“Bisogna attivare il ‘giusto mix’ di risorse”, ha detto Peter Thomson, il presidente Generale dell’Assemblea SDGs Financing Lab – How to finance the SDGs tenutasi il 18 aprile alle Nazioni Unite.
L’incontro, patrocinato dall’ONU e in particolare dal dipartimento UN Environment, è stato organizzato per discutere del finanziamento dei 17 Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile (gli SDGs, Sustainable Development Goals) delle Nazioni Unite.
Gli obiettivi del millennio, che includono la lotta alla fame e alla povertà e l’impegno a stabilire un regime economico, ambientale, sociale, sanitario, educativo e di genere sostenibile e diffuso in tutto il mondo, fanno parte dell’Agenda 2030, il piano d’azione per la cooperazione globale, sottoscritto nel settembre 2015 dai 193 Paesi membri dell’ONU.
Presente all’incontro, il Vice-segretario Generale delle Nazioni Unite Amina J. Mohammed, ex ministro dell’Ambiente nigeriano, ha richiamato alla memoria di tutti la Addis Ababa Action Agenda, adottata il 27 luglio del 2015, in seguito alla terza Conferenza Internazionale per il Finanziamento dello Sviluppo tenutasi in Etiopia. Il piano d’azione delle Nazioni Unite, rappresentate da Amina Mohammed e Peter Thomson, il Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU, si basa su tre protocolli approvati collettivamente: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, la Addis Ababa Action Agenda e gli Accordi di Parigi sul cambiamento climatico.
L’incontro, oltre a ribadire l’importanza di tali importanti premesse teoriche, ha affrontato il tema del finanziamento dello sviluppo sostenibile. “Finanziare gli SGDs può richiedere sei trilioni di dollari all’anno, cioè 90 trilioni di dollari nei prossimi 15 anni”, ha detto Peter Thomson, descrivendo tale processo “una trasformazione esponenziale” nel sistema della finanza globale. L’obiettivo dell’incontro, infatti, era proprio parlare di finanziamenti: “pubblici, privati, bilaterali, multilaterali, domestici e internazionali” sono tutti ben accetti, purchè i governi, le aziende e le persone si mobilitino. “L’implementazione di questo piano richiede l’unione di tutti i settori e di tutti gli attori” ha aggiunto Thompson e ha aggiunto che il raggiungimento degli SDGs è un’importante opportunità per lo sviluppo del settore privato.
“Gli sforzi dei governi, delle banche centrali e delle autorità di regolamentazione finanziaria stanno già portando a termine sviluppi molto positivi, ma bisogna moltiplicare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi”, ha detto il Presidente di Assemblea, il quale ha anche sottolineato la necessità di una riforma della politica esistente e dei quadri normativi per sfruttare finanziamenti pubblici e privati, anche attraverso i mercati e i capitali locali e regionali. Nell’ottica di ricorrere a ogni fondo economico possibile, così come recita la Addis Ababa Action Agenda, bisogna individuare le attività che ke varie risorse di capitali rappresentano e riconoscere le loro sfere di azione e di influenza, dalle multinazionali alle piccole imprese agricole familiari. Ma – ha dichiarato Thompson – “Il punto centrale dell’incontro di oggi all’SDGs Financing Lab è la partecipazione dei settori privati. E ci sono fondamentali ragioni per sostenerlo. Il settore privato serve come custode delle più grandi risorse economiche ed è il più grande motore di imprenditorialità e di innovazione al mondo”.
L’investimento nel raggiungimento degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile, inoltre, ha un riverbero molto positivo sulle società e sulle economie del mondo, perché attiva una reazione a catena positiva in tutti i campi della società, motivo per cui i settori privati e pubblici dovrebbero intervenire e assumersi questa responsabilità.
A questo proposito, Amina Mohammed ha detto: “È nell’interesse di tutti i Paesi, delle aziende e delle persone prendere coscienza dei benefici che lo sviluppo sostenibile porta con sé, a livello ambientale, economico e sociale” e ha aggiunto, “bisogna mobilitare anche i fondi per le pensioni e il settore assicurativo, al fine di realizzare grandi benefici”. Il successo degli SDGs attiverà, secondo gli esperti ONU, benefici a tutto campo, facendo progredire le questioni di genere, la crescita economica e l’azione per il clima. “Non è esagerato dire che la non-azione può mettere a repentaglio il futuro dell’umanità e del pianeta” ha dichiarato Thompson e ha concluso “Se vogliamo avere successo, le discussioni come quella di oggi non possono avvenire una tantum. Questo incontro deve rappresentare l’inizio di un dialogo allargato”.