“È un grande onore per me essere qui, a Palazzo Madama, per rivolgermi a voi e, tramite voi, a tutto il popolo italiano, per la mia ultima visita di quest’anno. L’Italia è un partner fondamentale delle Nazioni Unite; il vostro paese dà un importante contributo alle operazioni di pace dell’ONU ed ospita alcune delle sue istituzioni. Vi siamo molto grati per il vostro sostegno”. Ha aperto il suo discorso in italiano il segretario generale ONU, António Guterres, nel rivolgersi ai senatori riuniti a Palazzo Madama. Poi, proseguendo il proprio intervento in inglese, ha messo in evidenza le tante sfide che si affacciano sullo scenario globale, caratterizzato da “rischi nuovi e pericolosi”, dalla “multipolarità” e da inediti equilibri tra i poteri.
Tra le sfide nominate da Guterres, quella del conflitto libico, che appare ancora inestricabile. “È particolarmente frustrante per me, e so che la guerra libica è anche al centro dei vostri interessi”, ha detto Guterres, “il fatto che il Consiglio di Sicurezza abbia dichiarato un embargo sulle armi, e abbia chiesto più volte il cessate il fuoco. Eppure, nessuno degli attori sul terreno lo rispetta. Abbiamo diversi stati che forniscono armi, ogni singola settimana, a entrambe le parti in conflitto”. Parole giunte all’indomani dalla visita nel Paese nordafricano del ministro degli Esteri Luigi Di Maio: si è trattato di un estremo tentativo di mediazione tra il premier, Faiez Al Sarraj, e l’uomo forte della Cirenaica, Khalifa Haftar, dopo le ennesime minacce di quest’ultimo e la mossa della Turchia di Erdogan, pronta a intervenire militarmente a fianco del Governo di Unità Nazionale (GNU).
Altro tema fondamentale affrontato da Guterres, quello dei migranti. Il Segretario Generale ONU, peraltro, è giunto in Italia direttamente da Ginevra, dove ha incontrato il capo dell’UNHCR Filippo Grandi e ha partecipato al forum sul Global Compact on Refugees, il patto globale ONU sui rifugiati. Un tema caldo anche per l’Italia, visto che lo scorso anno, a sorpresa, il nostro Paese si era tirato indietro dalla firma del Global Compact for Migration – il framework delle Nazioni Unite che riguarda i “migranti” in generale –, accettando invece di rimanere nell’alveo del solo patto sui rifugiati, coloro che hanno diritto a ricevere la protezione internazionale. Nel suo discorso al Senato, Guterres ha però citato entrambe le categorie: “È molto preoccupante”, ha detto, “che i rifugiati e i migranti continuino a morire, attraversando mari e deserti. Dobbiamo fare tutto il possibile per prevenire tutto ciò, agendo nei Paesi di origine, di transito e di destinazione”. E ha proseguito: “Dobbiamo rafforzare i canali regolari di migrazione e il reinsediamento dei profughi”.
Qualche ora prima, peraltro, l’Italia tornava al centro delle cronache internazionali per la denuncia a suo carico presentata davanti al Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite da parte del Global Legal Action Network (Glan), organizzazione di avvocati, accademici e giornalisti investigativi, a nome di un sud-sudanese riportato in Libia con la forza. L’uomo, insieme ad altri 90 migranti, era stato salvato nel Mediterraneo da un mercantile. La pratica prefigurerebbe un respingimento di massa contrario al diritto internazionale, che, peraltro, Italia ed Europa avrebbero applicato almeno altre 13 volte, delegando il soccorso a imbarcazioni private.
Guterres, tuttavia, ha riconosciuto senza giri di parole come Italia e Grecia siano state sistematicamente lasciate sole dai vicini europei nel gestire gli sbarchi: “I Paesi europei mediterranei che ricevono rifugiati e migranti, come Grecia e Italia, dovrebbero poter beneficiare della solidarietà e del supporto dai loro partner europei. Sfortunatamente, fino ad oggi non abbiamo visto realizzarsi pienamente quella solidarietà e quel supporto”.
Al netto di ciò, il capo dell’ONU ha condannato fermamente le retoriche populiste, che dipingono i migranti come i capri espiatori dei problemi delle nostre società: “È inaccettabile”, ha puntualizzato, “che persone che temono per le loro vite vengano colpevolizzate per i problemi delle società. Dobbiamo supportarci a vicenda”. E ancora: “I populisti cercano di sfruttare il malcontento e la divisione per vincere e prendere il potere”.
Quindi, il clima, all’indomani del drammatico fallimento della COP25 di Madrid, risultato per cui Guterres ha espresso profonda delusione. “L’imperatore Nerone è ancora oggi ricordato, a torto o a ragione, per aver suonato la lira mentre Roma bruciava. Vogliamo davvero essere ricordati come la generazione che ha giocherellato mentre il nostro pianeta andava a fuoco?”. “La Cop26”, ha aggiunto poi, “sarà un momento decisivo e abbiamo piena fiducia nella leadership dell’Italia”. “Dobbiamo agire subito, mettere un prezzo al CO2, far pagare chi inquina e non sovvenzionare più l’industria fossile”.
Attenzione anche per il destino dell’Europa, che si avvia spedita verso l’incerta e ormai inevitabile sfida della Brexit. E mentre Stati Uniti e Cina “potrebbero creare due aree di influenza separate e in competizione”, il Vecchio Continente deve restare “forte”, ed ergersi a “pilastro fondamentale di un ordine multilaterale basato sullo stato di diritto e sul rispetto delle libertà fondamentali. Non è sempre facile”, ha aggiunto, “ma un multilateralismo efficace dipende da un’Unione Europea unita ed ambiziosa”.
Il Segretario Generale – che in mattinata è stato ricevuto dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla presenza del ministro Di Maio – ha anche lanciato un appello ai Governi perché si impegnino nell’espansione dell’accesso alle nuove tecnologie, e nel compiere passi per garantire uno sviluppo inclusivo e sostenibile, realizzando gli obiettivi dell’Agenda 2030. “Nel guardare davanti a noi, ricordiamoci che come tutte queste nostre sfide sono state create dall’umanità, possono essere risolte solo da noi. In passato, abbiamo dimostrato che siamo in grado di riunirci. Proviamo ad essere all’altezza dell’occasione e a costruire un futuro migliore, per tutti”, ha concluso.