Ha iniziato con i numeri. E li ha elencati tutti. Miroslav Lajčák, il Presidente dell’Assemblea Generale, alla conferenza stampa è arrivato puntuale. “Sono qui per voi”, ha detto, sorridendo, al microfono. Poi ha illustrato, punto per punto, i risultati raggiunti dai leader presenti alla 72esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, durante la settimana di lavori appena conclusa.
I temi più trattati: lo sviluppo sostenibile, il climate change, il terrorismo e le armi nucleari. E su questo, in particolare, massima attenzione alla questione legata alla Corea del Nord. Poi, spiega Lajčák, il fenomeno dei flussi migratori e il progetto di riforma delle Nazioni Unite, citato di frequente dagli speaker.
Menzionando anche le operazioni di Peacekeeping e Peacebuilding, il Presidente Lajčák ha ricordato quanti hanno parlato di una sorta di “nuova guerra fredda”.
“I temi di questa 72esima sessione si sono focalizzati sulle persone”, ha dichiarato Lajčák, ricordando il “grande potenziale” che le Nazioni Unite hanno nella prevenzione dei conflitti, in linea con diritti umani, parità di genere, norme di legge e il supporto espresso dal “dialogo per l’inclusività”. Si è parlato del forte sostegno al “multilateralismo” come mezzo per risolvere situazioni di crisi. Circa 60 i meeting bilaterali e molte possibilità di discussione con diversi Side Events.

“La sessione si è conclusa ieri (il 25 settembre, ndr), ma noi proseguiamo con il programma”, ha spiegato il Presidente in conferenza stampa. Il 26 settembre, infatti, si è tenuto un High Level Event sull’abolizione delle armi nucleari e nei prossimi giorni (probabilmente il 27 settembre) un altro evento affronterà il tema del traffico di esseri umani.
“Le questioni particolarmente importanti, in questa 72esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, sono state quelle legate al sostegno della pace e la prevenzione dei conflitti”, ha chiarito Lajčák. Che ha aggiunto: “Vorrei focalizzarmi di più su ciò che possiamo fare, sugli strumenti che abbiamo e che non usiamo o che abbiamo perso e che non abbiamo adottato per prevenirli”.
Parlando dei flussi migratori, un “fenomeno che riguarda ogni cittadino di questo pianeta”, il Presidente Lajčák ha fatto riferimento anche al “Compact for Migration”, che culminerà nel 2018, una fase che chiama “decisiva”.
Per quanto riguarda le riforme dell’ONU, Lajčák ha parlato di una “rivitalizzazione”, suddividendola in tre punti: “L’implementazione degli obiettivi dello sviluppo sostenibile, del ‘Paris Climate Agreement’ e lanceremo, nel marzo del 2018, il Water and sustainable development”.
“Ho menzionato questi tre temi perché si tratta di questioni molto importanti”, ha aggiunto Lajčák che ha chiarito che la strategia per la realizzazione deve essere disegnata: “Questo rende il nostro ruolo particolarmente importante”.

L’ultima parte della conferenza stampa, prima di lasciare spazio alle domande dei giornalisti, è dedicata alla “transparency”: “Non c’è nulla che vogliamo nascondervi. Troverete tutto sul sito”. E alla prima domanda sul Presidente Donald Trump e sul suo intervento all’Assemblea Generale del 19 settembre, Lajčák ha commentato: “Vorrei soffermarmi sugli aspetti positivi. Non sono qui per giudicare nessuno”.