All’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) il 2016 inizia con un cambio al vertice: a partire dal 1 gennaio infatti il precedente responsabile António Guterres è stato sostituito da Filippo Grandi, milanese di 58 anni (di cui 30 passati nel mondo della politica internazionale) che si è insediato nell’ufficio del UNHCR di Ginevra lo scorso lunedì. Grandi collabora da 27 anni con le Nazioni Unite, iniziando come vice-rappresentante per la Missione di Assistenza in Afghanistan (UNAMA) e collaborando poi con varie organizzazioni non governative e con il Commissariato per i rifugiati al quartier generale di Ginevra e in missioni riguardanti Africa, Asia e Medio Oriente. Prima di arrivare a guidare l’UNHCR era leader dell’Agenzia per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA).
Nel corso del suo mandato quinquennale Grandi dovrà affrontare uno dei momenti più bui per quanto riguarda lo spostamento delle masse umane: la combinazione di numerosi conflitti ha infatti dato vita a un nuovo novero di sfide tra cui l’ospitalità, l’ingente scarto tra necessità e risorse disponibili in campo umanitario, la crescente xenofobia e la mancanza di volontari per le operazioni di soccorso. Lo stesso Grandi ha affermato che “il Commissariato per i rifugiati sta navigando in acque estremamente difficili”.
Cosciente delle difficoltà da affrontare il diplomatico Onu spera che “l’aiuto dei governi, della società civile e di altri partner renda possibile assicurare a tutti la protezione internazionale e migliorare le condizioni di vita a milioni di persone. L’UNHCR è pronto a lavorare per perseguire questi obiettivi”. Grandi ha inoltre dichiarato: “spero che la soluzione alla crisi possa essere cercata con rinnovata determinazione, concentrandosi sulle sue cause e con un adeguato investimento di risorse e materiali”.
Durante gli scorsi anni infatti più di un milione di migranti, principalmente di origine siriana, irachena e afgana, ha attraversato il Mediterraneo facendo così raggiungere il più alto numero di rifugiati causato da guerre e conflitti nell’Europa centrale e occidentale dagli anni ‘90, durante le guerre nella ex-Yugoslavia.
Oggi lavorano per l’Alto Commissariato per i rifugiati 9700 impiegati in 126 paesi, molti dei quali a diretto contatto con le zone colpite dai conflitti.