"Mai più", "Giustizia", "Argentina", "Nisman presente" e l' inno nazionale. Sotto una fortissima pioggia migliaia di persone (400 mila secondo i media antigovernativi) hanno manifestato mercoledì sera a Buenos Aires per ricordare il magistrato Alberto Nisman, trovato morto un mese fa dopo una sua pesante accusa contro la presidente Cristina Fernandez.
La gente ha sfidato la pioggia per più di tre ore portando solo alcune bandiere argentine, in solidarietà con la famiglia del pm che da dieci anni era impegnato nelle indagini sull' attacco terroristico antiebraico contro la sede dell' Amia, l'ente mutualistico israeliano a Buenos Aires.
Nisman aveva denunciato la presidente di favorire l' impunità di diversi dirigenti iraniani responsabili dell' attacco commesso nel 1994. Il procuratore puntava il dito contro un accordo tra l' Argentina e Teheran firmato nel 2013. Impunità a cambio di petrolio, secondo Nisman.
Il governo considera che l'accusa è " assurda" e che si tratta di un tentativo di destabilizzazione politica.
Ieri a Buenos Aires e altre città, in Argentina e all' estero, moltissimi cittadini hanno chiesto "giustizia per Nisman e l' Amia" e "mai più impunità".
La giustizia dovrà chiarire la morte del pm, il ruolo dei servizi segreti argentini e non solo, e chi furono i responsabili dell' attacco antiebraico del 94 (85 morti e 200 feriti).
Intanto continuano le polemiche in un Paese diviso che ripropone la vecchia antinomia peronisti-antiperonisti ("gorilas") che oggi diventa kichneristi-gorilas. Ieri la pm Fein, che si occupa della morte di Nisman, ha ascoltato l'ex super 007 Antonio Stiuso, ma il buio e le contraddizioni proseguono. Per il governo si tratta di un "colpo giudiziario" contro la presidente e l'opposizione ripete gli argomenti di Nisman.