi”, guidano meno e spengono le luci. “Questi sono piccoli passi per ridurre al minimo la loro impronta di carbonio, ma se tutti facessero questi passi farebbe una grande differenza”.
Ora l’ambizioso scopo di Sophia è quello di educare migliaia e migliaia di persone: “La maggior parte dei giovani con cui parlo crede che la crisi climatica sia un grosso problema, ma la loro passione per il cambiamento dipende da quante informazioni hanno; più parliamo, più aumentiamo la consapevolezza, più le persone capiscono quanto sia pressante. Per me, si tratta di trasformare le persone apatiche in attivisti del clima”.

L’iniziativa di Sophia e la nascita della sua organizzazione no-profit
Un grave problema dell’Iran, è rappresentato dalla mancanza di informazioni sull’argomento, per questo Sophia Kianni ha deciso di tradurre nella loro lingua le informazioni da fonti inglesi.
Dalla sua esperienza in Iran, Sophia ha fondato la sua organizzazione internazionale senza scopo di lucro a soli 18 anni: Climate Cardinals, che ha oltre 5.000 volontari che traducono informazioni sul clima in più di 100 lingue e dialetti.
Questi volontari traduttori hanno un’età media di 16 anni. “Abbiamo iniziato traducendo 3.000 pagine di un glossario sulla moda sostenibile e un glossario sul clima delle foreste per il quale stiamo aspettando feedback” fa sapere l’attivista.
Un piccolo spettacolo individuale di educazione della mia famiglia si è trasformato in un gigantesco progetto”.
Sophia ha inoltre iniziato a collaborare con Radio Javan (stazione radio Internet in lingua persiana con sede negli Stati Uniti) che ha raggiunto 11 milioni di persone sui social media, e si definisce “molto entusiasta”.
“Sono passata dall’educazione di 11 membri della famiglia a 11 milioni di persone; questo mi ha fatto capire che le piccole azioni sono la porta di accesso a visioni gigantesche. Ognuno ha il potere di influenzare il cambiamento a modo suo”.
Il deciso intervento della politica secondo Sophia
Ma Sophia è ottimista: “Possiamo invertire i cambiamenti climatici, ma gran parte di questo spetterà al processo politico. Non importa quanto io o altri individui facciamo nella nostra vita quotidiana, spetta soltanto al governo approvare una legislazione globale sul clima”.
“Le nuove generazioni sono più progressiste, quindi spero che in futuro saremo in grado di eleggere politici che si preoccuperanno delle questioni relative ai cambiamenti climatici”.