Mi piace il calcio: lo guardo, ci gioco e ho appena finito di insegnare un corso sulla sua cultura. Una delle cose per cui più lo apprezzo è l’imprevedibilità, molto maggiore che in altri sport: non è raro che vinca il più debole e non necessariamente si impone chi ha dominato la partita. Chi segna ha ragione, a prescindere dalla qualità dei singoli giocatori o della squadra nel complesso. Proprio non vorrei che il calcio fosse diverso e magari più giusto: non sarebbe così appassionante.
Però non va contrabbandato come una metafora della società e della politica in particolare. Che è ciò che stanno provando a fare i media liberisti: il calcio come manifestazione e modello del libero mercato, in cui chi ha successo ha non solo la vittoria ma anche ragione e merito, retroattivamente e a prescindere dai mezzi usati per ottenerlo; e chi perde ha torto e non merita nulla.
È con linguaggio calcistico che i media hanno dato notizia dell’esito delle elezioni in Gran Bretagna parlando di trionfo dei conservatori. Perché hanno segnato più gol, ossia ottenuto più seggi, e lo scudetto del potere è loro. Come se fosse un gioco, cioè un insieme di regole senza le quali non sarebbe più quel gioco. Anche la democrazia ha delle regole che però non sono la sua sostanza: sono solo strumenti; la sostanza è, o dovrebbe essere, la capacità di ascoltare la voce della gente. Almeno una volta ogni quattro anni. Magari senza poi fare quello che la gente chiede, perché non si può accontentare ciascuno e a volte neppure fare compromessi: ma ascoltarla bisogna.
Invece i giornali e telegiornali ormai la ignorano. Vi siete presi la briga di guardare i risultati reali delle elezioni britanniche? O vi siete accontentati dei titoli dei media liberisti, inneggianti la grande vittoria del liberista Cameron? Senza pensare che una cosa è accettare un sistema che garantisca la governabilità a scapito della democrazia, come appunto nel Regno Unito e adesso in Italia, e una cosa ben diversa manipolare l'informazione facendo credere che il popolo, e non il sistema elettorale, abbia assegnato la maggioranza al partito vincente.
Cliccate qui per vedere la pagina della BBC con i dati, impossibili da trovare sui siti dei quotidiani italiani e in generale su internet. Se ci date un'occhiata scoprirete che il "trionfo" dei conservatori (così appunto l'immarciscibile Repubblica) è consistito in una crescita dello 0.8% dei voti mentre gli sconfitti laburisti hanno guadagnato quasi il doppio, ossia l'1.5%. Per non parlare dell'UKIP, che è cresciuto del 9.5%, o dei verdi (+2.8%) o dei nazionalisti scozzesi (+3.1%). In sostanza i veri vincitori, in termini di sostegno popolare, sono stati nettamente gli altri, coloro che si oppongono al neocapitalismo spinto dei conservatori inglesi. Basta guardare le cifre per accorgersene. Ma le cifre vengono nascoste.
Trionfo di Cameron? Solo per chi disprezza la democrazia al punto da ignorare le preferenze della gente e si limita a valutare gli effetti di un meccanismo elettorale perverso. “One man, one vote” (una testa un voto) era lo slogan e il fondamentale principio del suffragio universale: da qualche anno i media non ci fanno neppure sapere come abbiamo votato, accontentandosi di comunicarci la distribuzione dei seggi in parlamento. E la gente sembra contentarsi, come se si trattasse di una partita di calcio in cui l’unica cosa è il gol. Io sono per un sistema proporzionale puro, simile a quello dal dopoguerra agli anni novanta assicurò all’Italia benessere diffuso e grandi conquiste sociali e civili. Lo stesso considero legittimo (anche se vergognoso) dare tutto il potere a chi abbia ottenuto una minoranza dei voti (nel caso di Cameron, il 36% del 66% di votanti). Ma passare sotto silenzio il voto della gente, tacere sulle sue scelte, delegittimare insomma milioni e milioni di cittadini (la chiara maggioranza), è pura propaganda, vergognosa manipolazione, operata da giornalisti al soldo e servizio delle multinazionali. Anche in Italia: dove mentendo sul voto inglese stanno preparando il terreno a future menzogne sulle elezioni che saranno tenute con la legge truffa di Renzi, l’Italicum.