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May 18, 2014
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Putin non è un bischero!

Toni De SantolibyToni De Santoli
Time: 4 mins read

Dal primo giugno di quest’anno la Russia sospenderà le forniture di gas all’Ucraina se Kiev non saprà, o non vorrà, onorare il debito di tre miliardi e mezzo di euro contratto appunto con Mosca. Quindi rimarrebbe senza gas russo anche l’Unione Europea che dalla Gazprom importa un quarto del suo fabbisogno, metà del quale arriva dal ‘canale’ ucraino. Romania, Bulgaria, Slovacchia risulterebbero i Paesi maggiormente colpiti dalle restrizioni decise dal n.1 russo: Vladimir Putin. Il quale ne ha abbastanza d’essere preso in giro, imbrogliato, fatto insomma passare per il “bischero” al quale si può fare di tutto…

Nossignori, si è sbagliato soggetto… Putin non è “soltanto” il ‘mazzolatore’, il ‘liberticida’ che colpisce con furia cieca. E’ un raffinato. Lo è nei modi, lo è nella psiche. Ha ricevuto un’educazione classica di prim’ordine. Conosce bene Platone e Aristotele, Virgilio e Shakespeare. Parla il tedesco così come parla il russo, e badate che fra la lingua russa e la lingua tedesca il fossato è ampio e profondo. Usa metodi “forti” in casa propria? Sistemi che rasentano o sfociano nella Ragion di Stato del resto tuttora molto cara ai francesi, e anche agli italiani, i quali italiani non sembrano però saperne fare buon uso? Li usa, eccome. Ma noi non ce la sentiamo di giudicarlo come viene giudicato a Washington e in Capitali della Ue. O come viene giudicato, ma sottovoce (!), all’Onu.

L’istinto, l’intuito valgono molto di più di mille e mille complicatissime elucubrazioni: istinto e intuito (ma anche i fatti) ci dicono che Vladimir Putin è l’uomo del quale la Russia, e lo stesso Est europeo, hanno bisogno. Per capire il leader russo è indispensabile ricordare la voragine in cui, fra il 1997 e grosso modo il 1999, il sopravvalutato Boris Eltsin aveva gettato la Nazione. Ve l’aveva scaraventata per insipienza, per delittuoso “ottimismo”; per la pigrizia che lo schiacciava dopo incommensurabili libagioni in compagnia di individui dai quali lui voleva udire la solita canzone: tutto a posto, tutto bello nella Gran Madre Russia liberata dal Comunismo… Liberata un corno! Avviata a morte sicura se sulla scena non fosse balzato appunto lui, Vladimir Putin, il quale non è affatto “freddo” e “impenetrabile” come vorrebbero farci credere novelli inviati speciali che del ruolo di inviato speciale nulla sanno, in realtà… Anche in trasferta si affidano alle agenzie di stampa! E questa è la morte, indecorosa, del giornalismo italiano un tempo glorioso. Anzi, lo “”zar”” (“man about town”, e quindi tutt’altro che un provinciale) è persona duttile, affabile, la quale nelle relazioni internazionali tiene in considerazione, eccome, il punto di vista altrui: basta, però, non scavargli il terreno sotto i piedi, non imporgli umilianti, insopportabili “lectures”; non pretendere che l’Occidente è “virtuoso” e dire che Mosca è invece “malefica”. Ma torniamo alla Russia, all’Ucraina. Al Gas…

L’Ucraina in questi ultimi anni ha beneficiato di non si sa quante quantità di gas russo, così come ne hanno appunto beneficiato Paesi dell’Unione Europea. Eppure, Kiev non paga… Usufruisce di un bene preziosissimo, eppure non paga, no, per quel che riceve. C’è qualcosa di bizantino negli ucraini, i quali, sissignori, fanno con disinvoltura orecchi da mercante e fino a poco tempo fa avevano pensato di poter giocare Vladimir Putin. Si vede che agli ucraini in fondo in fondo piace “la vita scomoda”… Alla maggior parte di loro risulta che Stati Uniti e Ue tutto farebbero pur di soccorrere chi si trova in antagonismo con l’”orso russo”.

E’ da tempo immemorabile che la Casa Bianca sbaglia alleato, salvo poi avventarsi contro il vecchio alleato: la tragedia di Rheza Palavi Scià di Persia “docet”. Ora Washington s’è messa in testa che Mosca (come la vecchia Urss) rappresenta “il problema”, “il pericolo”… S’è messa in testa che Kiev, invece, è la Capitale d’una nazione utile agli equilibri europei. Ma l’Ucraina non è per niente utile agli equilibri europei: lo è la Russia! L’Ucraina è un fallimento sotto il piano politico, sociale, economico, etnico. Non ha un suo ordine. Viene disarticolata dalle sue stesse fibrillazioni… La Russia, al contrario, ha un suo ordine. Una sua tenuta. Un bell’andamento. E questo grazie a Vladimir Putin e a quanti compongono i vertici moscoviti. I russi nel bene e nel male hanno coscienza di se stessi. Non così gli ucraini, fra i quali è presente una forte componente filo-occidentale. La qual cosa ci pare infantile, ci appare come dimostrazione di superficialità e di ricerca del superfluo. Ma non può esserci, e mai potrà esservi nulla di “occidentale” in un popolo il quale vive in terre parecchio a est di Trieste e Vienna… Il “fattore” ucraino deriva da una forma di provincialismo che ci fa drizzare i capelli… E’ inutile: gli ucraini mai potranno essere “parigini” o “londinesi”, “fiorentini” o “milanesi”. Per fare un solo esempio, l’isba è la loro casa per eccellenza. Ed è una casa splendida, assai accogliente: fresca nella torrida estate, calda nell’inverno terribile della steppa. Non ne cerchino altre… E capiscano che i debiti vanno onorati. Capiscano che per sopraggiunti interessi politici, l’Occidente li potrebbe anche mollare. La lista degli “amanti” liquidati è lunga assai: cominciò col congresso di Versailles all’indomani della Grande Guerra, e quindi con la vittoria italiana “mutilata”. Proseguì con l’abbandono, fra il 1958 e il 1959, del dittatore cubano Fulgencio Batista.

Purtroppo, non c’è nulla di nuovo sotto il Sole…

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Toni De Santoli

Toni De Santoli

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