L’ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite Nikki Haley si è dimessa (lascerà l’incarico dal primo gennaio 2019) e il presidente Donald Trump ha accettato le dimissioni. Trump e Haley sono apparsi questa mattina, poco dopo le 11, dentro l’ufficio ovale, per dare l’annuncio. All’apparenza sembrerebbe, dalle frasi pronunciate, che la decisione sia stata di Haley, “perché chi serve in questi incarichi nel governo deve capire quando è il momento di lasciare”: a quanto pare, per dare spazio ad altri che possano portare nuova forza all’incarico, ha detto l’ambasciatrice. Ma è proprio così, è stata sua la decisione, o è stata spinta a lasciare? Si specula già che in realtà Trump avesse in mente da tempo chi mettere al posto di Haley nell’importante incarico (l’inviato USA all’ONU è un cabinet member, cioè ha praticamente il titolo di ministro e partecipa alle riunione di governo alla Casa Bianca).
Fonti giornalistiche hanno speculato anche che la sofferta nomina di Brett Kavanaugh alla Corte Suprema, che ha ancora di più spaccato il paese, abbia accelerato l’uscita di Nikki Haley, che già in passato aveva mostrato sulla questione della violenza sulle donne e il movimento #Metoo alcune posizioni in contrasto con quelle del presidente Trump. Altri, invece, pensano che la sua decisione sia strettamente economica: Nikki Haley (che ha due figli al college) vorrebbe “cash in”, far soldi sul prestigio ricevuto dalla sua carica, accettando alcune posizioni molto remunerative in qualche board di qualche corporation americana.
Altri ancora pensano che Haley abbia fatto bene i conti: probabilmente, le elezioni di novembre per il Congresso non risulteranno favorevoli al partito repubblicano e quindi potrebbero indebolire molto la presidenza Trump; a quel punto, la sua uscita dall’amministrazione sarebbe avvenuta appena in tempo per diventare un potenziale candidato per una nomination repubblicana per il 2020 se Trump, assediato anche dalle inchieste del super procuratore speciale Mueller, dovesse dissolvere la sua presidenza. All’incontro nell’ufficio ovale con Trump, Haley ha detto di non pensare affatto alla candidatura per la Casa Bianca, e che insomma non correrà certo contro Trump. Ma se invece fosse l’attuale Commander-in-Chief a dover rinunciare alla candidatura del 2020? L’ambasciatrice ed ex governatrice del South Carolina avrebbe tutte le carte in regola per tentare la scalata alla presidenza.

Intanto, è iniziata la corsa ad indovinare il possibile sostituto o la possibile sostituta che Trump sceglierà per il Palazzo di Vetro. Con accanto Nikki Haley, il presidente ha detto che il nome sarà scelto tra tanti candidati papabili tra circa due-tre settimane, ma invece si pensa che la Casa Bianca abbia già scelto e che questo abbia accelerato le dimissioni di Haley. La stessa ambasciatrice forse ha rivelato il nome del proprio successore, proprio nel giorno dell’annuncio delle sue dimissioni, quando ha cominciato a parlare dell’apporto di Ivanka Trump (la figlia preferita del Presidente) e del marito Jared Kushner nella politica estera americana. Quasi come nella famosa serie “House of Cards”, dove il Presidente Francis Underwood nomina la First Lady Claire ambasciatrice all’ONU, ora Trump invierà la figlia Ivanka o il genero Jared?
Noi della Voce, proprio due settimane fa, abbiamo visto Ivanka all’ONU, mentre usciva dalla riunione del Consiglio di Sicurezza presieduto dal padre. Jared potrebbe essere favorito perché ha già un incarico ricevuto sul fronte della mediazione tra Israele e palestinesi… Chissà: prevediamo che la coppia Ivanka-Jared sarà a breve una visione ben più comune nei corridoi del Palazzo di Vetro…