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Heather Nauert all’ONU potrà farci dimenticare la combattiva Nikki Haley?

Donald Trump ha scelto la portavoce del Dipartimento di Stato ed ex volto Fox News come nuova ambasciatrice USA al Palazzo di Vetro

Giulia PozzibyGiulia Pozzi
Heather Nauert all’ONU potrà farci dimenticare la combattiva Nikki Haley?

Heather Nauert (a sinistra), papabile nuova ambasciatrice USA all'ONU dopo Nikki Haley (a destra).

Time: 3 mins read

C’è chi l’ha amata e chi l’ha odiata, ma di certo Nikki Haley, dal momento in cui ha varcato la soglia del Palazzo di Vetro, ha sempre fatto parlare di sé. Da quando si è presentata alle Nazioni Uniti promettendo di “prendere nota dei nomi” degli avversari degli Stati Uniti, l’ambasciatrice ora uscente ha costellato i quasi due anni in cui ha rappresentato gli USA all’ONU di aspre battaglie e momenti storici che difficilmente verranno dimenticati. Come quando si presentò in conferenza stampa da Washington con tanto di gigantesco missile iraniano sparato sullo Yemen alle sue spalle. O quando, rispondendo alle accuse della controparte russa sulla crisi siriana, in Consiglio di Sicurezza tuonò: “I’m in awe, Vasily, of how you say what you say with a straight face”, “Sono colpita, Vasily, di come dici quello che dici con volto serio e impassibile”. Ora, però, a prenderne il posto sarà Heather Nauert, portavoce del Dipartimento di Stato e già presentatrice del canale Fox News.

Una scelta che ha destato qualche sorpresa, perché, se Nauert era inizialmente la candidata più papabile, in seguito parevano essere favoriti altri contendenti, come John James, stella nascente dei repubblicani, uscito sconfitto dalla sfida elettorale in Michigan per il Senato USA. Opzione, successivamente, scartata per l’obiettiva mancanza di esperienze e capacità in ambito di politica estera.

E se James, secondo i media americani, incontrerà a breve il presidente Trump per discutere di altri modi per servire la Casa Bianca, sarà invece proprio Nauert ad accomodarsi sulla sedia bollente della Haley. È stato Bloomberg il primo media a dare la notizia, citando fonti molto vicine all’Amministrazione. In seguito, è giunto l’annuncio di Trump. L’ex volto di Fox News ha quindi surclassato candidati di indiscussa esperienza in politica estera: come l’ambasciatrice USA in Canada, Kelly Knight Craft; l’ambasciatore in Germania, Ric Grenell; l’ambasciatrice in Francia, Jamie McCourt; l’ambasciatrice alla NATO Kay Bailey Hutchison e l’ex vice consigliera per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Dina Powell.

Ma se James pareva privo di un affidabile background in politica estera, secondo Politico anche a tutti gli altri papabili sarebbe venuta a mancare qualche carta in regola per sostituire Haley. Powell, che ha lasciato il suo incarico alla Casa Bianca a gennaio, avrebbe preferito rimanere da Goldman Sachs; Grenell – avrebbe detto Trump – ha svolto troppo bene il suo compito in Germania per essere spostato ad altri incarichi, e né Craft né McCourt sarebbero mai riuscite davvero a catturare l’attenzione presidenziale. Quanto a Ivanka, dopo le prime voci di un possibile nomina paterna (il Presidente, del resto, non ha mai negato di ritenere la figlia un’ottima potenziale ambasciatrice all’ONU), ci ha pensato proprio lei a smentire elegantemente la sua candidatura con un tweet.

Eppure, in mezzo a una tale sfilza di contendenti, non si può dire che Nauert sia stata la candidata tra tutti più titolata: circostanza che sta facendo molto parlare i media americani, e che potrebbe preludere a un’audizione di conferma in Senato piuttosto dura, con i Democratici pronti a sollevare dubbi sulle sue qualifiche. Non solo: secondo la CNN – che cita fonti autorevoli –, il segretario di Stato Mike Pompeo avrebbe intenzione di declassare nuovamente la posizione all’ONU dal livello di Gabinetto a cui è oggi, livello  a cui Haley aveva particolarmente insistito per portarla. Una scelta che sarebbe condivisa da John Bolton, consigliere sulla Sicurezza nazionale. Se tale cambiamento venisse attuato, Nauert avrebbe molta meno influenza di chi l’ha preceduta sia all’ONU che all’interno dell’Amministrazione. Per Richard Gowan, senior fellow alla Università dell’ONU, si tratterebbe più che altro di un “ritorno alla norma”, visto che la “promozione” della Haley era stata considerata una eccezione. Haley che – bisogna dirlo – nel bene e nel male sarà difficile da dimenticare.

 

 

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Giulia Pozzi

Giulia Pozzi

Classe 1989, lombarda, dopo la laurea magistrale in Filologia Moderna all'Università Cattolica di Milano si è specializzata alla Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e ha conseguito un master in Comunicazione e Media nelle Relazioni Internazionali presso la Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale (SIOI). Ha lavorato come giornalista a Roma occupandosi di politica e affari esteri. Per la Voce di New York, è stata corrispondente dalle Nazioni Unite a New York. Collabora anche con "7-Corriere della Sera", "L'Espresso", "Linkiesta.it". Considera la grande letteratura di ogni tempo il "rumore di fondo" di calviniana memoria, e la lente attraverso cui osservare la realtà.

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