Martedì al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite c’è stata una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU dedicata alla Libia in cui ha partecipato il Segretario Generale Antonio Guterres per riferire sulla conferenza appena avvenuta a Berlino. Alla fine della riunione il Consiglio di Sicurezza, tramite il suo presidente di turno l’ambasciatore del Viet Nam Đặng Đình Quý, ha letto una dichiarazione alla stampa, in cui “il consiglio di Sicurezza ha dato il benvenuto alle conclusioni raggiunte dai partecipanti alla conferenza, ribadendo il suo appoggio all’inviato speciale del Segretario Generale dell’ONU e al suo tentativo di concludere un cessate il fuoco duraturo e una soluzione politica portato avanti dagli stessi libici”. I membri del Consiglio di Sicurezza hanno anche esortato le parti libiche di coinvolgersi costruttivamente nel 5+5 Joint Military Commission, “in modo da concludere l’accordo per il cessate il fuoco al più presto possibile”.
Il Segretario Generale Antonio Guterres, uscendo dalla riunione, davanti ai giornalisti ha fatto delle dichiarazioni e poi risposto alle domande inclusa quella de La Voce:
“Ho appena informato il Consiglio di Sicurezza in relazione alla Conferenza di Berlino sulla Libia. Penso sia importante riconoscere questo grande passo. Per la prima volta, è stato possibile sedersi attorno al tavolo, con tutti i paesi che hanno un’influenza diretta o indiretta in relazione con il conflitto, e far sì che prendessero l’impegno alla non-interferenza, al cessate il fuoco, all’embargo delle armi, ed al sostegno per i processi politici; senza violazioni delle leggi internazionali umanitarie o leggi dei diritti umani, impegnarsi al sostegno delle riforme economiche e istituzioni di sicurezza del paese che, certamente, è molto importante.
Ma questo è solo l’inizio.
Le due parti in conflitto non erano partecipanti membri della Conferenza di Berlino. Ed una delle parti del conflitto non ha ancora espresso pubblicamente il sostegno alle conclusioni, anche se sta partecipando al lavoro che si sta svolgendo attualmente – lavoro che ha già generato il primo incontro di economisti di entrambe le parti in relazioni alla riforma economica, lavoro che proseguirà con il comitato militare congiunto con cinque elementi indicati da ciascuno dei lati, e questo era già stato fatto, e speravamo che potesse incontrarsi per la prima volta martedì. E’ la creazione di un forum politico che sarà l’entità in grado di condurre un processo di riforma, consentendo la normalizzazione della vita politica della Libia, ma non ancora formata.
Ci sono indicazioni di nomi dalla Casa dei Rappresentanti, nomi indicati dal Consiglio di Stato Elevato, ma ci saranno dei nomi che le Nazioni Unite dovranno scegliere e ci serve l’approvazione delle due parti per continuare.
C’è ancora una lunga strada da percorrere. Abbiamo una tregua. La tregua ha alcune violazioni ma non molto diffuse.
Bisogna passare ad una cessate il fuoco, e dal cessate il fuoco, è necessario muovere un processo politico reale, ma non siamo ancora lì. Quindi, questo incontro del Consiglio di Sicurezza è molto importante e la pressione che le comunità internazionali sulle parti in conflitto e quelle che hanno un’influenza su di loro, per assicurarsi che questa roadmap sia attuata, affinché le tregue si trasformi in un cessate il fuoco e in un vero processo politico. La pressione della comunità internazionale è essenziale. Il ruolo del Consiglio di Sicurezza è essenziale”.
A questo punto il Segretario Generale ha risposto alle domande dei giornalisti:
Lei ha parlato della credibilità di questo Consiglio, Segretario Generale, per quanto riguarda il rinforzo dell’embargo sulle armi. Questo consiglio è all’altezza?
Guterres: “Una cosa importate da notare è la presenza dei capi di Stato e governi, o rappresentanti dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, a Berlino. Si sono iscritti al comunicato di Berlino. Ed il comunicato di Berlino è molto forte per quanto riguarda ad esempio, l’embargo sulle armi, che fino ad ora è stato violato in forme totalmente inaccettabili. Quindi, penso che ci sia una ragione per sperare che vengano create le condizioni per un consenso più forte in seno al Consiglio di Sicurezza sulla Libia”.
Segretario Generale, ha chiesto al Consiglio di Sicurezza di adottare una risoluzione che approvi il piano di Berlino?
“Non spetta a me chiederlo. Dipende dagli Stati Membri, ma credo che l’approvazione di queste conclusioni dal Consiglio di Sicurezza ed altri passaggi nel follow-up potrebbero essere molto importanti”.
Ha avuto qualche incontro bilaterale a Berlino con Haftar o Serraj?
“Haftar e Serraj non facevano parte di questa conferenza”.
Ma in disparte – si è incontrato con loro?
“Non ho avuto nessun incontro; è stata la presidenza tedesca ad avere incontri bilaterali con loro. Ma, certamente, il mio Rappresentante speciale si è incontrato con loro”.
La Voce di New York: Segretario Generale, può darci un messaggio personale che il Segretario Generale dell’ONU invia a Haftar e Serraj? Ok, non hanno partecipato, ma può inviar loro un messaggio pubblico?
“Il mio messaggio è: accettate in completo le conclusioni del Vertice di Berlino e rendetevi conto che la direzione in una situazione come questa è la direzione per la pace, una direzione per una Libia unita che è in grado di essere governata dal popolo libico in pace e sicurezza, in cooperazione con il suo vicinato in un modo positivo. Grazie mille”.